Capitolo 10

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                                                 Capitolo 10

Laura

Ho passato tutto il giorno in ufficio davanti al computer, le foto che finora ho fatto a Sergio, sono venute divinamente.
D’altronde il soggetto è buono.

In tutti i sensi…
Laura per favore sembri un’adolescente con gli ormoni a mille!

Elisabetta lo elogia in tutte le maniere e in tutti i modi, ho saputo proprio da lei che alcune foto le darà ad un giornalista, per un'intervista, che farà a lui personalmente e le userà per un libro che ha intenzione di scrivere su Sergio, o meglio sulla sua cucina.

Perché Sergio non racconterà mai a nessuno del suo passato.

Sì con me ha parlato, ma solo dove ha iniziato a lavorare e non della sua famiglia.
Non so se ha i genitori, se ha fratelli.
Niente di niente!
L’uomo dai mille misteri!

Sono entrata in casa da meno di un'ora, oggi e il mio compleanno e lo passerò da sola.
Non mi interessa, ho deciso di passare il fine settimana a casa dei miei e lo festeggerò con loro e con mio cugino Tommaso, che è un fratello per me.

Dopo cena metterò due panni in una borsa e domani mattina partirò.

Stò riflettendo su cosa mangiare quando il campanello di casa suona.
Sarà sicuramente Sara, la mia vicina, lei si ricorda sempre il mio compleanno.
Apro prontamente la porta col sorriso sulle labbra per accoglierla, ma il mio sorriso muore quando mi accorgo che quello che ho davanti non è Sara ma…

Maurizio!

L’ossigeno abbandona i polmoni prima ancora di respirarlo.
Sbatto le ciglia per vedere se ci vedo male, ma purtroppo non cambia niente.

Maurizio Russo

Maurizio che mi ha ridotto il cuore a pezzi trasformandolo in un fantasma.
L’ultima persona che vorrei vedere oggi.

Mi guarda avvilito, non sembra neanche lui.

“Ciao buon compleanno, Laura”

“Che ci fai qui?” domando irritata

E senza rispondere mi porge una scatolina regalo.

“Cosa c’è nella scatola? Un mamba nero?” chiedo schernendolo.

“E’ un braccialetto per te. Speravo di poterti parlare” confessa titubante.

“Non mi interessa il tuo regalo, te ne puoi anche andare perché non ho niente da dirti” rispondo alterata

Lui abbassa lo sguardo cercando infondo al barile delle scuse.

Lo guardo incrociando le braccia, perché non gli darò la soddisfazione di mostrargli che stò tremando, che lo stomaco è una culla piena di acido corrosivo, che la pancia e la schiena sono pieni di aculei come un dorso di un istrice, e che il cuore batte talmente forte da frantumare tutto quello che c’è attorno.

Lo odio con tutta me stessa

“Ho bisogno che tu mi ascolti. Ho bisogno che tu mi perdoni. Ho fatto una cosa orribile, non voglio perderti Laura. Io ti amo” mi dice con la sua voce morbida e con i suoi occhi profondi.

Lo odio!

Un sorriso teso si fa strada dietro la frustrazione.

“Mi hai già persa. Mi hai persa la prima sera che ci sei andato a letto. Non voglio sapere da quanto ve la spassavate alle mie spalle”

Scatti Stellati (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora