«ma eccola questa bellissima bambina di cui tanto si parla, pensavo che il tuo papà ti tenesse segregata per non farti vedere dagli altri bimbi, ora capisco perché»
La piccola Giusy annodò le mani dietro la schiena e strinse le labbra in un piccolo sorriso imbarazzato quando un ragazzo sulla ventina davanti a lei si abbassò alla sua altezza per salutarla.
Aveva dei capelli ricciolini e degli occhi molto chiari, sembravano simili ai suoi e quelli di sua madre, ma avevano molte più sfumature che ricordavano il mare.«bella Filo, comunque tranquillo che verso i quindici anni inizio a pensarci riguardo al tenerla nascosta, per adesso tengo a bada la situazione» prese parola Niccolò dando una pacca sulla spalla al suo amico.
«amo?» continuò poi voltandosi, notando Giusy che si stava avvicinando con tre pupazzi tra le mani della bambina che aveva scordato in auto.
«eccomi, scusate» disse la ragazza sistemandosi una ciocca di capelli cascata in avanti, eppure ci mise poco a notare che l'amico di Niccolò la fissava quasi sbalordito senza sapere cosa dire.
Lei fece un colpetto di tosse e si guardò intorno senza sapere cosa fare, sapeva che quella era una cena di lavoro, nulla di più.
«è lei?» chiese il ragazzo dagli occhi chiari a Niccolò, il quale annuì scombinandosi i capelli.
«piacere.. piacere mio Giusy, io sono Filippo»
Allungò una mano e Giusy prontamente la strinse accennando un sorriso, non capiva il perché di quella reazione, ma ben presto le fu chiaro tutto.
«scusami se sembro mezzo rincitrullito ma.. ecco Niccolò mi ha sempre parlato molto di te, averti davanti è... incredibile?»
I ragazzi scoppiarono a ridere senza trattenersi, quella situazione era particolarmente strana per tutti ovviamente, era ancora presto per essere completamente abituati.
Niccolò stesso faceva ancora fatica a credere che l'unica persona che amava al mondo era di nuovo con lui dopo cinque interminabili anni, figuriamoci persone esterne alla situazione.«mamma io ho fame» disse la bambina tirando un po' il vestito di Giusy per attirare l'attenzione su di lei, quindi Niccolò prese parola indicando uno dei tavoli poco in lontananza da loro.
Appena lo raggiunsero trovarono i colleghi di Niccolò già seduti da un po' e quelli di Filippo, tutte persone che la ragazza non conosceva effettivamente, ma chissà come tutti sembravano conoscere lei.
Era come se attraverso l'amore e le parole che Niccolò le aveva sempre dedicato, come se attraverso i suoi racconti e il suo sognare ad occhi aperti, Giusy fosse vissuta sempre fra tutti anche in quegli anni dove non era presente fisicamente.
Sorrise involontariamente mentre tutti erano distratti, e tra una parola e l'altra le ore scorsero tranquillamente.[...]
Erano appena le undici quando il ticchettio dei tacchi della ragazza risuonò per tutto lo studio dove Niccolò lavorava, lui stesso non ricordava mai di esserci andato così tardi in vita sua, ma quella volta era necessario.
La piccola Giusy si era addormentata in braccio a sua madre una mezz'ora prima e da allora non si era mossa, con le braccia attorno al suo busto e la testa poggiata al suo petto proprio come un piccolo koala.
Sembrava essere la sua posizione preferita, come se le fosse mancata una vita intera e adesso che l'aveva ritrovata non riuscisse più a separarsene.
Avevano detto a Niccolò che quando tolsero la bambina dalle braccia di Giusy una volta che non ebbe più i sensi, circa dieci minuti dopo il parto, questa piangeva disperata come se le avessero tolto l'aria per respirare, si calmò solo dopo un buon quarto d'ora.
Eppure non potevano lasciarla tra le braccia di sua madre, era la sua mamma sì, ma in quel momento era anche una ragazzina quindicenne che era finita in un coma profondo con gravi lesioni per tutto il corpo oltre che successiva ad un taglio cesareo, e purtroppo questo non poteva passare in secondo piano.

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Vivi tu per me
FanfictionNon sempre si ha il tanto atteso lieto fine delle favole. Spesso e volentieri la realtà stravolge tutto, lasciandoti con l'amaro in bocca. L'unica persona che Niccolò riuscirà ad amare, se ne andrà troppo presto dalla sua vita, lasciandolo solo al m...