Capitolo 17;

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Ormai era notte, i ragazzi avevano trascorso la serata in tranquillità, almeno riguardo alla cena.
Appena misero nuovamente piede in macchina e arrivarono in un locale decisamente affollato, ci fu tutto tranne che la tranquillità.
Giusy dal canto suo non era mai stata in una discoteca, si sentiva un po' spaesata proprio per quella motivazione, mentre invece Niccolò non le frequentava spesso.
Prima che nascesse la bambina ci faceva un salto di tanto in tanto coi suoi amici, nonostante un luogo così non rientrasse nel suo genere, ma da allora non ci aveva messo più piede.
Ciò che promise a sé stesso dal primo istante in cui prese quella creatura tra le braccia, fu proprio che ce l'avrebbe fatta da solo a crescerla, senza aiuti secondari dai suoi genitori.
Aveva diciotto anni e sicuramente avrebbe potuto sfruttare la sua età per divertirsi, ma non voleva che sua figlia una volta cresciuta avesse avuto il ricordo dei suoi nonni che la crescevano e di suo padre che tornava tardi a casa.
Non sarebbe stato giusto definirla "figlia", dato che non si diventa padre solamente dando la vita ad un bambino, bensì crescendolo.
Quella sera però una piccola eccezione poteva essere fatta, Niccolò voleva che Giusy sperimentasse ogni cosa che le era stata negata in quegli anni, anche la più banale.

«come mai qui adri e ele conoscono tutti?» domandò Giusy appena Niccolò tornò al tavolo con due bicchieri.

Uno conteneva alcolici un po' più pesanti per lui che sapeva reggere sicuramente meglio l'alcol, mentre per lei aveva preso un semplice spritz che non avrebbe dovuto darle alla testa.

«ele stava spesso qua, suo fratello è il proprietario di questo posto, ha conosciuto adri qui un sabato, poi non so dirti precisamente come siano andate le cose dato che è successo anni fa e non ero presente quella sera» spiegò il moro vedendo le labbra della sua ragazza storcersi a contatto col liquido che aveva nel bicchiere.

«che cos'è?» chiese infatti.

«prosecco e qualche altro alcolico che adesso non ricordo, non è niente di pesante però eh»

Giusy annuì e man mano il drink che aveva davanti sembrava andarle meglio, forse quello era stato solo il primo impatto.
Era tutto un mondo nuovo, le sembrava anche difficile credere che fosse normale per una ragazza di vent'anni frequentare quei luoghi e bere, eppure per lei era difficile vivere quella realtà.
Avrebbe preferito mille volte un'altra serata come la precedente, con sua figlia stretta tra le sue braccia e la persona che amava di fianco a loro, ma era anche giusto "sperimentare" il resto.

«te pareva..» pronunciò Niccolò ridacchiando, attirando su di sé l'attenzione di Giusy.

«che cosa?»

Il moro voltò il telefono verso di lei, mostrandole la foto che gli aveva inoltrato sua mamma, la quale quella sera doveva badare alla bambina.

Il moro voltò il telefono verso di lei, mostrandole la foto che gli aveva inoltrato sua mamma, la quale quella sera doveva badare alla bambina

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«non dovrebbe dormire alle undici e mezza di sera?»

«ti accorgerai prima del dovuto che ha più vizi lei che la figlia di un reale, e poi è notturna, dorme più di giorno che di notte»

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