Capitolo 15;

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Quella serata in cui finalmente Giusy e Niccolò si tolsero quel peso enorme che avevano sul petto, finì forse nel migliori dei modi.
La loro bambina era ancora un po' impacciata con la sua "nuova mamma", stava quasi sempre in silenzio e ci pensava due volte prima di fare qualsiasi cosa, almeno per le prime ore.
Dopo finito di mangiare infatti, Niccolò chiese a Giusy di metterle il pigiama, e vedendo sopra la magliettina la stampa della sua principessa Disney preferita, Belle, le due subito iniziarono a parlare su quanto fosse bello il film e la storia in sé.
Niccolò tornò dal bagno e si fermò poco prima di entrare in stanza, erano entrambe sul letto e fantasticavano su quanto sarebbe bello vivere in un palazzo enorme con dei vestiti sfarzosi e grandi, come delle principesse.
Alla fine le raggiunse, si sdraiarono tutti e tre a letto e la piccola stava in mezzo, nonostante continuasse a parlare con sua mamma come se fossero due vecchie amiche che non si vedevano da anni.
L'indomani il primo a svegliarsi fu Niccolò, e per la prima volta non gli pesò aprire gli occhi così presto.
Erano solo le sette e mezza e in casa regnava il silenzio, o almeno era udibile solo il respiro delle ragazze che aveva di fianco.

«vorrei che non finisse mai...» sussurrò lasciando un piccolo bacio alla sua ragazza e a sua figlia, per poi restare a guardarle per chissà quanto.

Si perse a guardarle entrambe, sembravano due gocce d'acqua tralasciando pochi particolari.
La bambina aveva i capelli chiari come Giusy da piccola, avevano gli stessi lineamenti del viso tranne il naso e un po' le labbra, senza poi tralasciare il punto debole.
Avevano gli stessi occhi, verdi con piccole sfumature marroni, solo che quest'ultime non si vedevano quasi mai, specialmente alla luce del giorno.
Anche i modi di fare erano gli stessi, il carattere della piccola invece era semplicemente mischiato a quello di Niccolò.
Non si accorse nemmeno di aver passato tanto tempo ad ammirarle dormire, tanto che appena Giusy aprì gli occhi per prima, non perse nemmeno un secondo per avvicinarsi e stamparle un bacio sulle labbra.

«buongiorno» disse la ragazza strofinandosi un occhio col pugno della mano, almeno finché quel continuo movimento svegliò anche qualcun altro.

La piccola Giusy non era solita a parlare molto di mattina, a stento lasciava un bacio sulla guancia a suo padre e poi non faceva nulla, rimaneva ferma nel letto con gli occhietti socchiusi oppure a guardare i cartoni.
Di fatto, si poggiò al petto di sua mamma come se gli venisse naturale fare una cosa del genere, poi mise nuovamente il ciuccio che aveva tolto incoscientemente durante la notte.
Giusy rimase quasi sorpresa da quel gesto, ma ovviamente ricambiò l'abbraccio iniziando ad accarezzarle i capelli.

«è un po' silenziosa di mattina» disse il moro poggiando la testa sul cuscino, ma pochi istanti dopo la bambina scalciò nella sua direzione.

«è anche facilmente irritabile» aggiunse trattenendo una lamentela di dolore per il calcio in pieno stomaco, facendo scoppiare a ridere la sua ragazza mentre guardava quella scena.

«tu di notte ti prendi tutto lo spazio del letto e allora io mi vendico di mattina» disse con noncuranza la piccola senza nemmeno voltarsi.

«ma se in pratica mi dormi addosso Giu'! Guarda in questo tutte e due siete uguali, so otto anni che non dormo senza essere stritolato peggio di un peluche»

Niccolò ricordava ancora perfettamente i mesi di relazione prima che se ne andasse, quando Giusy dormiva a casa sua lo stringeva forte come se avesse bisogno di un appiglio anche nel sonno, e ovviamente lui non si tirava indietro.
La loro bambina aveva la stessa caratteristica, soprattutto per il fatto che anche spostandola di poco dalle sue braccia, subito spalancava gli occhi svegliandosi.

-
«dai nic lasciami, guarda che ti spezzi in due la schiena!» disse la ragazza senza riuscire a trattenere le risate.

Stava passando la piastra in bagno per dare un senso logico ai suoi capelli, era mattina presto e stava anche facendo tardi a scuola, ma appena Niccolò arrivò da dietro e la prese di peso, forse la preoccupare di fare più tardi svanì.

«finiscila di dire queste cazzate» ribadì il moro adagiandola piano sul letto e spostandosi su di lei.

«altrimenti?»

Niccolò la guardò per pochi secondi con un sorrisetto in volto, poi infilò le mani all'interno della sua felpa e iniziò a farle il solletico.
Giusy iniziò a ridere senza un freno e in poco tempo quasi le mancò l'aria, dato che il solletico era una delle cose per cui era più sensibile.
Continuava a chiedere a Niccolò di smettere tra le risate, e appena lui vide che per quanto stesse ridendo aveva le lacrime agli occhi, finalmente si fermò.

«è la vendetta per aver dormito appiccicata come una cozza a te questa notte?» chiese lei prendendo più fiato possibile.

«forse..»

Niccolò si avvicinò al suo viso alternando lo sguardo tra le sue labbra e i suoi occhi, per poi lasciar perdere qualsiasi pensiero e baciarla.
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«andiamo monella, stai ferma qua da mezz'ora e questa mattina dobbiamo uscire»

La piccola roteò gli occhi al cielo e fulminò suo padre con lo sguardo, per poi alzarsi e andare in bagno per lavare i denti e prepararsi, quella mattina avevano in programma di fare un giro con Adriano e la sua ragazza.
Anche Giusy si alzò qualche secondo dopo, ma fu bloccata da due braccia che la riportarono sul letto, precisamente stesa sul corpo del suo ragazzo.

«io e te questa sera usciamo» sussurrò piano Niccolò ad un palmo dal suo viso, tenendola ancora stretta fra le braccia.

«mh, e la bambina si scalda la pasta nella pentola da sola? A chi la lasci?»

«che mamma responsabile, già inizi a farti le paranoie eh?»

Giusy alzò gli occhi al cielo divertita e sentì una mano spingerle la nuca in avanti, e pochi istanti dopo si ritrovò sulle labbra della sua persona preferita nel mondo.
Forse i due ragazzi non si accorsero di aver approfondito un po' troppo quel bacio, dato che sentirono due colpi di tosse a pochi metri da loro.
Giusy si staccò e si affrettò ad abbassare nuovamente la sua maglia, rigorosamente alzata da qualcuno, poi inumidì le labbra per non lasciar intravedere il rossore dovuto al bacio.

«che stavate facendo?» chiese la bambina ancora munita di pigiama e spazzolino.

«niente nana, le ho dato un bacio ma adesso ti raggiungo e vediamo con cosa vuoi vestirti»

«e per darle un bacio devi anche alzarle la maglia?»

Giusy si voltò verso Niccolò totalmente rossa in viso, non sapeva cosa rispondere e neanche cosa fare.

«ma no volevo farle il solletico, però sei arrivata tu e ho smesso.. comunque tu sei piccola e lo capirai quando sarai grande, adesso fila in bagno»

La bambina alzò gli occhi al cielo e tornò dove suo padre le aveva indicato, Giusy provò a fare lo stesso, ma anche quella volta prima di alzarsi Niccolò la bloccò, solo per pochi istanti però.

«alle otto, ti voglio bellissima»

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