«ancora non riesco a crederci..» disse in un sussurro la mamma di Giusy mentre spostava le lacrime dal viso.
Era almeno una mezz'ora buona che Niccolò e Giusy avevano messo nuovamente piede in quella casa, sua madre avrebbe pur dovuto saperlo e sarebbe stato meglio parlare chiaro il prima possibile.
La donna quasi non svenì sul colpo nel vedere sua figlia davanti ai suoi occhi, una volta ripresi i sensi aveva anche iniziato a darsi qualche pizzicotto sul braccio sperando che non fosse tutto un sogno.
I due ragazzi le avevano spiegato tutto, e anche se sembrava essere tutto uno scherzo, era realtà.«lo so però.. sono qua» disse Giusy accennando un sorriso.
«e la bambina? Come l'ha presa?» chiese la donna ricordandosi di sua nipote.
Niccolò abbassò lo sguardo e cacciò un sospiro, quello sarebbe stato un passo davvero difficile.
Come spieghi ad una bambina di cinque anni che sua madre non era morta come credeva?
Che era davvero lei quella che l'aveva portata in grembo per sette mesi e che aveva tanto il desiderio di stringerla tra le braccia?«non gliel'abbiamo ancora detto, cioè io non riesco, non so come si fa da mamma e poi non conosco nulla di lei..»
«Giusy non puoi fare così, lo so che è difficile, ma deve sapere che sei sua madre.
Poi hai Niccolò che può aiutarti, no?»«a proposito di questo ma'.. adesso che sono di nuovo qui..»
«ah certo! La tua camera non è stata toccata in questi anni, c'è ancora tutta la tua roba e..»
«no mamma, vado con Niccolò, l'avrei fatto anche cinque anni fa»
Calò il silenzio nella stanza, e Niccolò si sentiva maledettamente di più in quella situazione.
Afferrò il pacco di sigarette dal tavolino e uscì in balcone, aveva capito che doveva lasciarle sole.«pensavo volessi tornare qui..» disse sua mamma abbassando lo sguardo.
«mamma se non ci fosse stato l'incidente e avrei partorito normalmente, sarei andata comunque a stare con Niccolò.
Lo so che adesso mi vedi ancora come una bambina di quindici anni, e mi vedo anch'io così, ma la mia vita è con lui, lui e Giusy..
Ti voglio bene e lo sai, ti ringrazierò sempre per quello che hai fatto per me, prometto che non sparirò»La donna cacciò un sospiro e buttò indietro le lacrime, per poi annuire frettolosamente.
Non voleva negarle la possibilità di stare con la persona che amava, eppure vedere la sua bambina andarsene una seconda volta le doleva.
La strinse in un abbraccio e poi la scortò in camera sua per prendere ciò che le apparteneva precedentemente.[...]
«papà!»
«ehi marilyn»
Niccolò si abbassò sulle ginocchia e prese tra le braccia sua figlia, che appena varcato il cancello della scuola le era corsa letteralmente addosso.
«marilyn?» chiese Giusy stranita da quel nome.
«poi ti spiego» rispose il ragazzo facendo spallucce e salendo in macchina.
Come al solito la bambina fece per sedersi avanti, ma dato che Giusy stava per fare lo stesso, fece una richiesta che non si aspettava per nulla.
«mi prendi in braccio?» disse allungando le braccia nella sua direzione.
Giusy la guardò per pochi secondi in silenzio, come se il suo cuore avesse mancato di un battito, poi con un sorriso impacciato in volto la prese tra le braccia e si sedette in macchina.
Niccolò sorrise e afferrò il cellulare, per poi scattare velocemente una foto mentre erano distratte, e una mentre invece erano in posa.
Le postò entrambe mettendo un piccolo cuore nella descrizione, non gli interessava dell'enorme gossip che si sarebbe andato a creare, in quel momento era felice e il resto contava zero.
Già la sera prima aveva notato l'enorme casino per le foto di quel bacio davanti alla macchina, era certo che quei ragazzini le avrebbero condivise, ma gli diede poco peso.
Tornarono a casa col rumore del traffico e le canzoni che passarono per la radio, Giusy non sapeva cosa dire e forse neanche Niccolò, ma erano insieme, andava abbastanza bene anche in quel modo.«papà posso andare cinque minuti dalla nonna? Voglio salutare spugna» chiese la bambina appena si trovarono di fronte alla porta di casa.
Niccolò annuì e la guardò scendere le scale fino al secondo piano, sembrava una piccola vecchietta incappucciata per tutti i cappotti e gli indumenti caldi che aveva addosso.
«adesso mi dici perché marilyn?» disse Giusy appena si trovarono da soli in casa.
Il moro si sedette sul divano e la tirò a sedere sulle sue gambe, per poi stamparle diversi baci sulle labbra.
«le ho messo Maria come secondo nome, è quello di tua mamma e ti aveva appena perso, quindi..
Però Maria per una bimba di cinque anni è pesante come nome, marilyn è carino»«ah ecco, per un momento ho pensato che avessi una fissa per marilyn Monroe e mi tradissi» disse lei dandogli un piccolo schiaffetto sul petto.
«dove lo trovi un ragazzo che ti rimane fedele dopo cinque anni, eh?»
Giusy accennò un sorriso e si poggiò al suo petto per non guardarlo negli occhi, la sua era ovviamente una battuta, ma aveva davvero paura che Niccolò in quegli anni avesse trovato di meglio anche solo per una notte, qualcuna che riuscisse ad amare di più.
Non aveva neanche il coraggio di chiederglielo, infondo era stata lei a dirgli che poteva continuare a vivere nel caso il parto fosse andato male, non era obbligato a non guardare più nessuna donna neanche per sbaglio.«Giusy..»
Lei scosse la testa e strinse di più le braccia attorno alla sua vita, non voleva farsi guardare in viso, ma Niccolò la obbligò a farlo alzandole il mento con due dita.
«se non sono stato con nessun'altra dopo di te, è solo perché so che tu avresti fatto lo stesso, e non ho mai superato il fatto che tu non fossi più con me.
Non ci riuscivo ad amare un'altra, neanche a passarci una notte per gioco, avrei solo pensato a quanto tutte fossero niente in confronto a te»
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Vivi tu per me
FanficNon sempre si ha il tanto atteso lieto fine delle favole. Spesso e volentieri la realtà stravolge tutto, lasciandoti con l'amaro in bocca. L'unica persona che Niccolò riuscirà ad amare, se ne andrà troppo presto dalla sua vita, lasciandolo solo al m...