Capitolo 19;

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«e la principessa riuscì a sposare il principe, così alla fine vissero tutti felici e contenti»

Giusy voltò la pagina del libricino ormai concluso, ragionevole dato che quel pomeriggio aveva letto più di dieci favole consecutivamente.
Però Niccolò aveva la giornata totalmente piena, lei doveva badare alla bambina, e quindi semplicemente non si prese la briga di scegliere come occupare il tempo.
Aveva avuto il piacere di scoprire che sua figlia era molto tranquilla in realtà, quando ci si metteva poteva essere davvero una peste, ma fondamentalmente non era troppo monella.

«ehi ma stai dormendo?» domandò la ragazza vedendo la piccola Giusy con gli occhi a stento aperti.

Si avvicinò per lasciarle un bacio sulla guancia, ma in quel momento la bimba si avvicinò contemporaneamente per ricambiare il piccolo gesto dolce.
Con chi voleva era davvero una coccolona, e Giusy si sentì tanto fortunata per quelle attenzioni.

Con chi voleva era davvero una coccolona, e Giusy si sentì tanto fortunata per quelle attenzioni

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«no no, sono sveglia» balbettò strofinandosi un occhio e alzandosi goffamente in piedi.

«meglio così, tra un'oretta torna papà a casa e dobbiamo uscire, sarà meglio andarci a preparare»

Giusy la prese tra le braccia e si diresse in bagno, per poi aprire il getto della doccia.
Fino a quel momento era sempre stata con Niccolò in presenza della bambina, e non le era mai capitato di compiere il suo ruolo da mamma completamente da sola.
Ogni tanto si bloccava anche nel fare una stupida azione, forse piccole paranoie, la paura di non sentirsi pronta, di non essere abbastanza..
Poi però cercava sempre di far passare in secondo piano queste incertezze, sicuramente meno importanti del bene di sua figlia.
Si prepararono per bene e soprattutto insieme, era assolutamente da incorniciare la scena di loro due in accappatoio davanti all'armadio, proprio perché la piccola sembrava Giusy in miniatura, e anche per questo nei modi non erano troppo differenti.

«allora? Hai scelto cosa mettere? Questo è bello!» disse la bambina prendendo un vestito rosso dietro molti altri, arrivava un po' più su del ginocchio ed era precisamente un tubino, che però lasciava scoperta la schiena dietro e sul petto c'era un profondo spacco a V.

Quel vestito risaliva ad anni e anni prima, Giusy lo comprò per una festa a cui alla fine nemmeno andò per vari motivi, ma lo ritenne di gran lunga meglio dato che la sola idea di entrare in quel vestito le faceva venire gli occhi lucidi.
Era assolutamente bellissimo, ma lei lo immaginava su un tipo di fisico totalmente diverso dal suo.
Niccolò le aveva accennato che era una cena importante con molti suoi amici di lavoro e di vestire bene la bambina, omettendo che anche lei doveva osare un po', ma non sapeva se sarebbe riuscita a mettere quel vestito.

«forse è meglio qualcos altro..» parlò mordicchiandosi il labbro, spostando poi lo sguardo nel lato dove c'erano pantaloni classici e maglioncini.

«ma no dai perché? Aspetta guarda.. ecco, anche io ce l'ho un vestito rosso, è un po' meno bello perché non è uguale al tuo, però è simile!»

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