Capitolo 31

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"Ragazzi... bestie, noi domani, alle sette, abbiamo il volo di ritorno"

"Di già?"

"Signorina, se non te ne fossi accorta son passate praticamente due settimane, noi dobbiamo ricominciare gli allenamenti in squadra"

Lei sbuffò rumorosamente. Si era affezionata a quei ragazzi, chissà quando si sarebbero visti. Fra poco sarebbe iniziato l'ultimo anno scolastico per Monica, sarebbe stato molto difficile fare combaciare studio, carriera, amici e il suo ragazzo.

Per quanto difficile fosse da accettare, si sarebbero visti poco e niente in quei mesi, lui doveva star dietro al calcio e lei ai suoi impegni.

La giornata proseguì tranquillamente, mangiando fuori insieme l'ultima sera.

Dovevano tornare presto a casa, si sarebbero dovuti svegliare almeno due ore prima. Era arrivato il momento degli ultimi saluti.

La cantante li abbracciò tutti, lasciandosi Matteo per ultimo.

"Teo..."

"Quanto mi mancherai, ragazza mia"
era sull'orlo del pianto.

"Ehi, niente pianti, ci vedremo presto, te lo prometto"

"Scrivimi ogni giorno, mangia, chiama se avrai bisogno di sfogarti, non scappare, non fare danni e occhio a non farti divorare da quel cannibale là quando ricominciarai la scuola" indicò Federico, con un sorrisetto.

"Ti voglio bene" dissero insieme. Dovettero presto staccarsi da quell'abbraccio.

"Torniamo in hotel..." Federico prese la sua mano, con un velo di tristezza sul volto. Per quanto irrequieta possa essere stata quella vacanza, gli sarebbero mancati quei quattro scemi.

Arrivati in hotel si cambiarono, distendendosi sul letto.

"Amore... tu quando comincerai gli allenamenti?"

"Il 28 agosto"

"Hai già prenotato il volo?"

"No, prima di farlo volevo chiederti se volessi stare qualche giorno da me a Firenze. Sai, l'unica volta in cui sei salita non è stata proprio fantastica, quindi vorrei portarti con me e se vorrai potrai conoscere la famiglia Chiesa" la guardò con un sorriso speranzoso sul volto.

Il suo cuore accellerava i batti ad ogni minuto.
Sentiva una miriade di farfalle nello stomaco, sembrava che ballassero all'interno.
Avrebbe conosciuto la sua famiglia.
Vedendola preoccupata, il ragazzo continuò.

"Gli ho già parlato di te. Vogliono conoscerti tutti..."

"I-io..."

"Perché sei così in ansia? Non vuoi conoscerli?"

"Certo che voglio! Ho solo paura di non piacergli"

"Non eri tu quella che mi diceva di non preoccuparsi davanti ai suoi genitori?"

"Sì, ma ora capisco come ti sentivi..."

"Piccola, andrà tutto bene, già ti adorano"

Sorrise.

"Quindi, verrai con me a Firenze?"

"Verrò con te a Firenze!"

La baciò. Se pur per pochi giorni, quattro o cinque, sarebbe andata a Firenze con il suo ragazzo, nella sua città, a conoscere la sua famiglia e presentarsi come la sua fidanzata.

La cosa la faceva essere irrequieta, ma se voleva una relazione stabile e seria come quella che aveva con Federico e portarla avanti, doveva fare anche lei questo grande passo, superando quel piccolo ostacolo e iniziare a frequentare la famiglia del calciatore.

"Perfetto, il 21 notte partiamo, stai cinque giorni a Firenze e il 26 hai il ritorno a Palermo, a malincuore"

"È fatta"

"Mia madre è già pazza di te. Le ho parlato di te, del tuo talento, le ho mostrato alcune foto, dice che sei bellissima. Beh, la mamma non mente"

"Mi si scioglie il cuore" lo abbracciò.

"Bene signorina Chiesa, direi che ormai è giunta l'ora di abbandonarsi al sonno"

"Concordo perfettamente con lei, signor Chiesa"

"Buonanotte mia signorina Chiesa"

"Buonanotte piccolo"

La strinse a sè.

Filo Rosso - Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora