Capitolo 18

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La mattina seguente si svegliarono alle sei. Fortunatamente la valigia era già pronta, quindi andarono direttamente in aeroporto.

Lungo il tragitto Federico non proferì parola.

"Fede, tutto bene?"

Risponde con un "sì" secco.

"Sicuro? Non mi semb-"

"Sto bene, tranquilla. Ci vedremo presto"

Ormai doveva salire sull'aereo.

Fece per baciarlo, ma lui si scansò, dandole un bacio sulla guancia.

"Va bene, ho capito..." se ne andò velocemente, sentiva le lacrime pulsare.

Perché dal nulla si era comportato così?

Ed ora cos'erano diventati? C'era stata dell'attrazione fra i due, ma non avevano mai ufficializzato il tutto. Si stavano frequentando? Era una cosa da niente? L'unica cosa certa era che non stavano insieme.

Erano passate due settimane da quando era arrivata a Palermo. Lei e Federico avevano continuato a parlare, anche se meno frequentemente, e ogni volta che lei provava a chiedergli come stesse, lui cambiava discorso. Le conversazioni erano brevi e noiose, sempre gli stessi argomenti; nella speranza di poter cambiare qualcosa, lei decise di partire per Firenze, facendogli una sorpresa.

Il pomeriggio arrivò all'aeroporto di Firenze, prese il pullman e andò in centro. Sapeva che lui sarebbe stato lì, glielo aveva detto, avrebbe fatto compere, probabilmente con la madre.

Camminò per una decina di minuti, fin quando lo vide.

Si avvicinò a lui.

Era seduto ad un tavolino, mentre beveva del thè alla pesca e non era solo, la donna affianco a lui non aveva i capelli biondi della madre, bensì castani.

Le bastò avvicinarsi di qualche passo per capire chi fosse la ragazza: era Benedetta.

Sentì una fitta al petto.

Ebbe la forza di compiere un ultimo passo, quando Federico la notò.

Vide il suo sguardo spegnersi, aveva capito che l'aveva ferita, e non poco.

"Mo..."

Lacrime iniziarono a scorrere sul viso della ragazza.

Benedetta si era girata a guardarli, silenziosamente.

Sentiva gli occhi bruciare, le lacrime scorrevano velocemente. Tutto quello che riuscì a fare fu correre via.

"Monica, aspetta!" urlò lui.

Cercò di correrle dietro, ma si mischiò tra la folla, perdendola di vista.

Corse più che poteva, voleva scappare il più lontano possibile. Non conosceva la città, eppure neanche questo la spaventava.

Raggiunse un parco, si sedette in una panchina, scoppiando in un pianto disperato. Sentiva tutte quelle emozioni provate scendere insieme alla lacrime, ora si dava una risposta alle sue domande: lui voleva stare con Benedetta.

Probabilmente lei era stata solo un flirt insignificante per lui, utile a scordare Benedetta o a non annoiarsi.

Passò un'ora a piangere ininterrottamente.

Prese il telefono, per guardare in che condizioni fosse. Il trucco era colato, gli occhi sempre più rossi e le guance scottanti lasciavano intravedere delle macchie rossicce.

Guardò le notifiche.

C'erano dei suoi messaggi.

@fedexchiesa

Filo Rosso - Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora