Capitolo 24

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"Ehi..."

"Ciao"

Subito il ragazzo notò i suoi occhi rossissimi.

"Vuoi parlarne?"

Lei si girò, guardandolo con aria stupita.

"So cosa è successo tra te e Fede. Ne parliamo?"

"Non so di cosa debba parlare"

"Iniziamo col perché sei scappata via così"

"Ero nervosa"

"Perché eri nervosa?"

"Per quello che è successo con Sara"

"Perché non rispondevi a Fede?"

"Non voglio parlare con lui"

"Per Sara?"

"Anche"

"E per cos'altro?"

"Vedi, quando io son dovuta tornare a Palermo, dopo la vittoria, lui era freddo. Passate settimane gli ho fatto una sorpresa, andando a Firenze, ma la sorpresa l'ho ricevuta io: lui era là con Benedetta. Si è giustificato dicendo che lei voleva rimettersi con lui, ma che lui era sicuro di voler stare con me"

"Continua"

"Ora lui ha fatto quest'altra cosa. Sembra che non dia importanza alle cose che ritengo tali, le minimizza e questa cosa mi fa stare davvero male. Sono piena di insicurezze e paranoie, ma con questi comportamenti non fanno altro che aumentare"

"Tu sei veramente innamorata di Federico?"

"Follemente Teo, follemente. Ha anche conosciuto i miei genitori, ho fatto uno dei passi più importanti della mia vita con lui"

"Credo che voi due abbiate bisogno di parlare"

"No"

"Perché ti ostini a parlargli?!"

"Perché ho paura di rovinare quello che c'è tra noi!" Urlò lei.

"Scusa Teo... non volevo"

"Tranquilla. Quello che cerco di dirti, è che soltanto parlandone con lui potrai risolvere la cosa. Soltanto voi due sapete quali sono le vostre incertezze, per poi risolverle. Non rovinerai nulla, Federico è perso di te ed inoltre discutere può soltanto aiutarvi a schiarire le idee"

"Grazie Teo"

"Figurati, antipatica"

Lei lo abbracciò. Inizialmente Matteo ne rimase sorpreso, ma ricambiò volentieri.

"Su, ora vai a parlare con Federico"

"Dovrebbe essere lui a farlo"

"Anche orgogliosa, eh? Come credi che possa parlarti se non sa dove sei? O meglio, lo sa, ma gli ho proibito di venire. Facciamo così: raggiungiamo gli altri e vedrai che sarà direttamente lui a parlarti, ok?"

"Ok..." sussurrò.

"Non ho sentito, ok?"

"Ok"

"Più forte!" Urlò lui.

"Ok!" fece lo stesso lei a sua volta.

Il ragazzo chiese agli amici dove fossero, per poi raggiungerli.

"Siamo arrivati, scendiamo"

"No aspetta"

"Che succede?"

"Non riesco"

"Cosa non riesci?"

"Ho paura"

"Monica Fastidiosa Antipatica, ti ordino subito di guardarmi!" Si fece serio, mettendo la mano sulla fronte come se fosse un generale militare.

Filo Rosso - Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora