Capitolo 56

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Erano ormai da una ventina di minuti in macchina, su un'autostrada che sembrava interminabile.
I finestrini abbassati, sentire il vento fra i capelli e le mani gelare, tutto ciò accompagnato da una canzone in sottofondo cantata a squarciagola.

Forse anche solo quello bastava come regalo di compleanno.

Come si fa?
Come si fa?
Senza rumore giri la stanza;
come si fa?
come si fa?
sola col tanga, te lo strapperei via
e mi fai impazzire,
mi fai impazzire...

Una mano si posò sulla coscia pallida della ragazza e degli occhi castani si limitavano a scorgerla con la coda dell'occhio, poiché intenti a guidare.

"Scusa per l'attesa..."

"Ma che scusa, starei ore così" sorrise, chiudendo gli occhi mentre il vento le spostava i capelli.

"Come ti senti?"

'In questo momento? Spensierata"

Lui svoltò a destra, lasciando così spazio ad una vista incantevole: proprio lì, nel buio della notte, fra le mille luci posizionate in cielo, si vedevano le onde del mare scaraventarsi contro gli scogli;
una luce soffusa si intravedeva, come di candela.
Ma quello non era un mare qualsiasi, quella non era una spiaggia qualsiasi, era quella spiaggia, la spiaggia dove tutto ha avuto inizio.

Scesero dall'automobile, dirigendosi verso la sabbia dorata.

"Vuoi sporcarti il vestito di sabbia?"

"Non ho alternative"

"Ringrazia di avere un ragazzo così organizzato" fuoriuscì una busta, con dentro un cambio più comodo (anche se in quel momento qualsiasi cosa sarebbe stata più comoda di un abito da sera in spiaggia).

"Mi stanno enormi"

"Li ho presi in fretta e furia, ma stai benissimo"

Un pantaloncino nero e la maglia Juventus numero 22.
Cosa c'è di meglio?

Prese delicatamente la sua mano, non tirandola o stringendola, semplicemente trasportò la sua ragazza tramite le dita affusolate, tinte di un lucido rosa cipria.

Due teli mare erano stesi sulla sabbia, cosparsi da candele che, unite, formavano un cuore. Lui si posizionò di fronte l'altra, iniziando un discorso.

"Ti ho portata qui non a caso.
Ti ho portata in questa spiaggia perché proprio in questo posto è iniziato tutto.
Se solo ripenso a com'è cominciata questa storia, mi sembra di vivere un film: tu innamorata di un calciatore, aspiri ad essere una cantante, partecipi e vinci un programma e poi mi trovi fuori dallo studio con delle rose.
Sembra un cazzo di film!
Mi sto accorgendo sempre di più di quanto io ami vivere in un film.
Sei stato il mio colpo di fulmine, non so dare una spiegazione a tutto ciò, perché, diciamocelo, fin dall'inizio abbiamo corso tanto, vogliosi di stare insieme.
Tu che eri la ragazza di ghiaccio.
E io che solitamente ci metto così tanto tempo a fidarmi di qualcuno!
Ma con te è diverso.
È tutto diverso.
Sto imparando così tante cose tutte insieme... grazie a te.
Un anno fa la mia vita è ricominciata, dopo una di quelle rotture che ti lasciano il segno. Hai avuto la capacità di cucire quella ferita in un tempo così infimo da non saperlo neanche descrivere.
Voglio che tu sia la donna che sposerò all'altare.
So che è presto, so di star sembrando pazzo, ma sto esprimendo quello che provo.
Provo un qualcosa di così grande che neanche un Dio riesce ad esprimerlo tramite un sacramento che dura a vita.
Vedi, amore mio, tutto sembra così semplice ormai. Sembra come se da un giorno all'altro potessi saltare e raggiungere la luna, o visitare costellazioni, o semplicemente perdermi in un labirinto di verdi iridi.
Non so che tipo di stregoneria tu mi abbia fatto per rendermi così dolce, eh.
Detto ciò, buon compleanno piccola mia."

E con la luce giallastra che splendeva sui loro profili, ecco che quelle labbra finirono per scontrarsi delicatamente.

Bagnetto notturno?"

"Cosa? Non so nuotare, e poi... non abbiamo il costume"

"Mh, andiamo, l'intimo non è così diverso da un costume da bagno! Per il nuoto... ti aiuto io, non ci allontaneremo, promesso"

Dopo varie suppliche, Monica si lasciò convincere dal ragazzo, il quale aveva messo un faccino rattristato così adorabile.

"E va bene, andiamo. Però non fare più quegli occhioni, mi rendono troppo vulnerabile"

Che bagnetto notturno sia.

Entrarono nell'acqua, non troppo fredda essendo notte. Lasciarono che il loro corpo si immergesse fino alle spalle, ovviamente erano abbastanza vicini alla riva, altrimenti Monica sarebbe andata nel panico, come suo solito.

Quando risaliva, il contattto fra la sua pelle e la brezza marina le faceva venire la pelle d'oca.

"Hai freddo?" disse premurosamente lui, avvicinandosi.

"Un tantino"

"Vieni qua" allargò le braccia, stringendola a sè.

Entrambi chiusero chi occhi, lasciandosi abbandonare alla sensazione che avevano aspettato di provare per due mesi circa.

Si staccarono da quell'abbraccio, non togliendosi gli occhi di dosso.

Una mano del giocatore stava ormai giocando con i capelli della cantante, mentre l'altra era posizionata sulla vita.

Spostò l'attenzione dai capelli al viso, accarezzandolo delicatamente.

Si avvicinò sempre di più, poggiando la sua fronte su quella della ragazza.

Lei ormai aveva il cuore che batteva all'impazzata.

Le loro labbra si unirono in un dolce bacio, delicato, sentendo il bisogno che avevano l'uno dell'altra.

Lui avvicinò la ragazza sempre più al suo corpo, quest'ultima circondò il suo collo con le braccia.

Erano persi entrambi.

Si erano innamorati perdutamente.
(Cap.15)

Di nuovo, oserei dire.









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