Capitolo 29

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Entrarono in stanza d'hotel. Monica si diresse verso il bagno, lanciando via i tacchi.

"Dove credi di andare?" Domandò Federico, mentre si toglieva la giacca.

"A cambiarmi?" Rispose lei con fare ovvio.

"Pensi che ti farò andare, dopo avermi provocato tutta la sera?" Si avvicinò pericolosamente a lei, con un sorrisetto che la mandava in estasi.

"Cosa vorresti fare? Una partita a carte? O magari giochiamo a Monop-"

Ad interromperla le labbra di Federico, che si catapultarono sulle sue.

"Non resisto più" disse lui staccandosi per un secondo, spingendola contro il muro.
Riprese con più foga a baciarla, chiedendo l'accesso, il quale gli fu concesso dalla ragazza.
Le loro labbra non si staccarono neanche per un momento, entrambi erano così presi l'uno dall'altra.
La ragazza posò le mani sul petto del calciatore, quest'ultimo invece sulle sue natiche, sollevandola per permetterle di circondare la sua vita con le gambe.
Lui poggiò una mano sul muro, facendo scontrare ancora di più i loro corpi.

Mise le mani attorno al suo viso stringendolo, facendo distendere delicatamente lei sul letto, mettendosi sopra. Voleva che fosse tutto perfetto.

Iniziò a baciarle il collo, lasciandovi qualche succhiotto. Passò al lobo , che morse, mentre le sue mani vagavano per tutto il corpo.

"Prima volta?" Le sussurrò.

"Mhmh" rispose con un mugolio, era imbarazzata.

"Sarà la notte più bella della tua vita, piccola" lei rabbrividì a quelle parole.

Iniziò a toglierle lentamente di dosso il vestito, per poi lasciarla in intimo, fin quando la situazione si capovolse, lei si mise a cavalcioni su di lui, iniziando a lasciare dei baci umidi per tutta la mascella.

Lo sentiva deglutire a fatica, cosa che la spronava a provocarlo maggiormente. Anche lei gli lasciò dei segni violacei sul collo, iniziando a sbottonare la camicia. Con le dita percosse una linea che portava dai pettorali fino al ventre, iniziando anche a slacciare cintura e pantaloni, fino a lasciarlo in boxer.

Si invertirono nuovamente, con una rapida mossa le slacciò il reggiseno. Ormai avevano perso il controllo, sarebbero andati fino in fondo quella sera.

Le bloccò i polsi con le sue mani, iniziando a baciare i suoi seni, torturandoli. Lei inarcò leggermente la schiena, lo sentiva sorridere sulla sua pelle, girò di lato il viso sorridendo.

Sentivano ormai le loro intimità premere l'una con l'altra, così le "accontentarono". Federico prese una busta argentata, strappandola con i denti, mentre teneva lo sguardo fisso sulla sua ragazza.

"Sarà indimenticabile"

Entrò con una mossa decisa. Andò piano, per farle sentire meno dolore possibile, quel dolore che dopo poco si trasformò in un piacere indescrivibile.

"Cazzo..."

Aumentò le spinte, andando sempre più veloce e forte. Ormai entrambi erano presi dal piacere, cercavano di trattenere le urla, invano.

Lei rigirò nuovamente il viso di lato.

"Voglio guardarti urlare il mio nome" le disse, mentre staccò due dita da un seno, facendo si che lei lo guardasse.

La ragazza con le mani tirava poco i suoi capelli castani, morbidi e scompigliati, per poi scendere sulla schiena, graffiandola involontariamente.

I loro respiri erano sempre più irregolari, l'affanno più pesante.

Entrambi stavano esplodendo in quel piacere, si stavano amando come non mai.

"Fede..."

"Arrivata?"

Lei annuì leggermente.

"Ti amo, piccola"

Furono quelle le parole prima dell'ultima spinta, più forte delle altre, dove entrambi raggiunsero il culmine di quel piacere indescrivibile.

"Dio, Fede!" Urlò lei, tirandogli ancor di più i capelli.

Lui si distese esausto vicino alla ragazza che aveva appena fatto sua.
Si rimisero l'intimo.

"Ora capisco cosa intendevi con 'la notte più bella della tua vita', eh" disse lei ancora affannata.

"Ti ho sbranata viva" rispose il fiorentino sorridendo, riferendosi al suo collo colmo di macchie viola.

"Almeno tutti sapranno che sei mia" continuò.

Lei si girò a guardarlo, aveva un sorriso a trentadue denti, non lo aveva mai visto così felice.

"Sembra che ti abbia divorato" ribatté lei, parlando del suo di collo, altrettanto viola.

"Ho la schiena in fiamme"

"Girati un po'..." la sua schiena era percorsa da linee di un rosso intenso, erano molteplici, sicuramente il segno sarebbe rimasto per qualche giorno.

"Con che coraggio domani andremo al mare in queste condizioni?" Ridevano.

"Dovrei ancora struccarmi io" fece per alzarsi, non riuscendo.

"Fede..."

"Hai per caso bisogno di una mano?" Se la rideva lui.

"Ho fatto un bel lavoro"

"Non potrei mai dire il contrario, ma ora aiutami"

Lui la prese in braccio, portandola in bagno, o meglio sul lavandino.

Aveva tutto il mascara colato, sembrava un panda.

"Dammi, faccio io" disse lui prendendo dischetti e acqua micellare.

Delicatamente iniziò a passare il cotone su tutto il viso, assicurandosi di non mettere troppo struccante per evitare che le andasse negli occhi. Lei sorrideva.

"Perché ridi?" Sorrise a sua volta Chiesa.

"Sei così carino quando ti concentri" confessò.

Lui non ci pensò due volte a baciarla.

"Mh... sai di struccante"

"È il prezzo da pagare per un mio bacio, Chiesina"

"Allora mi abituerò a questo sapore" la ribaciò.

Una volta completamente struccata, venne riportata a letto dal suo calciatore. Passò una mano fra i suoi capelli, mentre si guardavano come ipnotizzati dagli occhi dell'altro.

"È il miglior compleanno di sempre" sussurrò lei.

"Son contento che ti siano piaciute le sorprese" scoppiò a ridere lui, avvicinandosi ancora di più.

Le loro fronti erano unite.

"Anche per me è stata la miglior notte di sempre" disse, in un modo così dolce e sincero che fece impazzire chi gli stava di fronte.

Sorrisero nuovamente entrambi, unendo le loro labbra in un delicato bacio.

"Buonanotte, piccola mia"

"Notte, amore"

Quella sera si erano scambiati i loro sentimenti. Non era del semplice sesso, era molto di più. Avevano concesso all'altro la propria fiducia, i loro corpi erano un tutt'uno, così come i loro cuori. Entrambi si erano uniti in qualcosa più grande di l'oro: l'amore.


spazio autrice


PERDONATEMELA.

premetto che non ho mai scritto capitoli di questo tipo. credo che durante la storia non ne scriverò di così dettagliati (capite il disagio AHAHAHA), volevo solo immortalare un momento speciale della loro relazione. buon proseguimento

-mo

Filo Rosso - Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora