Capitolo 43

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23 Giugno 2024

Poco più di sei mesi erano passati da quel memorabile Capodanno. Sei mesi di litigi, amore, fatica ed esasperazione, perchè la scuola era il motivo principale di stress. Gli impegni, alla fine, era riuscita a gestirli, organizzarli, come si era ripromessa. Non erano mancati i pianti causati dall'ansia e dalla stanchezza, ma tenendo duro ci era arrivata. Era arrivata la fama e con lei anche la fatidica "notte prima degli esami". Solo quelli la separavano dall'inizio della sua carriera musicale, dal poter cantare in giro per l'Italia, dal vedere ogni giorno il suo moroso. Proprio così, dopo quegli esami sarebbe andata a vivere a Torino, con Federico, dove avrebbe intrapreso gli studi all'università, facendo combaciare anche la musica, come finora aveva sempre fatto.

"Che ne pensi di venire a stare da me a Torino? Così potrai studiare e noi stare insieme ogni giorno" le aveva chiesto il calciatore qualche mese prima, quando si erano visti. Inutile dire che la risposta fu un "sì" urlato, saltando addosso al ragazzo di fronte. Le critiche non mancarono ad arrivare, però: ricordiamo che la cantante aveva ancora diciassette anni, doveva prendersi il diploma. I genitori la vedevano ancora troppo piccola, ma del resto l'università che voleva seguire si trovava in altre città, trasferirsi era inevitabile. E se c'era l'opportunità di andar a vivere con Federico, perchè non coglierla?

La notte sembrava non portare a nulla, il sonno faticava ad arrivare. Pensava ancora ai possibili collegamenti da fare all'esame, era entrata in paranoia.

La testa le scoppiava, il caldo di giugno si faceva sentire sempre di più. Accese il condizionatore, nella speranza di alleviare quella vampata di calore.
Era mezzanotte e mezza e dopo aver stretto a sè il cuscino per almeno mezz'ora, riuscì ad appisolarsi esausta.

Sei del mattino, suona la sveglia.

Di tutta fretta si alza, dirigendosi in cucina e bevendo un bicchiere di succo. Mangia velocemente un cornetto integrale e corre in bagno per vestirti. Il giorno prima la madre le aveva stirato una camicia bianca e dei jeans chiari, che avrebbe indossato durante l'esame. Si vestì in poco, iniziando il trucco. Correttore, eyeliner, mascara, poi si passa alle polveri con il bush e l'illuminante, rossetto nude, glosse e via, pronta.

La scuola distava dieci minuti in auto. Davanti l'edificio tutti i suoi compagni che ripassavano, in preda all'ansia. Li fecero entrare nell'istituto, non scrollando gli occhi dai quaderni.

"Monica... puoi entrare" le disse una prof.

°°°

Uscì dalla scuola, con un sorriso a trentadue denti. Fuori vi erano i suoi genitori e la sorella e il fratello, tornato da poco, che abbracciò calorosamente, festeggiando quel traguardo.

"Pensavi avessi dimenticato un giorno così importante, piccola?"

Quella frase.

Quella voce.

Le stesse emozioni di undici mesi prima erano ancora vive in lei. Si gettò fra le sue braccia, stringendolo un po' di più. Furono interrotti da una chiamata: Matteo.

"Ehi piccoletta! Finalmente matura"

"Lo ero anche prima" tirò fuori la lingua

°°°

La mini festa post-maturità era andata molto bene, tutti i parenti erano orgogliosi della piccola donna che stava diventando.

Qualche giorno dopo sarebbe partita per Torino, a insaputa di Federico, per rivoluzionare la sua vita e completare un'altra tappa importante.

Forse le piaceva fin troppo fare sorprese.

Federico credeva che sarebbe i primi di luglio, invece lei avrebbe stravolto i suoi piani, anche perché il 7 luglio ci sarebbe stata una festa, quella di Zaniolo, che aveva posticipato poiché era in vacanza e voleva che Monica ci fosse per cantare, dopo aver sostenjto gli esami di maturità.

Come se non bastasse proprio il 2 Luglio avrebbe sostenuto gli scritti per passare all'università, proprio perché la facoltà era a posti chiusi.

"Posso parlarti?" Fu una voce maschile ad interrompere i suoi silenzi, nello specifico il fiorentino, che manteneva un tono si voce alquanto basso essendo, ormai, quasi notte.

"Certo"

"Vado dritto al punto o...?"

"Sì, dritto al punto"

"Non so come dirlo, non vorrei avere una reazione negativa da parte tua"

"Dillo e basta"

"Mi ha scritto Benedetta"

"Ok... poi?"

"Ha detto che verrà a Torino per lavoro, questione di un paio di giorni"

"Buon per lei"

"Ecco, ora arriva il punto"

"Sputa il rospo"

"Mi ha chiesto se posso ospitarla, solo per due notti. Vorrebbe vedere anche i cani, non potrebbe col lavoro. Lei dormirebbe nella stanza accanto"

"Quando arriverà?"

"Credo il 27 giugno"

"Mi fido di te, eh"

"Sapevo che avresti compreso" la abbracciò.

L'unica cosa che Federico non sapeva è che da lì a pochi giorni, anche la sua ragazza avrebbe raggiunto Torino in quei giorni, ora ne era più sicura che mai: quale pretesto migliore per anticipare l'arrivo se non il conoscere la famosa "Benedetta"?

Che lo show abbia inizio!

Filo Rosso - Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora