Capitolo 44

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27 Giugno 2024

Amore<3

è appena arrivata

ci sei?

amore sono due ore che non rispondi, tutto bene?

richiamami quando puoi

°°°

Torino, una delle città più affascinanti dell'Italia, tornarvi fa sempre uno strano effetto.

L'attenzione si spostava principalmente su un altro argomento, o meglio, un'altra persona: Benedetta.

L'ultima volta in cui le due ragazze si incontrarono non fu uno dei ricordi più belle di entrambe: ricorda ancora il dolore nel vederli insieme, delle menzogne dette da una delle persone più importanti per lei, dalle lacrime che inondavano i suoi verdi occhi.
Sentiva dentro di sè un insieme di emozioni, mentre camminava per raggiungere la casa del calciatore.

Paura? Fin troppa.

Una sensazione strana le fece formare un nodo allo stomaco, il battito cardiaco accellerava mentre la chiave si infilava nella serratura.

Una sensazione sconosciuta, aliena, estranea.

Prima di girare ancora una volta la chiave, tirò un lungo sospiro. L'ansia riusciva a tendere ogni muscolo, irrigidito.

Chiuse gli occhi, altro respiro.

Aprì la porta, il più silenziosamente possibile. Ciò che provava era inspiegabile, il mondo attorno girava velocemente.

Avete presente quella sensazione al pensare di poter perdere qualcuno a causa di una terza persona? Che quella terza persona sia in grado di fare qualsiasi cosa pur di rovinare tutto?

Lei la stava provando per la prima volta. Ad ogno secondo sembrava passare un'ora, il che contrasta con l'ambiente che ruotava e ruotava.

Avrebbe mai potuto Federico tradirla?

Non lo sapeva.

Non perché non si fidasse di lui, ma le persone, se poste in determinate circostanze, sono in grado di stupirci e farci vedere qualcosa che per noi è impossibile.

Il trolley fermo sulla soglia della porta.

Quasi le gambe cedevano alla vista di quella scena, che avrebbe messo i brividi a chiunque fosse innamorato.

Seguite i vostri istinti, hanno sempre ragione.

Energie negative? Anche quelle.

Ci si aspetta di tutto dalle persone, soprattutto se si è qualcuno che ha sofferto.

Lasciò cadere il trolley per terra, facendo sussultare i due.

Erano sul divano, lei a cavalcioni su lui, il quale era impassibile. La guardava con occhi diversi, forse più innamorati rispetto allo sguardo con la diciassettenne.

Non ebbero il coraggio di aprire bocca, solo gli occhi furono spalancati, aveva realizzato solo in quel momento cosa avesse fatto.

Con uno scatto si alzò dal divano, camminando verso la sua (?) ragazza, che chiuse la porta davanti ai suoi occhi, lasciando che quella striscia di legno li separasse.

Avanzò verso la stazione, che distava non troppo da lì.

Federico uscì dalla casa, seguendola in qualche modo. Corse come ad una partita, magari anche più veloce.

"Aspetta!" Lei sentì quella voce, avanzando il passo per prendere il primo treno diretto a Bergamo.

La tirò per il braccio, scorgendo i suoi occhi, quegli occhi di cui si era tanto innamorato e che avrebbe rivoluto vedere per il resto della sua vita. Perché, ragazz* mi*, non sempre chi tradisce non ama. Certo, non è giustificata l'azione, ma il tradimento può essere causato da infinite ragione e in più esistono infinite sfumature di tradimenti. Vorrei che fosse un'affermazione allegorica, per nostra sfortuna è proprio così, e questo caso lo dimostra.

Federico non ha mai smesso di amarla, mettiamo in chiaro ciò.

Non ha mai dubitato del fatto che i suoi sentimenti fossero ricambiati, ne era certo.

Voi vi chiederete, cosa lo ha spinto a compiere un gesto così? Potrei riportare una semplice coincidenza, lei che gli casca sopra per esempio, bensì credo vogliate delle spiegazioni, più che legittime.

Ma, miei cari lettori, non è questo il momento più adatto per dirvele, lo scopriremo dopo.

O meglio, nei prossimi capitoli.



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