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Dopo aver passato la maggior parte del pomeriggio in centro da sola per fare un po di sano shopping, prendo il pullman per tornare in albergo.
Aspetto qualche minuto alla fermata fin quando non arriva il mezzo in questione.
Salgo e timbro il biglietto prima di andarmi a sedere.
Trovo un posto e mi arriva poco dopo una notifica da Whatsapp.

*in chat*
Contatto: Leo❤️

Leonardo: hey tutto bene? Sei salita sul pullman?

Alice: si, sono salita proprio ora.

Leonardo: okk, per qualsiasi cosa chiama o mandami un messaggio.

Alice: va bene, a dopo💕

Leonardo: a dopo.

*fine chat*

-mi scusi signorina, potrei sedermi qui accanto a lei?- mi domanda un signore sui cinquanta anni avanzando verso di me.
-ehm certo, venga pure- gli dico un po dubbiosa, dato che c'erano altri posti completamente liberi.
Lui si siede, e, dato che mi sento gli occhi addosso, faccio finta di guardare il telefono.
Fortunatamente i minuti scorrono abbastanza velocemente, ma quando il pullman è quasi arrivato alla fermata a cui devo scendere, quell'uomo mi dice -è davvero una bellissima ragazza- fa arrivare l'occhio proprio dove non dovrebbe.
-grazie mille, ma non apprezzo questo genere di complimento dagli sconosciuti.
-non è che la posso accompagnare a casa sua?- mi domanda.
-no grazie. La ricordo la strada di casa, non ho bisogno di un accompagnatore.
-insisto.
-è meglio che lei non insista più di tanto.
Nel mentre invio un messaggio a Leonardo in cui gli chiedo se potesse venire a prendermi alla fermata, ero alquanto terrorizzata in quel momento.
Lui mi risponde subito dicendo che fortunatamente era nei paraggi.
Una volta arrivata scendo, ma quel tizio decide di seguirmi, e quindi, scendere a sua volta dal pullman.
Fortunatamente vedo Leonardo appoggiato alla sua auto qualche metro più avanti, così, allungo il passo nonostante l'uomo stesse continuando a seguirmi.
-ciao amore- gli dico -sto rincoglionito mi sta seguendo, vuole "accompagnarmi a casa- spiego a Leonardo.
-ci penso io- dice staccandosi dalla sua Ferrari rossa senza il tettino mentre io salgo.
-mi scusi, per quale motivo sta infastidendo la mia fidanzata.
-io volevo accompagnarla a casa.
-mi ascolti, è meglio se torna al bar ad ubriacarsi, non crede?
-tu non mi dici cosa devo fare- e il tizio gli da una leggera spinta in petto che fa indietreggiare il mio ragazzo.
-forse non ci siamo capiti, io glielo sto spiegando con le buone, ma se lei mi rimette le mani addosso comincio con le cattive- Leonardo gli da una spinta un po più forte che lo fa cadere sul cofano di un auto -chiaro?- gli dice avvicinandosi.
Subito dopo torna da me, mette in moto l'auto e partiamo.
-che gran testa di cazzo- mi dice mentre guida, poggiando la mano sulla mia coscia.
-lascialo fare, se poi lo menano sono cazzi suoi- dico buttando la testa indietro.
-tu non ci sali più sul pullman da sola- mi dice -se devi andare da qualche parte ti ci porto io.
-andiamo Bon Bon, la prossima volta un calcio sulle palle e via.
-no grazie, meglio non rischiare.
-come vuoi tu- alzo le mani in segno di resa.
Lui si sporge un po e mi lascia un bacio a stampo, mentre io abbasso gli occhiali da sole che porto sulla testa.
-ti amo- sorrido.
-anche io- e mi lascia un altro svelto bacio.

•A UN PASSO DAL PARADISO//LEONARDO BONUCCI•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora