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Io e Federico passiamo il tempo facendo passeggiate per la città, Roma, mentre parliamo specialmente di calcio.
-mi è salita una certa fame, ti va un gelato?- chiede quando ci avviciniamo ad una gelateria.
-certo.
Arriviamo alla gelateria e il proprietario ci chiede -che gusti volete ragazzi?
-io nocciola e pistacchio- risponde Federico.
-io amarena e cioccolato.
-arrivano subito.
Pochi minuti dopo veniamo serviti e prima di lasciare la gelateria l'uomo dice -hey Chiesa, spaccate il culo ai turchi.
-ovvio- sorride lui.
Quando si rigira a guardarmi scoppiamo a ridere per la delicatezza che aveva utilizzato quel signore.
Subito dopo ci sediamo sulla panchina di un parco, finendo li i nostri gelati.
Rimaniamo a parlare li per molto, lui mi parla un po della sua vita ed io della mia.
Si fa una certa ora quando decidiamo di tornare all'hotel, o il giorno dopo non ci saremo svegliati.
Entrati, saliamo, senza farci sentire, le scale per poi arrivare al corridoio che collega le stanze del secondo piano.
Arriviamo davanti alla mia e ci salutiamo.

CHIESA

Una volta entrato nella camera, vedo ancora Matteo e Nicolò svegli.
Senza dire nulla, nonostante mi fissassero, mi butto sul mio letto a pancia in su per pensare a lei.
-ehm... Fede?- dice Nicolò
-che vuoi Nico?
-siamo curiosi, raccontaci tutto muoviti- mi dice Matteo facendomi sedere sul letto.
Passo il resto del tempo a parlare con i ragazzi e pensare a lei... Chissà che starà facendo ora...

ALICE

-Leo? Che succede? E' l'una di notte.
Senza dirmi nulla entra nella mia stanza.
-Leonardo Bonucci se vuoi rimanere devi dire che vuoi.
-ma che ne so, chiedilo a sta cazzo di testa che mi fa fare sogni di merda
Mi metto a ridere incessantemente e dopo mi lancio sul letto.
-sdraiati se vuoi. Non mi disturbi- sorrido.
Senza dire nulla si sdraia appoggiando la testa sul palmo della mano.
Accendo la TV e guardiamo il primo programma che ci esce fuori.
-Alice! Sono Teo- sento Matteo fuori dalla stanza.
-cazzo nasconditi- sussurro agitandomi.
-dove mi metto?- mi dice.
-ma che ne so, sotto il letto, basta che ti muovi.
Lui segue il mio consiglio e si infila sotto il letto.
Corro ad aprire -ciao Teo- sorrido appoggiandomi alla parete.
-sono venuto a darti la buonanotte, come mai ci hai messo tanto ad aprire?
-ero a lavarmi.
-ah oddio scusami, beh comunque buonanotte.
-sei troppo dolce, fammi indovinare, o vuoi un favore o ti ha mandato Chiesa per sapere che facevo.
-per oggi è la seconda.
-oh beh se è solo questo digli che non stavo facendo un cazzo.
-agli ordini capo- ride andandosene.
Chiudo la porta e tiro un sospiro di sollievo.
-minchia che colpo... Leo ci sei?- dico.
Lo sento imprecare mentre si muove sotto il letto.
-che hai fatto?
-forse che mi sono incastrato, aiutami cazzo.
-aspetta- corro da lui e cerco di alzare il letto.
Lui pian piano esce fuori perciò appoggio il letto di nuovo a terra.
-madonna che trauma- mi fa lui.
Io senza dire nulla mi rimetto sul letto a pancia in sotto e lui si lancia su di me.
-cazzo mi hai sfondato Leo- dico ma subito dopo mi accorgo di quello che ho detto -NO ASPE NON INTENDEVO QUELLO AHAHAHAHA- scoppio a ridere seguita da lui.
-e anche oggi la figura di merda l'ho fatta- dico.
-ma figurati- risponde poggiando la testa sulla mia schiena.

•A UN PASSO DAL PARADISO//LEONARDO BONUCCI•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora