XXXIX

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POV T/N

Mi svegliai con la testa pesante, come se qualcuno mi avesse dato una padellata in faccia. Decisi di andare a fare un doccia; così scesi dal letto e andai in bagno senza far caso a chi fosse accanto a me.
Fu solo quando uscì dal bagno con solo l'accappatoio mi accorsi di Draco, o meglio è lui che mi fece accorgere. Mi disse
<Ciao... Hai fatto la doccia senza di me?>

Devo dire che fu quella domanda a svegliarmi e farmi passare il mal di testa. Ma al loro posto vennero fuori tante domande, del tipo:
Cosa ho fatto ieri sera? Perché Draco è qui? Ma soprattutto perché ha solo i pantaloni addosso?

Avevo un vuoto totale di 4 ore.

<Tieni> mi passò la biancheria intima e mi invitò a sedermi a fianco a lui con un occhiata.
<Ti starai chiedendo cosa è successo e del perché sono qui... Vero?>

<Si...> Dissi finendomi di vestire in bagno ma con la porta socchiusa così che potessi sentire quello che mi diceva.

<Se vieni qui ti racconto tutto>

E così fece.
Mi raccontò che dopo che avevo vomitato a dismisura dicevo di sentire caldo così mi sono tolta il vestito e mi ha fatto mettere la maglia bianca del pigiama.
Per questa maglietta ha voluto aprire anche una parentesi.

<...ed ho notato che non hai neanche una mia felpa quando invece già ancora la collana che ti ho regalato>

<La mia famosa maglietta bianca è stata dentro l'armadio per troppo tempo e poi la collana è bella>

<Perciò la tieni soltanto perché è bella>

<Mi ricorda molte cose che non voglio dimenticare quindi no>

Dopo questa mia frase ci furono attimi di silenzio ma poi continuò con la spiegazione. Continuò con il dire che dopo che io mi ero addormentata addosso a lui, era proprio lui a sentire caldo e così si è tolto la camicia.

<Così non abbiamo fatto nulla di ....>

<No anche se da ubriaca hai parlato molto delle tue lezioni e dei tuoi poteri... Ma avere un discorso di senso compiuto è veramente difficile... Perciò non ho capito un cazzo>

<Ottimo>
Mi alzai dal letto per andare a controllare l'orologio.
<Porca puttana>

<Che succede>

<Sono le 10:30>

<Si e allora...>

<Avevo lezione porca di quella troia.... Ora si incazza>

<Chi?... Lupin?>

<No Gesù bambino.... CERTO LUPIN CRETINO>

<Ora che succede?>

<Nulla inventerò una scusa>

<Perché l'hai fatto? Perché ieri sera ti sei ubriacata così tanto?>

Questa domanda mi colpì molto. Il suo cervello stupido, pieno di pregiudizi e paure, era riuscito a formulare una frase che avesse un senso. Perché l'avevo fatto?
Forse volevo scappare da tutti. O magari perché volevo divertirmi in maniera diversa.
Non so le vere ragioni o forse sono un insieme di queste risposte che mi sono data da sola.
Il punto è che queste risposte mi vennero in mente solo dopo che l'avevo già detta.

<Perché volevo staccare la spina>

<Per quale motivo? Avresti potuto perdere il controllo>

<Il controllo lo perdo se sono arrabbiata.... se sono triste... se ho paura o ansia... e se ho un vuoto dentro talmente grande da non potersi più colmare>

<Ed ora cosa provi>

Era questo il punto. Avevo represso talmente tanto le miei emozioni per paura di esplodere che ora non sapevo più cosa provavo o chi ero.
Volevo mentirgli ma non c'è l'ho fatta.

<Provo.... provo talmente tanta rabbia da non volerti più vedere.... Provo rabbia per me stessa.... Provo ansia per la paura constante di farti male.... e provo tristezza per non poterti poi toccare o vedere.... Questo provoca un vuoto dentro di me talmente grande che tu neanche immagini... ma per il mio bene  per il tuo e per quello degli altri ho imparato a colmare>
Presi fiato e continuai
<Tutto questo senza perdere il controllo.... Perciò se tu non vuoi che lo perda... Vattene>

Mi guardò con le lacrime che stavano per scendere da quei bellissimi occhi di ghiaccio che si scioglievano solo davanti al fuoco che io avevo dentro. Non quello di Pansy, non quello di Astoria, il mio.
Pochi istanti dopo se ne andò.
Appena chiuse la porta scoppiammo a piangere. Parlo al plurale perché lo sentivo. Sentivo il suo respiro pesante e sentivo i singhiozzi.
Non potevo negare che anche io ero come lui, un fiume in piena.
Avevo pianto talmente tanto che per ora di pranzo avevo finito tutte le lacrime.
Ma giustamente la giornata non era finita e Lupin si presentò arrabbiato.
Mi fece il terzo grado.
Aveva scoperto della festa.
Se ne andò anche lui sbattendo la porta deluso dalle scelte che avevo fatto.
Il pomeriggio rimasi in camera da sola e nessuno venne a trovarmi.

Sentivo che stavo per cedere. Sentivo che le mie labbra avevano bisogno dei suoi baci delicati. Sentivo che il mio corpo non poteva più resistere senza di lui.
Volevo fare qualcosa che cercasse di frenare quest'idea dello stare insieme ma nulla che potesse fare al caso mio.
Anche se una lametta può essere sempre utile.
Stavo per incidere la pelle sul mio polso ma solo il pensiero che Lupin durante gli allenamenti potesse vedere le cicatrici mi fermò.
Ero arrivata al punto che solo il dolore fisico poteva aiutarmi ma non potevo farlo. Volevo ma non potevo.
Se io ero arrivata a questo punto, Draco come sarà ?

POV DRACO

Quella notte era stata un inferno. Se solo io non avessi fatto quei cazzo di tre passi indietro ora non si sarebbe creata questa situazione.
Ieri sera l'idea di poterla baciare non mi abbandonava mai la testa. Pensavo "tanto non si ricorderà", però mi sarei ricordato io e non potevo permetterlo.

Senza di lei ero perso. Avevo bisogno dei suoi baci e della sua risata. Avevo bisogno delle nottate passate a cantare a squarciagola. In poche parole avevo bisogno di lei.
Lo ammetto.

La sera venne presto e io mi dovetti recare nella stanza delle necessità. Finalmente una cosa me la sarei tolto dalle mani..... Anche se... Avevo una paura immane.

𝒊 𝒎𝒐𝒓𝒆 // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora