Capitolo-28

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"Ciao mamma, come stai? io sto veramente male...non sono più felice da mesi.
Quando ero felice era grazie a Levi, io lo amo ma lo devo per forza lasciare..., io non voglio farlo ma sarei egoista se non lo facessi perché penserei solo alla mia felicità e non alla sua, al suo bene.
Io lo devo lasciare per evitare che quello lì gli faccia del male come ha fatto a me o addirittura peggio.
Quanto vorrei vivere felice con Levi, quanto vorrei fartelo conoscere...secondo me ti piacerebbe e andreste subito d'accordo.
Però tutto ciò non è possibile.
Vorrei raggiungerti mamma.
Voglio raggiungerti lì in cielo, starei sicuramente meglio.
Ti raggiungerò il prima possibile mamma, te lo prometto.
              ~Eren."

Questa era la lettera che aveva letto Armin quando ritornò in casa da Eren a prendere il portafoglio che si era dimenticato. Aveva bussato, ma nessuno rispondeva, stessa cosa al telefono, così fece il giro della casa e vide la finestra del bagno aperta ed entrò. Chiamò ancora Eren senza ottenere risposta. Decise così di cercare il suo portafoglio, pensando che l'amico stesse dormendo.
Entrò in camera e gli si parò davanti uno scenario che gli fece gelare il sangue. Trovò Eren per terra in una pozza di sangue e decise subito di chiamare un'ambulanza.

<<Pronto 118, dica qual'è l'emergenza>>
<<I-il mio am-amico è in u-una pozza di sa-sangue per t-terra a casa sua...vi p-prego venite al-al più presto-o....>>
<<Ok si rilassi mi dica l'indirizzo>>

Armin disse l'indirizzo alla centralinista, in lacrime e terrorizzato.

<<Ok sta arrivando un'ambulanza, lei mi dica come ha trovato questo suo amico.>>
<<C-ci eravm-mo visti ve-venti minuti f-fa a c-casa sua-a.., io mi ero d-dimenticato il p-portafoglio così sono t-tornato indietro a casa sua, ma non risponde-deva ne a-al cellulare ne a-al cam-campanello..,all'inizio pensavo stesse solo do-dormendo m-ma poi m-mi sono spaventato dato che è uscito d-da poco dalla depressione..così sono entrato dalla finestra del bagno-o e l'ho trovato così.., in c-camera sua...>>
<<Ok mi dica il suo nome e quello della vittima>>
<<Io sono Armin Arlert, lui invece s-si chiama Eren Jaeger..>>
<<Ok si rilassi mi dica quando arriva l'ambulanza>>
<<S-sento le sirene..sta arrivando..>>
<<Ok va bene, grazie delle informazioni>>

Armin staccò e si vide arrivare i paramedici davanti.

<<Nome,età della vittima?>>
<<Eren Jaeger,  16 anni>>

Caricarono il castano sulla barella e gli misero la maschera dell'ossigeno. Armin seguì l'amico in ambulanza e in ospedale.

<<Eren Jaeger, ragazzo di sedici anni, tentato suicidio sta perdendo molto sangue.>>
<<Subito in rianimazione!>>

I dottori urlavano ma Armin riceveva a malapena le loro voci.
Una signora gli si avvicinò.

<<Quello portato in rianimazione è Eren Jaeger?!>>
<<S-si lo conosce?>>
<<È un paziente della dottoressa Zoe...bisogna subito avvisarla>>

La dottoressa scappò via correndo a chiamare la dottoressa Zoe.

<<DOTTORESSA ZOE UN SUO PAZIENTE È IN RIANIMAZIONE >>
<<Di chi sta parlando?>>
<<Eren Jaeger..,ha tentato il suicidio..>>
<<Eren...NO CAZZO NO! COME LO HA TENTATO?>>
<<Autolesionismo..., mi dispiace. I medici stanno facendo di tuto per salvarlo..>>
<<O-ok arrivo il prima possibile prenderò il primo volo.>>

Nel giro di quattro ore Hanji fu in ospedale. Decise però di non dire nulla per il momento a Levi.

Dopo dieci minuti dall'arrivo della bruna, il dottore andò dalla sua collega per informarla dello stato del paziente.

<<Dottoressa Zoe...non voglio girarci intorno: il ragazzo ha perso molto sangue, ce l'ha fatta ma è in coma. Il suo coma può durare da uno a otto mesi.>>
<<O-ok grazie, mi dica solo una cosa...oltre ai tagli...ha ingerito qualcosa?>>
<<Si, ha abusato di antidepressivi, circa 10 pasticche>>
<<Ok grazie dottore..>>

Hanji non poteva di certo dire una cosa del genere a Levi, anche avesse potuto come avrebbe dovuto dirglielo?
"ei Levi il tuo primo amore ha cercato di suicidarsi tagliandosi e ingerendo 10 pasticche di antidepressivo; ora starà in coma massimo 8 mesi poi si vedrà che fare"

La risposta? no.
Non sapeva che poteva dirgli..
La verità, no: aveva paura che Levi potesse fare qualche stronzata come in passato.
Però non poteva non dirgli nulla, anche perché come gli avrebbe spiegato l'assenza del ragazzo per otto mesi?

A un certo punto si vide arrivare incontro un ragazzo bassino con i capelli biondi e occhi arrossati dal pianto, era al quanto preoccupato.

<<Lei è la dottoressa Zoe?>>
<<Si, tu saresti?>>
<<Armin Arlert, un amico di Eren...le hanno detto qualcosa?>>
<<Oltre a tagliarsi ha ingerito 10 pasticche di antidepressivo, ora è in coma e se non si sveglierà, o comunque non ci saranno miglioramenti, entro otto mesi bisognerà staccare la spina..>>
<<G-grazie..volevo solo consegnarle questo quaderno..è di Eren, all'ultima pagina ha scritto una lettera per Levi..se riesce può consegnargliela? penso che Eren avrebbe voluto dargliela>>
<<Oh grazie del quaderno..ma penso che è meglio non dire nulla a Levi di questa situazione..lo so sembrerò stronza..ma ho le mie buone ragioni per non dirgli nulla, mi aiuteresti?>>
<<S-si certo..cosa vuole fare?>>
<<Gli dirò che Eren è partito, con te..,insomma una vacanza tra amici..>>
<<Oh ok va bene..>>

Armin andò a casa di Eren per prendergli i vestiti e portarglieli in ospedale.

Hanji tornò a casa e dopo qualche ora arrivò pure Levi.

<<Ereeeen sono a cas- Hanji? che ci fai qui quattrocchi non eri in vacanza?>>
<<Si ma mi annoiavo e sono tornata, tanto mi mancava solo una settimana>>
<<Oh ok, Eren?>>
<<Ecco vedi.., Eren è andato in vacanza con Armin, il suo amico.., non so quando tornerà..>>
<<Ma..non mi ha detto nulla..,si ci siamo lasciati...ma almeno dirmi che andava via..>>
<<Lo so.., ma ehi sono tornata io! non sei felice?>>
<<Si Hanji però..però lui è lui..., e se non tornasse?>>
<<Calmati Levii, lo so che lui è lui, stavo facendo una battuta, ma sta tranquillo ovvio che tornerà..>>

La bruna abbracciò il corvino e gli diede la buonanotte per poi andare a letto.
Si tolse gli occhiali e una lacrima le scese lungo la guancia, arrivando alle labbra.

Le piaceva quel sapore salato.

Iniziò a piangere silenziosamente perdendosi nei suoi pensieri.
Non riusciva a mentire al suo migliore amico, ma lo stava facendo per proteggerlo.
Era una bugia bianca no? Infondo lo diceva perché non voleva far male a Levi..quindi era una giusta causa.
Si auto-convinse di ciò addormentandosi.

Il corvino non dormì quella notte, si stava chiedendo il perché del comportamento di Eren.
Si addormentò verso le otto di mattina ignaro di tutto.

Angolo me:
Ehi, avete tutte le ragioni del mondo per picchiarmi :) .
Comunque fra un po' di capitoli questa storia finirà, ma ci sarà un sequel come detto nei capitoli scorsi.

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