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Misun

Uscii da scuola a testa basta quel giorno, avevo preso un insufficienza e davvero era l'ultima cosa di cui avevo bisogno. Di brutti voti ne avevo già portati fin troppi a casa quell'anno e la paura di essere bocciati cresceva sempre di più dentro di me.

Certo, ora che eravamo a metà febbraio il quadrimestre era appena iniziato quindi non avevo molto di cui preoccuparmi, visto che avrei potuto recuperarlo facilmente, però ovviamente sarebbe stato molto meglio se non lo avessi preso.

«Hey!»sentii una voce dietro le mie spalle, al che mi voltai verso la scuola e trovai un mio compagno di classe mentre correva verso di me con un libro in mano. Mi fermai immediatamente capendo che si stesse rivolgendo a me e poi mi sorrise quando fummo l'uno davanti all'altra.

«Hai dimenticato questo in aula, te lo sono venuto a riportare prima che i bidelli lo mettessero negli oggetti smarrito.»affermò passandomi il libro di matematica che a quanto pare avevo lasciato sul banco all'ultima ora.

«Oddio, grazie, probabilmente non l'avrei più rivisto se non fosse stato per te.»commentai e lui si portò una mano dietro la nuca mentre io mi toglievo lo zaino dalla schiena per infilare anche il libro all'interno, con lui ancora lì insieme a me.

«Figurati, a proposito a te come è andato il compito?»mi chiese poi indicando appunto il libro e alzai lo sguardo verso di lui, non aspettandomi quella domanda. Non avevamo mai parlato molto in classe, io ero sempre stata piuttosto silenziosa e avevo sempre fatto tutto per conto mio, perciò mi era strano che qualcuno ora mi stesse anche rivolgendo la parola.

«Una merda.»risposi sincera con un tono di voce basso, quasi a non volermi nemmeno far sentire, poi lui ridacchiò e corrucciai le sopracciglia: si stava prendendo gioco di me?

«Scusa se rido ma anche a me, credevo di essere l'unico a non averci capito un cazzo di quell'argomento.»ribattè e allora anche io sorrisi, rimettendomi poi lo zaino in spalla. Stavo quasi per rispondergli quando il suono di un clacson attirò la mia e la sua attenzione, facendo voltare le nostre teste verso la macchina da cui era provenuto il rumore.

Più in la sulla strada era parcheggiata l'auto di San con lui all'interno e al suo fianco Yunho, il quale si era sporto sul sedile del guidatore soltanto per suonare il clacson, mentre entrambi mi fissavano, il ragazzo dai capelli bicolori con preoccupazione mentre l'altro con...fastidio?

«Oh, sono miei amici, ci vediamo domani?»dissi allora rivolgendomi al ragazzo davanti a me il quale ora mi guardava con un sorriso imbarazzato.

«Si...si certo, a domani!»mi rispose prima di cambiare direzione, mentre io semplicemente mi indirizzai verso il veicolo che ora era stato di nuovo messo in moto dal proprietario. Andai dietro e aprii lo sportello prima di infilarmi al suo interno e togliermi lo zaino dalle spalle.

«Hey ragaz...»ma venni interrotta dalla voce di Yunho che intanto non aveva smesso di fissarmi attraverso lo specchietto retrovisore.

«La prossima volta sbrigati, non abbiamo tutto il giorno.»commentò mentre San partiva e gli lanciava prima un'occhiataccia a lui e poi una a me sempre attraverso lo specchietto, quasi come se ora fosse lui quello infastidito.

«Scusate.»dissi soltanto prima di prendere il telefono tra le mani e appoggiarmi al finestrino, iniziando a controllare ciò che si diceva nei diversi social.

Non riuscivo proprio a capire il suo comportamento. Yunho da quando era tornato era diverso, non era più quello di prima: quello che riusciva a farmi ridere in ogni momento, che era l'unico in grado di tirarmi su il morale quando stavo male, colui che mi capiva sempre e che sembrava come completarmi in qualsiasi cosa. Era il mio migliore amico, eppure ora mi sembrava proprio un estraneo.

Good Lil Boy[J.Y.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora