Misun
La mattina mi svegliai sentendo il solito suono della mia sveglia, erano le sette e quel giorno sarei dovuta andare a scuola dato che era un giovedí. Certo, non era stata una splendida idea andare ad una festa in mezzo alla settimana.
Nello stesso momento in cui aprii gli occhi qualcun'altro nel mio letto balzò sul posto e di scatto voltai la testa dall'altra parte, trovandomi di fronte a Yunho seduto con gli occhi spalancati.
«Yun...»ma non riuscii a finire di dire la frase che un forte mal di stomaco mi colpí in quello stesso attimo e riuscii a mala pena a portarmi una mano sulla bocca e ad alzarmi dal letto per correre verso il bagno che vomitai direttamente nel gabinetto.
Tutto quello che avevo bevuto e mangiato la sera e la notte prima furono riversati direttamente nel water, chiusi gli occhi ed alcune lacrime a causa dello sforzo mi uscirono involontarie. Continuai a vomitare e solo quando ebbi finito mi resi conto che qualcuno mi stava tenendo i capelli per non farli sporcare. Mi rialzai e gemetti, per poi girarmi verso il mio migliore amico che era evidente che aveva passato una brutta nottata.
«Stai bene?»mi chiese e io annuii mettendomi in piedi e andando verso il lavandino ma prima che lo raggiungessi sentii un giramento di testa e fortunatamente lui fu dietro di me a tenermi dritta. Mi mise entrambe le mani sulla vita e mentre gli davo la schiena mi avvicinò al rubinetto dove poi mi poggiai sul bordo della ceramica.
«Devo lavarmi i denti...»affermai biascicando un po' sulle parole prima di alzare lo sguardo e cercare lo spazzolino e il dentifricio. Mentre li afferravo Yunho tenne saldamente le mani su di me e continuò a farlo mentre mi lavavo i denti ma, quando si rese conto che facevo fatica a tenere gli occhi aperti prese la mia mano e iniziò ad aiutarmi nello spazzolare.
Quando ebbi fatto buttai tutto nel lavandino e gli feci un sorriso tramite lo specchio poco prima che la porta si spalancasse e ne entrasse una testa rossa.
«Che diavolo ci fai tu qui? E che cazzo è questa puzza di vomito?!»domandò in un'esclamazione Mingi appena si rese conto di quello xhe stava succedendo e notai perfettamente come corrucciò le sopracciglia notando le mani di Yunho sulla mia vita.
«Non dirmi che ieri sera ti sei ubriacata.»aggiunse poi chiudendosi la porta dietro le spalle e facendosi avanti verso di me e prendendomi anche lui per la schiena.
«Vuoi che ti dica la verità?»gli dissi ironicamente per poi voltarmi e premere il pulsante dello sciacquone. I due ragazzi nel bagno mi guardarono e poi mio fratello si rivolse al biondo.
«Hai dormito...con lei?»gli chiese e io a quel punto sentii come il cervello collegarsi: Yunho e io avevamo dormito insieme e ci eravamo baciati durante la notte e ora mi aveva appena aiutato mentre vomitavo anche l'anima.
«L'ho accompagnata a casa perchè stava troppo male e poi ho controllato che non si strozzasse o qualcosa del genere.»gli spiegò cercando di rendere la cosa più leggera possibile, come se non contasse nulla anche se in realtà non era nulla quello che era successo durante la notte.
Nonostante avessi voluto tanto dimenticare tutto quello che era successo non potevo, ero perfettamente consapevole di quello che era successo e non potevo negare che al pensarci di nuovo sentivo quelle fastidiosissime farfalle nello stomaco che non avrei mai voluto sentire, almeno non con Yunho.
«Non fatevi vedere da mamma.»aggiunse poi Mingi indicando prima me e poi il biondo, uscendo dal bagno e lasciandoci soli. Scese il silenzio totale mentre ci trovavamo lí e non seppi se era una cosa buona o meno.
Abbassai la tavoletta del gabinetto e poi mi ci sedetti sopra, poggiando i gomiti sulle cosce e poi il viso sulle mani, lui invece si mise contro il lavandino e incrociò le braccia al petto, abbassando la testa. Entrambi sapevamo che c'era qualcosa di cui parlare e che ci turbava ma nessuno dei due aveva intenzione di aprire bocca.

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Good Lil Boy[J.Y.]
Fanfiction«Non riesco a starti lontano.» «E io non voglio che tu lo faccia.» Misun è al suo ultimo anno di liceo, ha un fratello maggiore e degli amici conosciuti grazie a sua madre, che aveva voluto che i suoi figli facessero amicizia con quelli delle sue du...