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Yunho

La fine di luglio portò un'ondata di caldo assurda, mai prima d'ora avevo sofferto così tanto la stagione estiva come stavo facendo quell'anno e, il fatto che più mi preoccupava, era che ancora non avevo visto agosto, ed era sicuro che quel mese sarebbe stato ancora peggio di questo.

Tornato a casa da ormai diverso tempo, avevo speso la maggior parte dei pomeriggi con i miei amici e con Misun. Fortunatamente lei, io e Mingi avevamo risolto e quest'ultimo accettava la nostra relazione, facendo spesso anche diversi commenti su di noi quando magari eravamo seduti vicini e ci sfioravamo.

Tutto sembrava essere tornato alla normalità, e a me quella sensazione piaceva più di qualsiasi altra cosa. Amavo il fatto di avere, finalmente, un motivo per rimanere a casa: le persone che amavo.

Prima non mi erano mai sembrate abbastanza, e nemmeno io d'altro canto ero mai riuscito a sentirmi in grado nel mantenere una relazione con nessuno di loro. Probabilmente la mia voglia di lavorare e il campo d'addestramento erano soltanto una scusa per coprire le mie paure.

Non mi ero mai accorto infatti di quanto timore avessi nei confronti di qualcuno se non sapevo di essere accettato o meno. Avevo il terrore che qualcuno non volesse davvero stare con me per quello per ero, mentre ora che ne ero consapevole tutto era diverso e mi rendeva mille volte più felice e spensierato di quello che ero qualche mese fa.

Certo, non potevo di certo dire che Misun non avesse fatto gran parte del lavoro.

Grazie a quella ragazza avevo capito cosa significava amare ed essere amati, grazie a lei ora mi sentivo libero e in grado di compiere le mie scelte senza pensare troppo. E infatti, proprio quel giorno, sarei dovuto andare a cancellare la mia iscrizione al militare, questa volta per davvero.

Raccolsi tutto quello che c'era nella mia camera, la divisa, il cappello, gli scarponi e la collana col mio numero, li misi dentro allo zaino che mi avevano dato quando avevo fatto l'iscrizione e poi chiusi tutto in maniera molto lenta, come a voler fermare quell'istante per comprenderlo al meglio.

Era come se da una parte non vedevo l'ora di liberarmi di quella parte di me, mentre dall'altra proprio non riuscivo ad accettare ciò, il che era strano visto che potevo chiaramente dire di aver preso la mia decisione ormai, e di esserne anche alquanto sicuro.

Comunque scossi la testa e poi mi misi lo zaino in spalla, prima di uscire dalla mia stanza e dirigermi in salotto, dove vi trovai i miei genitori che mi aspettavano per accompagnarmi. Gli avevo detto più di una volta di non preoccuparsi e che sarei potuto benissimo andare da solo, ma avevano insistito e perciò avevo rinunciato.

«Hai preso tutto?»mi chiesero allora e io annuii semplicemente, poi li seguii silenziosamente fuori casa e poi in macchina. Prima di andare alla caserma però, saremmo passati a casa dei Song, visto che anche Misun aveva detto di voler venire con me. Da quel che avevo capito per lei questo era un gran passo avanti nella mia vita, un nuovo inizio per me, perciò sarebbe voluta essere presente per una cosa cosí tanto importante.

Arrivammo davanti casa sua e lei era già pronta, infatti appena fummo fermi entrò nei sedili posteriori e si mise al mio fianco, dopo aver salutato i miei genitori. Si voltò verso di me col viso e, dopo avermi rivolto un piccolo e timido sorriso, si avvicinò e mi diede un bacio a stampo quasi nemmeno percettibile ma che mi fece sorridere come un idiota.

«Grazie per essere venuta.»le dissi, lei non rispose e semplicemente mi afferrò la mano con la sua, facendo intrecciare poi le nostre dita e appoggiandosele sulla gamba nuda. Rimanemmo in quella posizione per il resto del viaggio, rispondendo alle domande degli adulti nei sedili avanti i quali erano curiosi riguardo i nostri piani estivi.

Good Lil Boy[J.Y.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora