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Erano già passati tre giorni da quando avevo visto Nada con indosso l'abito da sposa e devo ammettere che mi avesse fatto un certo effetto: era stato come un colpo dritto in mezzo al petto. Ci sono cose che semplicemente non realizzi finché non succede qualcosa te ne fa rendere conto di botto; tra queste, il matrimonio di una migliore amica che hai visto crescere da quando avevate tre anni. Un istante prima è una bambina e quello dopo è diventata un'adulta. È strano il modo in cui certe fasi della nostra vita trascorrano tanto naturalmente che poi, guardandoti indietro, ne assumi coscienza, come svegliarsi da un sogno e non capire dove si è. Sappiamo dove siamo stati, ma è come tutta un'altra vita, di un te stesso passato, persino di un altro mondo. Eppure eri tu, un tempo. Adesso è cambiato tutto, sei cresciuto, ma quel bambino che gattonava per casa e faceva i castelli di sabbia in riva al mare, quel ragazzino che disegnava un sole tondo sull'angolo in alto a sinistra del foglio e cantava nell'ultima fila del coro della recita scolastica, quel ragazzo che perdeva il treno verso casa al termine di una domenica con gli amici e restava incastrato nelle altalene per bambini tanto per ridere, eri tu. Sei sempre stato tu, solo che è così che funziona la vita: ogni sua fase richiede una versione di te che si evolverà con il tempo, e la tua esistenza, quella forma in cui sei stato costretto a nascere, in cui sei stato catapultato senza alcun preavviso per mano di Dio solo sa chi, diventa essenza; diventa ciò che tu scegli di diventare. I nostri ricordi, il nostro passato, sono ciò che ci ha portato dove siamo oggi.

Ed io ricordavo una bambina con le treccine color caramello e gli occhi verde smeraldo che si sedeva al mio fianco all'asilo, ricordavo che sua madre mi sembrava così alta, al tempo, e così grossa, con quel suo pancione in attesa del secondo figlio. Ricordavo la foto di classe in cui le maestre ci avevano truccato da gatti, con delle enormi magliette da uomo bianche su cui avevamo scritto i nostri nomi; accidenti, che idea geniale era stata. Adesso che riguardavo quella foto sul mio portatile, mi fu utile rileggere i nomi dei miei compagni di classe: come potevo non rammentarmene nemmeno uno? Chissà che fine avessero fatto, chi fossero diventati, che vita stessero facendo.

Ricordavo un'escursione al Golden Gate Park, una volta in cui si stava tenendo un matrimonio ed io e Nada ci eravamo imbucate per sbaglio; non avevamo voluto disturbare né tantomeno interrompere la cerimonia perché due "invitate" che nessuno aveva mai visto prima stavano sgattaiolando via, perciò eravamo rimaste. Alla fine, avevamo spiegato l'inconveniente agli sposi, scusandoci, e loro ci avevano riso su, prima di chiederci una foto insieme. Che grande momento, da raccontare ai loro futuri figli. Sicuramente erano stati più clementi dei nostri genitori, quando avevamo raccontato loro l'accaduto nella speranza di poterci scherzare allegramente su; io e Nada avevamo pagato la nostra avventura con una settimana di punizione. Avrebbero dovuto essere due, ma avevamo ottenuto la condizionale per il fatto che effettivamente non avessimo programmato di imbucarci ad un matrimonio, si era trattato di un mero errore.

Ricordavo la notte del prom. Io e Nada eravamo state accompagnate rispettivamente da Hector Curtis, un povero ragazzo del club di scacchi che a fine serata sarebbe finito con il naso rotto, e Benjamin. Era una fase in cui io e Nicholas avevamo rotto temporaneamente, non ne rammento nemmeno più il motivo. Comunque, dopo la sua sceneggiata in cui lui aveva fatto sanguinare il setto nasale del povero Hector, io e la mia amica avevamo abbandonato il ballo e ci eravamo andate a nascondere sul lido sotto il Golden Gate, scambiando della lingerie per una cassa di birre. Eravamo rimaste a bere fino all'alba, poi eravamo tornate a casa mia ubriache e ci eravamo addormentate sul mio letto come quando eravamo piccole e lei restava da me a dormire, solo che il mattino seguente avevamo ancora indosso i vestiti del ballo, gli occhi da panda contornati di un alone di trucco nero e un mal di testa allucinante.

E adesso lei si sarebbe sposata. Sapevo che con il matrimonio di solito cambia tutto, soprattutto perché Nada e Ben erano la classica coppietta tradizionale che prima avrebbe organizzato il matrimonio e poi il baby shower. E se con il matrimonio c'è una piccola possibilità che non si interrompano i rapporti con gli amici, con l'arrivo dei figli cambia davvero tutto. Perché poi si hanno più impegni, più spese, e un bambino, soprattutto nei primi anni, ha bisogno di attenzioni continue. Con tutte le notti insonni che comporta, non si può pretendere anche che i genitori escano a fare l'aperitivo con gli amici.

𝑺𝑶𝑳𝑶 𝑫𝑼𝑬 𝑺𝑨𝑻𝑬𝑳𝑳𝑰𝑻𝑰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora