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HAPPIER THAN EVER, Billie Eilish

Avevo tentato di tornare al tavolo come se niente fosse successo, ci avevo provato davvero; ma vedere Daniel rinnovare la sua faccia di bronzo, mettere su di nuovo la sua maschera di noncuranza, mentre Briana invadeva il suo spazio tenendogli una mano sul braccio, rischiava davvero di provocarmi un terribile reflusso. Quella povera ragazza non aveva la più pallida idea di chi fosse l'uomo che aveva affianco, non sapeva le cose orribili che ci eravamo appena detti, né il motivo per cui fossero uscite dalle nostre bocche. Non sapeva che il compagno che pensava le fosse fedele mi aveva appena baciato. Ma non era certo mio compito metterla al corrente, Daniel avrebbe dovuto farsi coraggio e dirle la verità, o avrebbe continuato a manipolarla per tutto il tempo e l'avrebbe senza dubbio fatta soffrire. Nonostante il modo in cui mi aveva sferrato delle belle batoste, poco prima, avevo ancora un briciolo di rispetto, verso di lui, perché quello che avevo conosciuto io era pur sempre un uomo d'onore. Non potevo certo rinnegare ciò che sapevo di lui soltanto a causa di una brutta lite. Sempre che ciò che Daniel mi aveva mostrato di sé fosse stato la verità; ma non potevo nemmeno immaginare come si potessero fingere certe cose.

Infine, quindi, avevo deciso di tornarmene a casa. L'indomani, Nada e Zoey ci tennero a raccontarmi del resto della loro serata, definendo "vomitevoli" Daniel e Briana nonostante non si fossero mai scambiati delle effusioni - immagino credessero che mi avrebbe fatto piacere sapere quanto loro disprezzassero la ragazza, ma purtroppo non fu affatto così. Briana, in fondo, non aveva alcuna colpa, se non quella di essersi infatuata del bastardo sbagliato, come tante altre donne prima di lei. Al contrario, lei non era che l'ennesima vittima del gioco di Daniel.

A quanto pareva, poi, la coppia ed i ragazzi erano andati a ballare. Mi sentii in colpa, perché rammentai che se i miei amici passavano troppo poco tempo nei club a divertirsi era solo a causa mia. Cercavano sempre di non farmela pesare, ma sapevo che la mia incapacità di sopportare gli ambienti troppo affollati e rumorosi gravasse fin troppo su di loro. Per questo a volte preferivo rifiutare i loro inviti ad uscire, così che fossero liberi di organizzare la loro serata senza doversi preoccupare di me.

Nelle settimane successive avevo cercato di evitare il più possibile ogni ambiente che avesse potuto farmi incontrare Daniel. Sapevo dalle mie amiche, comunque, che si portava sempre Briana appresso, che lei gli "sbavava dietro" - parole di Zoey - e lui non ricambiava mai con lo stesso livello di interesse.

Un giorno, Nada mi accompagnò ad un ricevimento per il tè a casa dei miei, così da non lasciarmi da sola nelle grinfie di quelle arpie delle amiche di mia madre. Mio padre se l'era svignata a pesca con lei colleghi di lavoro; quanto avrei voluto chiedergli di portarmi con sé. Purtroppo, però, un'occhiata eloquente di mia madre mi obbligò a restare e adesso mi ritrovavo al tavolo da pranzo, con una tazza di tè in mano ed una cerchia di oche che giudicavano il mio mignolo.

«Quando ti deciderai a cercarti un marito, Abigail?» mi chiese Lola, una vecchia vipera con una collanina di perle che sembrava invitarmi a stringerla attorno al suo collo grinzoso. La verità era che non erano esattamente amiche di mia madre, ma di quella bisbetica di mia nonna, che erano incluse nel pacchetto, da quando quest'ultima si era ritirata dalla vita sociale. Non capivo perché mia madre si impegnasse tanto a mantenere i rapporti con quelle donne, se nemmeno lei le sopportava.

«Quando sarò stanca della meravigliosa vita da nubile» le risposi. E quando tu capirai che tuo marito ti tradisce da vent'anni, avrei voluto aggiungere.

«Non sarai giovane per sempre, mia cara» replicò. «Se vuoi costruirti una famiglia, devi prima sistemarti con un uomo.»

«Io sto bene così, al momento» insistetti. «Gli uomini non sono la mia priorità.»

𝑺𝑶𝑳𝑶 𝑫𝑼𝑬 𝑺𝑨𝑻𝑬𝑳𝑳𝑰𝑻𝑰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora