21. Piano attivato

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Noah's pov

Sono passati alcuni giorni da quando Jack ha deciso di raccontare la sua teoria al resto del gruppo. Mi è sempre sembrata una teoria assurda ma dopo aver parlato con Shana ho visto la cosa sotto una diversa prospettiva. Ci siamo rivisti con gli altri per parlarne, ovviamente Camille non era presente, e alla fine ognuno ha tratto le sue conclusioni. JJ e Shana la pensano nello stesso modo mentre Jennifer e Emily dicono che è meglio se ci facciamo curare da uno psicologo in gamba. Sì, dicono, perchè dopo aver riflettuto sulle parole della mia migliore amica e dopo averla sentita parlare della questione con Emily e Jennifer almeno altre dieci volte mi sono convinto che forse Richard qualcosina potrebbe star tramando. Non ne possiamo essere sicuri ma è meglio prevenire che curare, no? Quindi per evitare che le cose si ripetano o che succeda di peggio dobbiamo essere più furbi di lui e prevedere le sue mosse. Alex invece non è proprio venuto, ha detto che non avrebbe ascoltato queste idiozie una volta in più e direi che un po' di ragione ce l'ha pure lui. Morale della favola: siamo divisi in due fazioni, chi crede alla teoria di JJ e chi no.

Dopo quel giorno io e i miei due migliori amici ci siamo rivisti. Ho pensato tanto a quali alternative avessimo e quella del mio allontanamento era per tutti la più plausibile ed efficace. Ne abbiamo discusso molto insieme e siamo arrivati alla conclusione che questa sia la cosa migliore e che per evitare casini dovremmo essere coinvolti solo noi tre. Alex già di per sé non ne voleva sapere nulla, mentre Jennifer e Emily si stanno avvicinando sempre di più a Camille e se lei venisse a scoprire di questo piano ci rimarrebbe veramente malissimo, quindi è già sufficiente che JJ sia coinvolto. Non sopporterebbe di perdere anche Jennifer ed Emily. Quindi il piano è il seguente: lasciare che Camille si allontani da me il più possibile e per il resto ci penserà Richard.

Finalmente è arrivato il weekend, sono veramente esausto e non vedo l'ora di riposarmi. Gli allenamenti mi stanno uccidendo, soprattutto perché il coach continua ad urlarmi addosso ogni volta ricordandomi quanto io abbia fatto schifo alle selezioni. L'allenatore non ha voluto organizzare un'altra partita per decidere i ruoli all'interno della squadra, le sue idee erano già abbastanza chiare. Jack alla fine si è guadagnato il posto di capitano e ovviamente chi se non Richiard quello del co-capitano? A detta del coach sarei potuto essere sia uno che l'altro ma dopo lo schifo che ho fatto era già tanto se non mi lasciava in panchina per l'intera stagione. Quando mi subisco i suoi insulti gratuiti Jack non riesce proprio a trattenersi e ride continuamente sotto i baffi. Il bello è che lui sa perfettamente che io ho giocato malissimo solo perché fosse lui il capitano e questo lo diverte ancora di più. Mi continua a ripetere che non me li merito tutti quegli insulti ma che proprio non riesce a trattenersi.

Le lezioni sono appena finite ed io e Jack raggiungiamo la mensa per poi andare a sederci al tavolo con la squadra di football. Da quando abbiamo attuato il nostro piano, per rendere il tutto più realistico sto cercando di stare il più lontano possibile Camille e di conseguenza non le ho più scritto e tanto meno mi sono seduto al tavolo con gli altri. Ora mangio sempre con la squadra e JJ si divide tra quest'ultima e il gruppo. Non è una cosa strana per gli altri in realtà, perché  prima dell'accaduto spesso mangiavo insieme alla squadra di football. L'unico svantaggio di stare qui è che sono perennemente costretto a vedere le facce di Ashton e Richard che prenderei volentieri a pugni.

Oggi è una giornata magnifica, il sole splende alto nel cielo e nonostante sia settembre è ancora piuttosto caldo. Dopo aver finito di mangiare, io e Jack usciamo da scuola e visto le temperature decidiamo di andare a fare un giro al mare. Buttiamo gli zaini in macchina, accendiamo la radio e canticchiando sulle note di "Hey soul sister" raggiungiamo la spiaggia. Arrivati a destinazione scendiamo di corsa dall'auto, attraversiamo i parcheggi velocemente e una volta scorta la sabbia ci togliamo le scarpe per poi camminare sul lungomare lasciando che quella bella sensazione di caldo ci scaldi le piante dei piedi e che l'odore della salsedine ci riempia le narici.

Unexpected turnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora