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Per tutto il tragitto guardai annunci di appartamenti, solo che quelli che mi piacevano, costavano troppo, erano lontani dalla città e quindi per andare anche al supermercato avrei dovuto usare la macchina, (che non ho non avendo mai studiato per prendere la patente), o erano già stati venduti ad altri clienti. Forse ci metterò più tempo per eliminare Klaus dalla mia vita, ma sono sicura che porterò a termine il piano e renderò orgogliosa me stessa e Michele.

Svegliai Michele avvisandolo che eravamo arrivati nell'hotel che avevano prenotato per noi l'agenzia che aveva organizzato l'evento.
Si sistemò velocemente i capelli con le mani e poi passò alla camicia, solo per non sembrare un pazzo agli occhi del personale dell'hotel.

La struttura era luminosa dalle luci e dalle pareti, colorate in quello che sembrava oro. C'erano delle poltrone bianche, molto morbide accompagnate da cuscini abbinati.
Prima di darci le chiavi delle nostre stanze, ci portarono al ristorante, che ovviamente era chiuso a tutti i clienti tranne a noi. Quella sera ero troppo stanca, non avevo fame, così lasciai la stanza dopo aver avvisato Michele di questo, altrimenti gli sarebbe venuto un infarto non vedendomi. Lui è fatto così, si impanica per tutto, anche per le cose più semplici, ed è per questo che noi due andiamo molto d'accordo, tutti i nostri familiari ci hanno sempre preso per stupidi, ma adesso che entrambi abbiamo una pagina su wikipedia, hanno smesso di prenderci in giro. Sono molto patetici, ed è per questo che alle cene di famiglia noi non ci siamo mai, facciamo solo gli auguri tramite messaggio.

Mi avvicinai alla reception, guardando la donna davanti a me. Aveva i capelli biondi, tenuti in uno chignon alto, coperto da un cappello blu, la divisa era blu con una gonna lunga fino al ginocchio e la targhetta con su segnato il suo nome, si chiamava Katia.

"Buonasera signorina, come posso aiutarla?" Mi chiese sorridendomi.
"Salve, io ho una prenotazione qui".
"Nome prego". Disse avvicinandosi al computer.
"Luna Cantore". Le passai i documenti e la donna annuì per poi scrivere il mio nome, aspettare qualche secondo che la pagina si caricasse, per poi passarmi le chiavi.
"Mi dispiace signorina ma qui non c'è nessuna prenotazione per lei".
"Non può essere..."

Sono sicura che non sia uno scherzo, anche perché questo è un hotel a cinque stelle. Non possono essersi dimenticati di me, io facevo parte dei 20 invitati per questo evento. Vorrà dire che pagherò a mie spese una camera.

"Mi dia una camera qualsiasi". Presi il portafoglio, pronta a pagare qualsiasi cifra.
"Mi dispiace signorina, ma tutte le camere sono occupate dai nostri ospiti".

Non so come riuscii a mantenermi in piedi, dopo aver sentito quella risposta. Adesso dove vado a dormire? Ci vogliono quattro ore di viaggio per tornare a casa e nessuno mi farà questo favore. Me ne andai, avvicinandomi a Michele e spiegando cosa mi fosse successo.

"Posso dormire nella tua stanza?" Gli chiesi implorandolo, era la mia unica possibilità.
"È una camera singola, dove ti metti?"
"Tutte a me cazzo!" Commentai arrabbiata.

Buonasera💞
Povera Luna, mi auguro che non mi succeda una cosa del genere. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere con un commento🥰

Vi amo 3000❤

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