<< Canta ancora te ne prego>>
Harry ridacchió e si nascose dietro ad uno scoglio. Dalla grotta entrava una tenera luce rosata dovuta all'arrivo dell'alba.
Ogni raggio di sole mattutino prendeva per mano i due giovani amanti.
<<Non nasconderti dai>> la voce di Louis non era veramente arrabbiata, era giocosa perché ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Era iniziato tutto qualche mese fa.
Harry, da sempre incuriosito dagli uomini ogni tanto emergeva dalle acque per andare ad osservarli.
C'era una grotta che sboccava sul mare.La chiamano la Bocca degli dei. Al sorgere e al calar del sole l'acqua che bagna la sponda della grotta si illumina ed era il momento preferito di Harry.
La leggenda narra che le poche volte che Cupido ha fatto scendere Psiche sulla terra la abbia portata qui.
Gli altri dei non capivano cosa ci fosse di tanto speciale in quella grotta, così un giorno decisero di scendere anche loro dall'Olimpo.
La sera tornarono a casa deridendo la giovane coppia per l'esaltazione che nutriva per quella semplice grotta.
Quello che loro non sapevano però, è che verso la fine della grotta, dove c'è lo sbocco sul mare, la sabbia diventa più morbida e il dolce odore di salsedine diventa più forte.
Non sapevano che quella grotta racchiude tutti i sussurri dei giovani innamorati.
Quello che loro non sanno è che il sole che cala sul mare fa nascere tante emozioni nell'animo. E i giovani innamorati sanno che non c'è posto migliore .Successivamente però il dolce sirenetto aveva scoperto che non era l'unico a recarsi in quel magico luogo.
Un giovane, un gran bel giovane veniva lì a godersi la brezza marina e il delicato silenzio che accompagnava l'inizio e la fine della giornata.
Harry di lui sapeva ben poco.
Con la scusa che non poteva salire in superficie e che la sua coda doveva passare inosservata, rimaneva sempre dietro uno scoglio e ammirava il ragazzo da lì.
Lo sconosciuto lo aveva intravisto più di una volta e spinto dalla curiosità tornava sempre più spesso alla Bocca degli Dei.
Dopo poco tempo il giovane era riuscito a stabilire un contatto con il timido sirenetto.
Harry sapeva che suo padre aveva espressamente vietato a tutte le creature del mare di farsi vedere da occhi umani, ma lui non stava facendo nulla di male giusto?
Il ragazzo dagli occhi verdi non si faceva avvicinare dall'altro giovane, parlavano, giocavano a spruzzarsi l'acqua e resistevano alla tentazione di avvicinarsi e scoprirsi.
Tutto quello che il ragazzo di terra vedeva dell'altro era un ampio petto, dei boccoli color cioccolato e qualche tratto del viso.
Louis, questo era il nome del giovane ragazzo, o meglio del giovane principe, che ormai da un mese si recava alla grotta per poter assaporare la compagnia dell'altro.
<<Te ne prego canta>> proprio adesso Louis stava facendo ad Harry una preghiera che era ricorrente: quella di ammaliarlo con la sua voce.
Spesso Harry cantava. Era una caratteristica di tutta la sua famiglia quella di avere una gran voce e nella grotta l'acustica era davvero eccezionale. Spesso si allenava lì, con il principe che seduto sulla sabbia chiudeva gli occhi e si lasciava cullare.
Doveva tenere le corde vocali attive perché da lì a poco ci sarebbe stato il compleanno di suo padre Tritone, re del mare. E si da il caso che lui è i suoi sette fratelli dovessero organizzare la più grande festa di tutti i tempi e, ovviamente, avrebbero deliziato le genti del mare cantando per loro.
STAI LEGGENDO
Il canto della mia dolce sirena (LARRY)
Fanfic~ > balbetto il sirenetto prendendo la camicia che il principe gli stava ponendo. > Louis era stato subito colpito dallo sconosciuto. Era uscito leggiadro dalla schiuma delle onde e con quelle belle cambe avrebbe potuto fare invidia alla Venere d...