Parte Dodici

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Harry'POV

Cammino avanti e indietro da interi minuti ormai. Mi rigiro tra le mani il libro di poesie che stavo leggendo e riprendo a camminare.
Mi sono rifugiato nella serra, è come se in quelche modo mi sentissi al sicuro qui dentro.
L'unica cosa che entra qui dentro sono i raggi solari, nient'altro. Baciano delicatamente tutti i fiori che decorano questo posto ed è come se in quelche modo baciassero anche me.

Sto temporeggiando. La verità è che non so come affrontare questa situazione assurda.

Mi passo una mano tra i capelli sospirando e decido che devo scendere sulla spiaggia e riuscire a parlare con Niall. Poi non riuscivo a non pensare a Zayn perché cioè Zayn?! Aveva chiesto sicuramente anche lui aiuto alla strega del mare... chissà cosa le ha dato come baratto.
Dio era tutto un casino. La vita in superficie è come quella che viveva negli abissi: un groviglio.

Harry respira a pieni polmoni l'aria della serra e per calmarsi prova a concentrarsi sugli odori che sente: il profumo delle rose, l'odore della terra bagnata, rosmarino e basilico.
Ispira. Butta fuori l'aria e le gambe gli tremano.
Non vuole andar via da lì.

Mentre sto varcando la soglia della serra per uscire si scontra con l'ampio petto di Louis.
<<Ouch>>

<<Cavolo tesoro non ti hanno insegnato a guardare avanti quando cammini? >>
maturo come ero gli feci una linguaccia e successivamente alzó gli occhi al cielo.
Avevo capito che Louis era così: impertinente, saccente ogni tanto e non riusciva a tenere a bada la lingua.

Ma mi piaceva così, era come una moneta d'oro dal valore inestimabile e si sa... Le monete hanno due facce e  aveva accettato più che volentieri di prendersele entrambe.

<<In ogni caso ti stavo cercando>>

<<Oh sì anche io. Dobbiamo parlare di una cosa importante>> tento di iniziare il discorso.

<<Magari ne parliamo per strada. >> Louis mi afferró per un polso e si diresse a passo spedito fuori dalla serra mentre lo guardava confuso.

<<Scusa ma dove dobbiamo andare? >>

<<Ti porto in paese, oggi ci sarà una piccola festicciola. >>

Uscimmo dal palazzo e mentre ci incamminavamo sentivo la dolce brezza marina che veniva verso di me.
Istintivamente sorrisi.
<<Ti piace proprio il mare di la vera? >> lo guardó in modo dolce il principe.

<<Sì è la mia seconda casa. Ci sono cresciuto. >>

<<Sai adesso che ci penso io so poco di te. Cioè sei qui da quasi una settimana ma le informazioni che so sul tuo conto sono poche Harry... Uhm?>>

<<Ehm Styles! Harry Styles.>> esclamo dicendo il primo nome che mi si era parato davanti.
Sul muro di una casa era appeso un manifesto con la foto di un ricercato:Eric Styles.

Mi diedi mentalmente del deficiente.

<<Bene Harry Styles. So che il tuo colore preferito è l'arancione, che hai diciassette anni->>

<<Tu invece ne hai 20>> gli feci un  occhiolino giocoso facendo scattare una risatina da parte di Louis
<<Bravo, vedo che qualcuno qui ha fatto i compiti. Quindi adesso andiamo, raccontami qualcosa su Harry Styles. >>

Il mio si sorriso spense lentamente e deglutì a vuoto. Bene. Quella era l'occasione giusta.
Mi misi una mano tra i capelli e feci un respiro profondo <<Bene dunque, arriviamo al discorso che volevo farti pri->>

<<Oh ciao cucciolo>> scossi la testa e strabuzzai gli occhi.
Andiamo davvero Louis lo stava paragonando a un gatto randagio?

<<Guarda quanto è bello Harry>> il principe gli si avvicinó con in braccio una piccola palla di pelo.

<<Sì è davvero stupendo Louis>>  non riuscì a resistere e presi a fargli delle dolci carezze sulla testina <<ma quello che cercavo di dirt->>

<<Ti piacerebbe avere un animale domestico? >> domandó occhi blu riprendendo a camminare verso il paese con il micio tra le braccia.

<<Tenerlo?! >> escalmo rincorrendo e tentando di stare al passo.

<<Sì. Spesso le coppie hanno un animale, sai è meno impegnativo di un bambino. >>

Arrossii fino alle punte delle orecchie. Louis li considerava una coppia, quella era musica per le sue orecchie.

Il principe invece da quando aveva pronunciato la parola bambino non riusciva a smettere di immaginare il più piccolo con il pancione. Dio che vista celestiale.
Rimise a terra il gatto e intrecció le dita di Harry con le proprie.

<<Forza andiamo. >> presero a correre verso il mercato. Ridevano come due ragazzini alla prima cotta. Come due adolescenti che facevano un sacco di piani per il futuro mentre si godevano volta per volta la giornata.






Spazio Autrice:
Come state? Eccomi tornata con un triplo aggiornamento.
Solitamente tengo la narrazione da parte di una persona esterna ma alcuni capitoli lì farò dal punto di vita di Harry o di Louis perché secondo me rendono meglio...

Un bacio🦋


Il canto della mia dolce sirena (LARRY) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora