Il rumore della maniglia gli fece alzare la testa e lo costrinse a uscire dai suoi pensieri <<Nick entra pure. Mark mi ha detto che mi stavi cercando per parlarmi>>
L'assistente del principe sorrise debolmente e raggiunse Harry sul letto. Il riccio si scostó per fargli spazio e cercó di tirare su tutti i libri che erano sparsi sul materasso <<Wow ti piace la mitologia greca? >> domandò Nick prendendo in mano una copia dell'Iliade e sfogliandola.
<<Oh sì davvero tanto. >><<Harry devo parlarti di una cosa seria e vorrei tutta la tua completa attenzione>>Nick si mise comodo sul letto <<Sono venuto intanto per porgerti le mie scuse>>
<<Le tue scuse? Ma non hai->>
<<Lasciami parlare ti prego. Mi devo scusare con te per averti mentito riguardo all'altra sera. Il principe Louis non era obbligato ad andare al ballo con la principessa Briana... Io ho mentito perché non volevo che andassi con lui>>
Lo sguardo del sirenetto sembrava quello di un cucciolo bastonato.
<<Il re non sarebbe stato entusiasto di vedervi assieme ma non penso sarebbe stato troppo un problema. Lo ho fatto per Louis. Io e lui siamo amici da tanto e io mi sono sentito in dovere di farlo >>Il riccio era trenendamente confuso <<Nick io non capisco davvero. >>
<<So cosa sei Harry. >> rispose secco Nick facendo deglutire il più piccolo che improvvisamente aveva dimenticato come mettere in ordine le parole per una frase.
<<Uhm io... È sentiamo che-che cosa sarei? >> prese a giocare nervosamente con la coperta.
<<Harry>> la sudorazione aumentava mentre l'altro continuava a parlare <<So che sei un figlio del mare. L'ho capito dal modo in cui mettevi le gambe, non sei reduce di un intervento e non sei nemmeno un naufrago perché sei arrivato a riva senza nemmeno un graffio. >>
Occhi verdi non sapeva cosa dire, quindi semplicemente lo lasció continuare <<Non volevo che stessi con Louis perché non voglio che il mio amico soffra. Appartenete a due mondi completamente diversi e ne ho avuto la certezza documentandomi in biblioteca... Tu-tu sei un tritone vero? Ti prego dimmi di sì altrimenti penserò di essere pazzo>> balbettó
Passarono diversi minuti a farsi tenere compagnia da un imbarazzante silenzio.
<<Sirena. Non tritone, preferisco sirena. >>Nick rilasció un sospiro sollevato e le sue spalle, inizialmente rigide, si sciolsero.
Harry non sapeva il reale motivo per cui aveva confermato l'ipotesi dell'amico, sapeva solo che i segreti sono belli anche da condividere. Che voleva qualcuno con cui parlare dei suoi problemi alla luce del sole.O forse aveva detto la verità perché la verità è una lama a doppio taglio: o ferisce chi la racconta o ferisce gli la riceve.
Ma in modo o nell'altro vieni tagliato da essa.<<Sì che può sembrarti ecoistico ma->>
<<Egoista? Nick sono incazzato nero! Non è questione di egoismo! Posso capire che tu e Louis siate amici da tanto e che tu voglia il suo bene... Ma devi capire che è adulto e vaccinato e potrà frequentare chi gli pare giusto?! >> si alzó di scatto dal letto.
Era infuriato come poche volte nella vita.
<<Avrà diritto di scegliere o gli hanno tolto pure questo?! >>
<<Ma credi che mi piaccia sentimi una merda Harry?! Come pensi che ci rimarrà quando scoprirà la verità?! >> adesso anche Nick era in piedi e con i pugni stretti lungo i fianchi fronteggiava il riccio.
<<In qualunque modo la prenda non sono affari tuoi! >>
Oh ma Harry sapeva come sarebbe andata. Louis gli avrebbe riservato qualche sguardo di disprezzo, o addirittura ne sarebbe rimasto schifato nel scoprire la sua vera natura. Quella piccola boccia di vetro in cui si erano rinchiusi evidentemente si sarebbe infranta al suolo spargendo vetri ovunque.
Harry già sentiva la lamina perforagli il petto, il sapore del sangue raggiungere la gola e il panico assalirlo.
Scosse violentemente la testa e provó a darsi una calmata respirando profondamente. Nick invece aveva preso a camminare su e giù per la stanza.
<<Tu non puoi nemmeno immaginare la sensazione soffocante che prova la gente quando viene abbandonata! >> urló. E quello per Harry fu troppo: gli si avvicinò a passo svelto e gli diede una sberla.
Secca. Rumorosa. Sulla guancia sinistra.<<Ascoltami bene: ho perso mia madre all'età di quatto anni, la maggior parte dei miei fratelli non mi considera nemmeno e penso che mio padre non abbia ancora mosso un dito per venire cercarmi. Quindi non parlare a me di sensazioni >> ispiró dal naso e si passó una mano nei capelli << Tu non immagini cosa sento io. Io sento tutto. Anzi, tutto quelle emozioni che tu provi io le sento triplicare. Non puoi nemmeno provare a immaginare cosa vuol dire avere un cuore grande quanto il mio: vuol dire soffrire dieci volte di più. >>
Il silenzió caló nuovamente nella camera da letto.
La tensione si poteva tagliare con un coltello.Nessuno parló. Si guardarono e basta fino a calmarsi per una decina di minuti buoni. Poi Harry smise di contarli.
<<Dio>> mormoró desolato Harry passandosi una mano sugli occhi <<mi dispiace io->>
<<Nono non dirlo nemmeno per scherzo. È stata tutta colpa mia... Non sapevo come gestire la situazione>> Nick era tentato di mettergli una mano sulla spalla ma aveva seriamente paura della versione arrabbiata di Harry e quindi preferì limitarsi alle parole.
Si rimisero seduti sul letto a debita distanza.
<<Sai quando ero piccolo abitavo in una casetta sul mare. Si trova in paese, chissà forse tu e Louis ci siete passati anche davanti>> non si guardavano in faccia ma Harry poteva sentire il disagio nella voce dell'altro <<passavo giornate intere in compagnia di un ragazzo. Era il mio migliore amico e ricordo perfettamente che le poche volte che non veniva a trovarmi io mi sentivo perso. Per fartela breve lui era un fratello per me e io gli volevo un bene dell'anima. >> fece una piccola pausa e si schiarì la gola <<Sì beh comunque dopo qualche settimana che lui non venne più a trovarmi decisi di andare io da lui. Arrivato davanti a casa sua rimasi pietrificato...ricordo che trattenni il fiato per un attimo e cercavo in tutti i modi di reprimere le lacrime. >>
Harry per la prima volta da quando si erano seduti sul letto cercó i suoi occhi.
<<La porta era sigillata e battenti dellae finestre erano chiusi. Se ne era andato. Non mi aveva nemmeno salutato era semplicemente... Andato via. >> la voce di Nick era più bassa del solito e in quelche modo Harry pensava che si fosse spenta.
<<Sai cosa ho scoperto poi? Che era diventato una sirena, o meglio un tritone>>il più piccolo spalancó gli occhi facendo annuire l'altro <<Sì era proprio come te. Non so come ci era riuscito, so solo che aveva deciso di trascorrere la vita sui fondali marini per stare con l'amore della sua vita.
Mi sono ripreso solo col passare dei mesi... Capisci Harry? Non giorni, ma mesi. Non volevo che Louis provasse quello che ho provato io. >>Harry strinse Nick in un abbraccio e gli asciugó quelle poche lacrime che erano sfuggite al suo controllo.
<<Gli parleró Nick promesso. >><<Grazie >> mormoró.
<<Come-come si chiama il ragazzo? >>
<<Zayn. Si chiamava Zayn. >>
Spazio autrice:
Come avrete notato in questa storia si fanno molti riferimenti alla vita reale e ad essere onesti molti riguardano nello specifico la mia.
Voglio rivedermi in questa storia e spero che anche voi possiate farlo nelle piccole cose... Negli attacchi di panico, nella bellezza della danza, nella storia di Nick o nella passione per il mare che hanno i protagonisti💙
STAI LEGGENDO
Il canto della mia dolce sirena (LARRY)
Fanfiction~ > balbetto il sirenetto prendendo la camicia che il principe gli stava ponendo. > Louis era stato subito colpito dallo sconosciuto. Era uscito leggiadro dalla schiuma delle onde e con quelle belle cambe avrebbe potuto fare invidia alla Venere d...