Parte Diciasette

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<<Forza Zayn dobbiamo muoverci! >>
<<V-vai avanti senza di me>> balbettó mentre sentiva il petto bruciare sempre di più, più respirava o più si forzava di parlare, la ferita al petto prendeva a sanguinare maggiormente.

Il moro gli mise un braccio intorno alle spalle <<Non ti lascio qui okay? Avanti amore nuota, nuota presto dobbiamo trovarlo. >>

Quello che i due amanti stavano cercando era il tridente dei sette mari. Il potere che aveva questo oggetto era immenso, superiore a tutti gli altri sepolti negli abissi.

Liam e Zayn erano alla ricerca del tridente ormai da tre giorni e adesso, quando forse finalmente lo avevano trovato, uno dei due tritoni rischiava di non farcela.

<<V-va Liam. Devi andare senza di me...Ti sto solo rallentando>> gli accarezzó dolcemente la guancia mentre l'altro si impossessava delle sue labbra.

<<Sshh non parlare>> lo baciò nuovamente <<non parlare>>

<<Ti aspetto qui promesso>> qualche lacrima sfuggì al suo controllo <<Ti sto solo rallentando. Solo uno stupido mi porterebbe con se, e tu non sei uno stupido. >>

Liam lo guardó con così tanto affetto che Zayn non sapeva più se stava piangendo per la ferita o per tutto l'amore che provava per il bellissimo tritone che gli stava difronte.

<<V-va. Forza mmhh sbrigati. Devi superare gli squali del primo girone, percorrere tutta la transenna e entrare nella stanza del tesoro. Il tridente si farà prendere se la causa per la quale si combatte è- quella argh- giusta. >>

<<So cosa fare>> gli bació più e più volte la fronte <<tu pensa a restare in vita ancora un po'. Dobbiamo sposarci non dimenticarlo. >> ammiccó Liam nuotando via.


































<<Mmmhh>> mugola Harry aprendo gli occhi. Prova a nascondere la testa sotto il cuscino ma invano, il suono continua.

<<Louis spegni questo rumore! >> ebbene sì, il riccio era rimasto a dormire dal principe come era stato detto, ma a differenza delle volte precedenti non si erano nemmeno toccati.

Avevano dormito ai due lati opposti del letto. Di spalle. Senza guardarsi o nemmeno sfiorarsi.

Queste erano le condizioni che aveva imposto Louis se l'altro voleva fermarsi a dormire con lui. Harry aveva avuto freddo senza le braccia del suo amato quella notte, ma doveva rispettare il volere di Louis, se lo meritava infondo.

<<Louis cazzo! >> prese il suo cuscino e glielo diede in testa ottenendo un grugnito in risposta.

<<Harry è una semplice sveglia, basta spegnerla. >>  si stropicció gli occhi e diede un colpo a quello strano affare che si trovava sul suo comodino facendo cessare il rumore.

Harry strabuzzó gli occhi sorpreso. Rotoló sopra Lousi per raggiungere l'arnese <<Ouch! Harry ma si può sapere che fai? >>

Il sirenetto si passó tra le mani la sveglia <<Wow è da tempo che non vedevo un'oggetto così strabiliante. >>

Questo fece nascere una risatina sulla bocca del maggiore <<Ma che stai dicendo? È una comunissima sveglia>>

Gliela tolse dalle mani, procurandogli un tenero broncio, e la rimise a posto.

<<Togliti quel broncio. Ti vedo sai. >> il broncio di Harry si intensificó (🥺patato).

Passarono istanti in silenzio, a pancia in su, a guardare il soffitto.

Il canto della mia dolce sirena (LARRY) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora