34-Benvenuta piccola

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POV'S GIULIA.

Entrai ormai nel nono mese, il ginecologo all'ultima visita mi disse che dovevamo stare attenti perché ormai la piccola poteva nascere in qualsiasi momento, Alessandro e Karina stavano finendo gli ultimi preparativi del matrimonio ed ero così felice visto che al matrimonio ci sarebbe stata sicuramente la nostra bellissima principessa.

«Amore come ti senti?» Adam si stese accanto a me mentre lasciava dolci carezze sulla pancia.

«Mi sento come se dovessi scoppiare» ridacchiai.

«Ormai vuole venire al mondo questa monella».

«Si hai ragione» mi sistemai meglio e chiusi gli occhi, ormai non riuscivo neanche più a dormire.

«Cerca di riposare ora hai una faccia stremata» mi lasciò un bacio sulle labbra.

«Ci proverò, notte amore».

«Notte tesoro».

Appena chiusi gli occhi Adam cominciò ad accarezzarmi i capelli mentre con l'altra mano continuò ad accarezzarmi la pancia sperando che la bambina si calmasse.

Durante la notte stavo finalmente facendo una di quelle dormite che facevo solo prima di essere incinta, ma la piccola aveva altri piani per questa notte e quando sentì qualcosa di bagnato notai che si erano rotte le acque.

«Oh..cazzo» sussurrai mentre restai come paralizzata.

Appena mi alzai sentendo i miei movimenti Adam si svegliò «Amore che succede?» disse mezzo assonnato.

«Adam mi si sono rotte le acque» strinsi le mani intorno alla mia pancia, iniziavo a sentire parecchio dolore.

«Oddio andiamo!» saltó giù dal letto e in fretta e furia mentre io cercavo di resistere lui si vestì.

Mi prese in braccio facendo attenzione e si precipitò in macchina, mi dispiaceva poverino era stanchissimo ma la bambina ormai non c'è la faceva più a stare nella pancia.

«Il borsone è già in macchina?» chiesi mentre mi allacciava la cintura.

«Si lo mettemmo ieri non ti preoccupare» mi rassicurò.

Partì a tutta velocità e per un attimo mi prese l'ansia dovesse fare qualche incidente visto che a malapena si fermava hai semafori, però cercai di non pensarci e mi concentrai sulla bambina che continuava a scalciare e i dolori diventavano sempre più forti.

Quando arrivammo entrammo in ospedale e Adam corse subito dalla prima infermiera che trovò avanti.

«Mia moglie deve partorire!» urlò facendosi sentire da tutti.

«La metta su quella sedia a rotelle la portiamo subito nel reparto nascite e ginecologia» disse dolcemente.

«Amore torno subito vado a sistemare la macchina e a prendere le cose».

«Fai presto ti prego» sussurrai.

«Sarò veloce» mi lasciò un tenero bacio e corse fuori.

Andammo nel reparto è l'infermiera mi aiutò a cambiarmi.

«Sta arrivando il vostro ginecologo che vi ha seguito durante il percorso, nel mentre inizio a vedere io la situazione» mi disse mentre io mi stesi nervosa come non mai.

Mi iniziò a controllare e in quel momento arrivò Adam insieme al nostro ginecologo, quell'uomo era bravissimo per me fu una sicurezza in più averlo qui, visto che mi aveva seguito lui durante la gravidanza.

«La bambina è sveglia per fortuna, dobbiamo solo aspettare qualche oretta perché non sei ancora dilatata del tutto».

«Oddio qualche ora?» dissi stremata, non ero molto brava a sopportare il dolore.

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