POV'S KARINA.
L'acqua fresca ricadeva sulla mia pelle facendomi rabbrividire, presi la spugna e me la passai delicatamente su ogni singola parte del mio corpo, mi sentivo così zen in quel momento e per un attimo scappai dalla realtà e mi rifugiai in Polinesia, una bellissima terra afrodisiaca che fluttuava nella mia mente sempre quando ero al mare o quando mi facevo la doccia.
Tornai alla realtà ricordandomi che dovevo prepararmi per una festa che si sarebbe data stasera a casa della famiglia Smith, mio padre lavorava per questa famiglia molto conosciuta qui in Spagna ma non sapevo precisamente di che cosa si occupavano ne tantomeno mio padre cosa facesse per loro, non mi sono mai interessata a queste cose e non intendo farlo..sicuramente il Signor Smith era un imprenditore o chissà era discendente di qualche famiglia benestante.
Entrò mia mamma mentre il mio corpo era ancora avvolto da un asciugamano e la vidi con un vestito lilla tra le mani..era molto carino.
«Tesoro oggi per la festa indosserai questo» dolcemente me lo posò sul letto.
«Mamma con quel vestito sembro un confetto, non posso mettere una gonna lunga o un paio di pantaloni eleganti?» mi morsi il labbro un po' imbarazzata.
Non mi piaceva mettermi in mostra con quel genere di vestiti, ma mia madre riusciva sempre a convincermi semplicemente dicendomi "con quel vestito sembreresti una principessa".
«Se lo indossi sembreresti semplicemente tu in tutta la tua bellezza» mi lasciò una carezza sulla guancia.
«Lo metterò solo perché sei tu» lo presi e mi richiusi in bagno per cambiarmi.
Mi passai l'eye-liner sugli occhi e un po' di rossetto rosso per dare un po' di colore alle mie labbra, ebbi la brillante idea di mettermi delle scarpe nere con un tacco alto che mai avevo indossato, i miei piedi sarebbero crollati in pochi secondi.
Scesi giù reggendomi alla ringhiera delle scale per non cadere e i miei genitori erano vicino la porta pronti per uscire.
«Sei stupenda figlia mia» vidi un sorriso farsi spazio sul viso di mio padre.
«Grazie papà» li lasciai un bacio sulla guancia e sentì le guance diventare rosse come le ciliegie, arrossivo anche se mi facevano i miei genitori un complimento.
Quando la macchina si fermò dinanzi il cancello restai stupita..non mi sarei mai immaginata tutto questo lusso, il giardino era ben curato e c'erano palme circondate da lucine oro e fiori sparsi qua e là mentre la villa era a due piani e sembrava essere la Reggia di Versailles.
Appena entrai nella sala dove si sarebbe tenuta la festa sembrava di stare in un matrimonio, c'erano molte persone vestite eleganti e varie decorazioni floreali molto eleganti.
«Gradisce un po' di champagne signorina?» vidi avvicinarsi un cameriere dai capelli rossicci e le lentiggini con in mano un vassoio.
«Ehm..grazie però no..sono apposto così» feci cenno con la mano e mi allontanai.
Quando prendemmo posto notai che le pietanze erano tutte a base di pesce, essendo un "amante" delle pietanze di pesce mi riempì lo stomaco di bruschette al pomodoro piene di olio, solo sentendo quel tanfo di pesce mi veniva la nausea.
«Attenzione!» un'uomo si alzò e richiamò l'attenzione di tutti battendo su un calice un cucchiaino «Ecco a voi l'unico e solo Signor Smith» si mise sul lato sinistro della grande scalinata e vidi molte persone avvicinarsi.
Mi avvicinai anch'io e vidi scendere diversi uomini in smoking che si disponevano su due file..quest'uomo doveva essere venerato da tutti visto come veniva accolto.
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Por siempre tuya
RomansaIl mondo della mafia presenta varie sfaccettature, solo i più forti e i più astuti vanno avanti e sopravvivono proprio come succede nella savana tra gli animali. Alessandro Smith fa parte di questo mondo, dal fascino irresistibile avvelena tutti con...