39-Piccola stella

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POV'S KARINA.

«Ahahaha, Ale ti prego vai più veloce» sentí un'altra contrazione.

«Siamo quasi arrivati amore, purtroppo appena arriviamo vicino i semafori scatta il rosso» disse nervoso.

Erano le due di notte, mentre dormivo avevo sentito qualcosa di bagnato sulle lenzuola, appena accesi la luce notai che mi si erano rotte le acque, i mesi sono passati velocemente e ora sta per nascere questo piccolino che tanto abbiamo aspettato.

Finalmente arrivammo e Alessandro mi prese tra le sue braccia mentre io combattevo contro il dolore.

Entrammo e ci dirigemmo verso il corridoio che portava al reparto ginecologia e parto.

«Vi serve aiuto?» si avvicinò un'infermiera.

«Si mia moglie deve partorire» agitato mi strinse di più a se.

«La poggi sul letto della camera 110 io arrivo subito».

«Perfetto».

Entrammo nella camera e mi stesi sul letto, Alessandro andava avanti e indietro nervoso e io non facevo altro che toccarmi la pancia.

«Ora le faremo degli accertamenti per vedere a che punto siamo» entró l'infermiera seguita dal mio ginecologo.

«Sbrigatevi perché sto per scoppiare» tirai il lenzuolo.

«Stia tranquilla andrà tutto bene» mi rassicurarono.

Dopo svariati controllo iniziai a fare una specie di ginnastica su una palla enorme gonfiabile per dilatarmi il più possibile.

«Senti ancora molto dolore?» mi accarezzò la spalla Alessandro.

«È di meno ma comunque c'è..non c'è la faccio più» con fatica mi sedetti accanto a lui.

«A breve sarà tutto finito, resisti» mi strinse a se.

«Non vedo l'ora di partorire, dopo tutto questo dolore sono più pronta che mai».

Senza dire nulla mi strinse forte la mano e ci lasciò sopra un bacio, quest'uomo mi dava una forza incredibile.

Quando finalmente dilatai abbastanza decisero di portarmi il sala parto, erano ormai le quattro del mattino più o meno e a breve sarebbe nato Dimitri.

«Sono agitata ma felice» dissi a mio marito mentre delle infermiere li passarono il camice.

«Ci sono io per qualsiasi cosa» dopo che si sistemò si sedette vicino a me.

«Cercherò di mantenere la calma e di non mandarti a quel paese» ridacchiai.

Diedi un ultimo sguardo al mio pancione, il mio meraviglioso pancione che per nove mesi ha ospitato una creatura frutto del nostro amore.

«Io direi che possiamo iniziare a spingere, la vedo carica» disse il mio ginecologo mettendosi i guanti.

«Oh..si lo sono anche se non so se riuscirò non ho molta forza».

«Mi creda che la forza le verrà, tutte le ragazze dicono così ma appena arriva il momento di spingere scoprono di avere una forza sovrumana».

«Avete ragione» sorrisi e strinsi la mano di Alessandro alla mia.

«Perfetto allora direi che si può iniziare».

Piegai di più le gambe e appena mi fecero cenno che potevo iniziare a spingere raccolsi dell'aria nei miei polmoni e a denti stretti iniziai a spingere mettendoci tutta la forza che avevo.

«Bravissima amore continua così» mi sussurrò mio marito.

«Fa malissimo» dissi mentre iniziai a sudare, sembrava che avessi fatto una maratona sotto 40º.

«Ci siamo quasi, inizio a vedere un po' la testa» annunciò il ginecologo.

Chiusi gli occhi e pensai, pensai a mio marito alla mia famiglia e al piccolino che doveva nascere, dovevo essere forte per loro, c'è la dovevo fare non potevo arrendermi.

Buttai delle urla avendo dato le ultime spinte molto forti ma ne valse la pena, sentì il mio corpo più leggero e mentre le lacrime per il dolore uscivano un pianto delicato innondò la stanza, era nato, era nato il nostro bambino.

Prima di sistemarlo e portarlo via lo misero tra le mie braccia, lì non avevo dubbi era proprio un baby Ale.

«Benvenuto al mondo piccolo» sussurrai mentre lui si calmava.

«È un capolavoro» con gli occhi lucidi Alessandro accarezzò delicatamente la sua testolina ancora un po' sporca.

«Il nostro capolavoro» sorrisi mentre i suoi occhietti si aprivano e si chiudevano.

«Ora lo finiamo di sistemare, ve lo porteremo più tardi» appena lo presero tornò a piangere, come dargli torto voleva stare con me e il suo papà.

«Povero cucciolo..» dissi triste.

«Tranquilla piccola c'è lo porteranno subito» mi accarezzò i capelli.

Dopo che sistemarono anche me mi riportarono in stanza.

«Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?».

«No amore tranquillo» poggiai la testa sul suo petto.

La porta si aprì e finalmente l'infermiera ci portò il nostro piccolino.

«Stava sempre a piangere, voleva la mamma e il papà» delicatamente lo posò tra le mie braccia.

«Ma ciao patatino» ridacchiai vedendolo più calmo.

Lo avvicinai al mio capezzolo e subito le sue piccole labbra si posarono sopra, quello era uno dei momenti più belli.

«Una piccola stella» la manina del piccolino strinse dolcemente un dito del papà.

«Hai proprio ragione» sorrisi.

«Hai proprio ragione» sorrisi

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POV'S ALESSANDRO.

Sembrava tutto un bellissimo sogno, e invece per una volta era la realtà, era nato il mio primo genito, un bambino frutto del mio amore e di quella della mia meravigliosa Karina, non avrei mai immaginato che un'uomo come me potesse avere queste gioie nella vita è invece il destino le ha volute anche per me.

Ora ho la conferma che il vero amore esiste, che se due persone sono fatte per stare insieme il destino le riporterà sempre sulla stessa strada per farle incontrare.

«Vi amo Karina» la guardai.

«Anch'io e il piccolino ti amiamo Ale» allungò la testa per poi lasciarmi un bacio.

Da oggi la nostra vita sarebbe cambiata per il meglio, eravamo genitori ormai è ora la vita sarebbe continuata con la nostra piccola stella.

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Ciao ragazzi, ecco a voi il capitolo, il piccolo è nato🥺😍, e per mio dispiacere purtroppo la storia ormai è terminata🥺🥺, ci sarà il capitolo 40 che sarà l'ultimo in cui ci sarà un breve epilogo e i ringraziamenti ma ormai siamo giunti alla fine🙁❤️, ci vediamo più tardi o domani con il finale, vi auguro una buona giornata.

Un bacio, Vale❤️❤️.

Por siempre tuya Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora