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Alessandra

Alla fine della mia passeggiata mi siedo su un sasso per guardare la luna e le stelle fin quando non sento dei rumori e mi alzo per andare a controllare.
"Dove sono?" sento qualcuno esclamare in greco antico e decido di seguire la voce trovando un ragazzo biondo che sembra perso.
"Ehm ciao" dico anche se sembra più una domanda che un'affermazione.
"Oh fortunatamente c'è qualcuno" mi dice avvicinandosi.
"Sei Alessandra Di Angelo giusto? Ade ha deciso di mandare me per primo ad aiutarti" mi dice ed io capisco al volo chi è.
"Si sono io divino Apollo" dico e lui mi sorride.
"Non c'è bisogno che mi chiami divino Apollo, Apollo andrà benissimo" dice facendo un gesto con la mano.
"Va bene, adesso se vuoi seguirmi ti porto nella cabina di Apollo così potrai stare lì" gli dico e lui annuisce affiancandomi e nonostante sia nella sua forma umana è molto più alto di me.
"Sembri proprio una nanetta vicino a me" mi dice dando voce ai mie pensieri.
"Non sono io che sono bassa, sei tu che sei alto" dico facendolo ridere e la sua risata è celestiale. Continuiamo a camminare in silenzio finché non ci imbattiamo in Leo e Calipso che stavano andando al bunker 9.
"Ciao Ale" mi saluta energicamente Calipso.
"Ciao Cal" la saluto a mia volta ignorando Leo e prendendo per mano Apollo portandolo via da lì.
"Scusami se ti ho trascinato via ma non lo sopporto" dico scusandomi non lasciandogli però la mano.
"Chi quel tizio riccio?" mi chiede stringendo la presa sulla mia mano.
"Sì, si chiama Leo" dico ricominciando a camminare con lui a pochi centimetri dal mio corpo.
"Ti ha fatto soffrire questo Leo?" mi chiede continuando a stringermi la mano.
"Molto" dico con voce triste abbassando lo sguardo. Lui si ferma facendo così fermare anche me e mi mette due dita sotto il mento facendomelo alzare.
"Lascia perdere quel semidio" mi dice dolcemente.
"Non è facile, soprattutto perché abbiamo lo stesso gruppo di amici" gli confesso e lui si avvicina ancora di più al mio viso.
"Ti aiuterò a dimenticarlo" mi dice prima di darmi un bacio all'angolo della bocca che mi fa arrossire notevolmente.
"Oh ehm sta per scattare il coprifuoco e le arpie sono molto pignole su questo, ci conviene muoverci" gli facendo un passo indietro e lui mi mette un braccio intorno le spalle e continuiamo a camminare verso la cabina di Apollo poco distante da noi.

Busso alla porta e viene ad aprirmi Will senza maglia.
"Ciao Will" lo saluto.
"Ciao Ale" mi saluta e poi nota l'altra persona al mio fianco.
"Padre" lo saluta e Apollo toglie il suo braccio dalle mie spalle per dare una pacca amichevole al figlio.
"Bene io devo andare, ci vediamo domani" dico e, mentre stavo per andarmene, Apollo mi prende il polso e mi abbraccia.
"Buonanotte figlia di Ade" mi sussurra all'orecchio e sento mille brividi lungo la schiena. Si stacca dall'abbraccio ed io corro verso la cabina 13.

Arrivo giusto in tempo e appena chiudo la porta sorrido come un ebete. Mi butto sul mio letto e mi tolgo le scarpe e, sono così stanca, che mi addormento senza cambiarmi sognando un certo biondino celestiale.

Mi sveglio il giorno dopo più solare del pigiama con i soli di Will e vado in bagno a farmi una doccia calda e decido di lavarmi anche i capelli visto che ieri nel bosco si sono arruffati più del solito. Esco dalla doccia con i capelli bagnati e, per la prima volta da quando sono al campo, non mi vesto di nero ma con la maglia del campo e dei jeans blu. Mi metto le scarpe nere, qualcosa di nero dovevo pure indossarla, e vado a svegliare Nico che stava ancora dormendo beatamente.
"Fratellinoooo" dico saltando sul suo letto e lui si sveglia subito guardandomi storto.
"Dai sorridi che oggi è una giornata bellissima" dico sedendomi accanto a lui e Nico guarda la maglia del campo e poi me.
"Non ti sei vestita di nero?" mi chiede alzandosi e andando in bagno.
"NO" gli grido io rifacendogli il letto.
"Strano" dice uscendo dal bagno con i capelli bagnati e i vestiti puliti.
"Dai andiamo a fare colazione che ho fame" gli dico prendendolo per il polso e strascinandolo fuori.
"So camminare da solo" dice ma io lo ignoro. Arriviamo alla mensa e tutti mi guardano come se fosse un'aliena ma io ignoro tutti e mi sbrigo a fare l'offerta agli Dei. Ci sediamo al tavolo di Ade e ci trovo un bigliettino indirizzato a me.
'Buongiorno raggio di sole, ci vediamo alle 10 nell'arena di combattimento. Apollo' dopo aver letto il bigliettino lo ripiego e me lo metto in tasca e alzo lo guardo verso il tavolo di Apollo dove il diretto interessato mi sta guardando.
"Ale?" mi dice Nico ed io distolgo lo sguardo da Apollo e guardo mio fratello che si è seduto di fronte a me.
"Si?" gli dico.
"Tutto bene?" mi chiede ed io annuisco.
"Perché non dovrei stare bene?" chiedo a mia volta e lui alza le spalle.
"Allora" inizia a dire ma si ferma per dare un morso al toast che stava mangiando.
"60 minuti" dico e lui si da uno schiaffo in fronte.
"Dicevo" dice continuando a scuotere la testa "Di chi era quel bigliettino?" mi chiede.
"Allora hai presente quello che ci ha detto nostro padre? Ovvero che gli dei sarebbero venuti a trovarmi?" gli chiedo e lui annuisce "Benissimo ieri, durante la mia passeggiata notturna, ho incontrato Apollo e mi ha detto che l'ha mandato qui nostro padre" continuo.
"Okay ma non trovo un collegamento con il biglietti-" dice ed io lo stizzisco con un gesto della mano.
"Fammi finire" dico e lui mette le mani davanti "Bene mi ha mandato un bigliettino dicendomi che vuole vedermi alle 10 nell'arena di combattimento" continuo alzando le spalle.
"E' successo altro tra voi vero?" mi chiede ed io annuisco.
"Lo sapevooooo" dice per poi alzarsi ed io faccio lo stesso visto che ho finito la colazione e ci avviamo, come ogni giorno, al lago ad aspettare gli altri.

"Raccontami tutto" mi dice non appena ci siamo seduti ed io gli racconto l'accaduto.
"Secondo me ti piace" mi dice alla fine.
"Ma va, non è vero" dico anche se so che non è vero e lui alza un sopracciglio.
"Okay forse è vero mi piace ma è comunque un Dio e pensi che possa mai piacergli io?" gli dico e lui stava per controbattere ma si ferma vedendo che Percy si è seduto accanto a me.
"Alessandrina come mai sei vestita colorata oggi?" mi chiede scompigliandomi i capelli.
"Percyno non ne abbiamo già discusso? NON. DEVI. TOCCARMI. I. CAPELLI." dico scandendo bene ogni parola e lui spaventato mi aggiusta subito i capelli.
"Percyno non sei proprio capace" dice Piper venendo verso di noi e mi aggiusta i capelli.
"Grazie Piperina" dico cambiando subito umore.
"Ma allora ti arrabbi solo con me?" mi chiede Percy facendo il broncio.
"Non è colpa mia se la tua dote principale è quella di farmi incazzare" dico alzando le spalle e lui incrocia le braccia.
"Chi ha fatto imbronciare Percy?" chiede Annabeth sedendosi accanto al fidanzato.
"Io ovviamente" dico facendola ridacchiare.
"L'avevo immaginato" dice dando poi un bacio sulla guancia a Percy e lui toglie il broncio.
"Un giorno di questi mi farete venire il diabete" dico facendo ridere entrambi.
"Quando troverai anche tu qualcuno di speciale farai anche tu così" mi dice Percy dandomi delle pacche sulla spalla.
"Se lo faccio, gettatemi nel tartaro" dico facendo ridere tutti anche gli altri che stavano arrivando.
"Divino Apollo" esclama Annabeth vedendo Apollo affianco a Will.
"Come mai è qui?" chiede Piper.
"Non so se Ale ve l'ha già detto, in caso devo aiutarla a cercare quello che ha ereditato da me" dice guardandomi ed io gli sorrido.
"Oh si ce l'aveva accennato" dice Percy sfacciato come sempre.
"Bene visto che siamo tutti qua" inizia a dire Jason che era arrivato insieme a Will e Apollo "Ah no mancano Leo e Calipso" dice salutando poi la sua fidanzata.
"Eccoci" dice Calipso trascinando Leo e sento lo sguardo di Apollo su di me quindi lo guardo negli occhi e mi fa segno di seguirlo.
"Ragazzi noi andiamo ci vediamo dopo" dico e insieme ci incamminiamo all'arena di combattimento.

You made her shine-Leo ValdezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora