capitolo ventisei

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<<ryuzaki, mi aveva avvisato che nel caso i nostri colleghi sarebbero in difficoltà economiche ci sarebbe stata una cifra da sostituire. o non è così?>> l'anziano disse, e gli occhi del riccio si fecero sorpresi, molto probabilmente si starebbe chiedendo del perché di tutto questo.

<<watari, non parlare quando non sei interpellato.>> rispose il corvino simulando un tono serio, che l'anziano gentile prese ridendo, come dovrebbe infatti.

<<che cosa state dicendo?>> aizawa sembrava estremamente confuso.

<<quello che ha detto watari è vero, avrai la libertà di abbandonare il quartier generale e quindi il lavoro, ma con le tue spese garantite, e poi, non è detto che si rimanga disoccupati a vita>> il corvino gli rispose con tutta calma spiegandogli la situazione, e a quanto vedo il riccio sembra essere più infuriato che mai.

aizawa, in tutta calma, o forse meglio dire, in tutta agitazione, prese la sua giacca, la sua valigia di piccole dimensioni, appoggiò il distintivo sul primo tavolo trovato, e si mise in marcia verso l'uscita senza dire parola.

per l'ultima frase mi sono sbagliai.

<<non ritengo sia necessario alcun risarcimento.>>

i suoi occhi erano dritti verso lawliet, al quale il corvino sembrava completamente impassibile.

beh

il test a quanto pare non fu superato a aizawa.

<<mh quindi.. aizawa non passa>>

nella stanza mi guardarono tutti in maniera estranea.

<<che intendi, saotome?>> mi chiese il sovrintendente.

<<era tutta una simulazione, suppongo.. una specie di prova di fiducia verso tutti voi>> mescolai il caffè tra le mie mani con un cucchiaino.

<<gli artefici siete tu e ryuzaki?>> domandò matsuda.

<<affermativo. vi prego di perdonarci, ma era necessario.. avreste mai immaginato se al posto del lavoro di aizawa in quel caso si trovasse la vita di uno di noi?>>

silenzio tombale in stanza.

<<beh, noi ci abbiamo pensato.. e a quanto pare questi sono i risultati, se n'è andato senza nemmeno sapere del perché di tutto ciò, è normale da parte sua.. dopotutto, è sempre stato un tipo impulsivo.>> dissi cercando di spiegare ai due.

il corvino si grattò la testa, <<già>>
fece uscire dalle sue labbra.

<<ma per quanto riguarda la squadra? io e il sovrintendente siamo ancora "dentro"?>>

<<beh, se siete ancora qui mi pare di si, non trovi matsuda?>> come risposta ottenni una smorfia da parte di quell'animo infantile.

dopo qualche ora i turni di matsuda e il sovrintendente terminarono, e ognuno tornò nelle proprie stanze.

ormai, era un mese che il corvino e il castano erano stati liberati l'uni dall'altro, riguardo le catene..

sono felice di questa scelta, ma ho ancora grossi sospetti su light yagami.

e penso proprio.. che a breve si terrà uno scontro diretto.

decisi di metterci una pietra sopra, e pensarci dopo.

avevo una notte di piena libertà con il corvino.

le campane.. fanno davvero un baccano assordante// lawliet x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora