capitolo tredici

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lo invitai ad entrare.

lawliet si sedette sul letto.

ryuzaki:<<mh come fai a dormire?>> domandò guardandomi negl'occhi.

io:<<n-non so, mi stendo e chiudo gli occhi pensando a qualcosa>>

il corvino si stese sul letto e chiuse gli occhi.
ero molto confusa,
non avevo mai provato cosí tanto imbarazzo,
ma allo stesso tempo provavo anche una certa adrenalina.

ryuzaki:<<non mi viene in mente nulla>> disse ancora steso ad occhi chiusi.

feci un sospiro e mi sedetti accanto a lui.

ryuzaki:<<non riesco a dormire>>

io:<<lawliet, ci vuole ovviamente tempo>> dissi con un sospiro alla fine della frase.

ryuzaki:<<tu quanto tempo ci metti?>>

io:<<non ne ho idea, onestamente non ci penso neanche>>

il corvino si sedette.

ryuzaki:<<ti va se.. mi insegni a dormire?>>

non sapevo che dire,
cosa avrei dovuto dirgli?
si?
no?
a quella domanda non c'era una risposta.

ryuzaki:<<come l'altra volta>>

l'altra volta..
quella volta..

lawliet si avvicinò sempre di piú al mio viso,
lo guardai con aria interrogativa.

ormai c'erano pochi centrimetri di distanza tra i nostri visi.

ryuzaki:<<insegnami>> sussurrò guardandomi negli occhi

ormai non avevo altra scelta,

avvicinai il mio viso sempre di piú al suo,

lo baciai.

e cosí fu,
lui picchiettò con la lingua sui miei denti come quasi per chiedere il permesso,
io gli diedi accesso,
le nostre lingue cercavano di dominare l'una sull'altra quando però l'ossigeno venne a mancare,
ci staccammo di pochi centrimetri per respirare.

rimanemmo a guardarci negli occhi ancora per qualche minuto,

con ancora le mie mani che navigavano sui suoi capelli mi stesi involontariamente sul letto,
portando il corvino sopra di me.

ryuzaki:<<non farò nulla contro la tua volontà>> sussurrò prima di guardarmi da sotto il mio viso.

io annuii,
e imbarazzata portai le mie mani sul mio viso cercando di nasconderlo.

il corvino mi prese i polsi e si avvicinò al mio collo,

ryuzaki:<<non nascondere nulla di te, non con me, non ne hai bisogno>>

ormai ero sotto il suo controllo.

si avvicinò sempre di piú al mio collo e cominció a baciarlo appassionatamente,

mi feci scappare un sussulto involontario,
sembrava che avesse di nuovo quel sorrisino malizioso.

si staccó leggermente da me e mi tolse la maglietta,
poi mi rimise nella posizione di prima,
e dal collo scese più in giú,

la maglia ormai finí dall'altra parte della stanza,
intanto le sue mani scivolavano sui miei fianchi,
e,
per chiedere il permesso mi guardó dal basso,
ormai mi sentivo bollire l'interno coscia,

gli feci un cenno,
con tutta rapiditá mi slacció i jeans che portavo,
anche loro finirono dall'altra parte della stanza.

il mio cuore non smetteva di battere violentemente nel mio petto,
si sentiva ogni singolo battito.

le campane.. fanno davvero un baccano assordante// lawliet x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora