capitolo nove

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quell'abbraccio..
cosí caldo,
e pieno di amore,
sofferenza,
nolstagia,
il suo..
abbraccio..

io mi staccai dal petto di lawliet ancora in lacrime per vedere il suo viso,
i miei singhiozzi si tranquillizzarono,

lui aveva ancora le lacrime che gli graffiavano il viso;

misi il mio pollice sul suo viso per fermare le piccole gocce salate provenienti dai suoi occhi,
non sembrava mostrare freddezza,
anzi,

mi abbracció un'altra volta,
non aprimmo bocca per dire nulla,
quel silezio valeva più di mille parole.

la sua maglietta bianca era ormai fradicia delle mie lacrime,
ma la cosa non sembrava dispiacergli.

lui chiuse gli occhi,
io appoggiai la mia testa sul suo petto.

il suo battito era irregolare,
sorrisi involontariamente,
sorrisi non perché mi andava di farlo,
ma perché,
sentire il suo battito irregolare,
dava la sensazione di vivo,
dava la sensazione che qualcuno c'era,
c'era e ci sará per te,
anche senza dire nulla,
lo vedi tu stessa,
senza che senti effettivamente le parole,
ma lo senti dentro.

lawliet notó il mio sorriso.

ryuzaki:<<come mai ora sorridi?>> disse con voce tremolante

io:<<perché sento il tuo battito>> dissi con un filo di voce

lawliet si mise una mano al petto e dopo aver capito cosa intendessi sorrise anche lui.

il suo sorriso,
credo di averlo giá detto ma..
é qualcosa di spettacolere,
non fece ovviamente un sorriso a trentadue denti,
ma..
un semplice sorriso,
un sorriso pieno di sincerità,
quel sorriso che una persona non mostra da anni.

gli misi le mie mani sulle sue guance

e lo riabbracciai, di nuovo.

mi staccai da lui dopo pochi minuti

io:<<la tua maglietta é fradicia>>

ryuzaki di guardó la maglietta e non fece assolutamente nulla.

ryuzaki:<<non fa niente>>

io:<<non ti da fastidio?>>

ryuzaki:<<no, le tue lacrime sono preziose>>

a quelle parole mi sentivo bollire le guance,
facevo invidia ai pomodori.

quelle parole mi rendevano così felice,
non mi controllai che mi fiodai subito su di lui,

i nostri visi erano a pochi centimetri l'uno dall'altro,
sentivo il suo respiro e lui sentiva il mio,
lo fissai negli occhi senza dire nulla,
e lui fece lo stesso,
non sapevo cosa fare ma,
poco importava.

io:<<i tuoi occhi..>>

lawliet mi guardò stranito

non sapevo cosa dire,
non ho pensato a cosa ho detto,
ho solo detto la prima cosa che mi venne in mente guardando il suo viso, i suoi occhi, lui..

lawliet non fece nulla appoggió solo la testa al mio petto,
e crollammo nel sonno.

///la mattina dopo///

mi svegliai con ancora lawliet vicino a me,
sembrava essersi addormentato,
finalmente ha dormito,
da quanto non dormiva?
tre mesi?

lo vidi rannicchiarsi e girarsi verso di me,

ryuzaki:<<buongiorno (t/n)>> disse ancora assonnato

io:<<buongiorno>>

ryuzaki:<<mh, quanto é strano..>>

le campane.. fanno davvero un baccano assordante// lawliet x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora