capitolo ventotto

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t/n's pov
passarono alcuni mesi, tra ricerche, baci, coccole sulle lenzuola o senza, e liti.
è ormai marzo e il clima si fa meno freddo.
in tutti i sensi a dir la verità..
io e lawliet non siamo messi così male come pensavo, abbiamo ricavato molte informazioni sia sul caso che sugli indiziati.

l'orologio segna le 05:27,
mi giro per controllare se sul letto nella quale dormo è ancora presente il ragazzo che ha rubato inconsciamente il mio cuore
oh cristo è ancora lì che fa finta di dormire per non farsi sgridare.
<<lawliet>>
nessuna risposta
<<lawliet>>
medesimo silenzio
<<lawliet sono incinta>>
<<di quante settimane>>
<<beh è la domanda che ti porrei per quanto non dormi, fanculo non sono incinta, sono furiosa.>>
<<dovevo aspettarmelo che era un trabocchetto, maledizione>>
si girò verso di me, permettendomi di guardare i suoi occhi stanchi, ma comunque i suoi occhi; quegli occhi meravigliosi che mi mangiano ad ogni sguardo.
fa invidia a un panda, cazzo, è messo peggio di me quell'uomo; in questa relazione diamo a gara a chi finisce tre litri di caffè in un giorno.
<<devi dormire un minimo>>
<<potrei dirti la stessa cosa, amore>>
scaccio un sospiro di disperazione.
<<smettila lawliet parlo seriamente>> ridacchio per il nomignolo poco usato dal corvino, ma che ad essere sincera amo alla follia,
peccato che non lo ammetterò mai.
<<dovrei chiamarti più spesso così, sai>>
<<no non dovresti>>
<<e invece si che dovrei>>
<<io ti dico di n- lawliet!>> mi prese i polsi per farmi stare sotto di lui, i suoi capelli molto cresciuti mi solleticavano il viso, suscitando in me una risata che emana serotonina pura.
<<amore prendiamoci una pausa, ti va?>>
<<e come dirti no, ma beh il tempo non è dalla nostra parte>> mise su il broncio dopo aver dato una svelta occhiata all'orologio sulla quale si trova il comodino.
<<e a me nessun nomignolo?>>
<<non credo proprio, se vuoi qualcosa devi guadagnartela, mmmh facciamo così..>>

poso un dito sul suo naso a pochi centimetri dal mio e lo faccio scivolare sulle sue labbra candite, e infine ad accarezzargli il collo.
<<dormi bene, presto, e per almeno otto ore tutti i giorni a partire da oggi e ti darò un nomignolo a mia, o meglio, forse tua scelta>>
sorrido per stuzzicarlo
<<ci stai?>>
<<mi metti in difficoltà, amore>>
arrossisco involontariamente, poso le mia labbra su quelle del corvino e mi "libero" dalla sua presa, dirigendomi così in bagno con un sorriso beffardo sotto i baffi.

inutile dire che mi seguì per sistemarsi allo specchio e buttare un'occhiata sul suo riflesso.

<<devo accorciare i capelli, non trovi?>> disse lui toccandoseli con due dita.
<<ah beh quello che ti servirebbe è far scomparire quelle occhiaie inquietanti>>
<<le mie son più belle delle tue>>
<<concordo, ed è proprio per questo che devi dormire, lawliet.. passami il pettine>>
<<come si dice?>>
<<per favore? dai passamelo>>
<<nah>>
<<te lo scordi il nomignolo prima delle ore di sonno, gli affari sono affari>>
<<uff che noiosa>>
<<dovrei offendermi?>>
<<io lo suggerirei>>
rido involontariamente <<sei pessimo>>
<<e ti amo proprio per questo>>
mi fiondo tra le sue braccia per strappargli un bacio e ritornare a vestirmi.
<<me li tagli tu?>>
<<che cosa?>>
<<i capelli>>
<<non mi va, magari stasera>>
<<aspetterò con ansia il mio nuovo look>> mi fece l'occhiolino al quanto sarcastico da parte sua, flirtare in questo modo lo rende meno lawliet, però è uno dei suoi tanti lati che lo rende attraente ai miei occhi.
a pensare che quando ci conoscevamo da poco eravamo così timidi, la paura della prima mossa è abbastanza frequente nelle relazioni, ma ripensando al passato è quasi buffo.
tra i pensieri arrivammo a destinazione: il quartier generale.
ormai oltre che a essere il luogo di lavoro, è come un luogo di routine.

le campane.. fanno davvero un baccano assordante// lawliet x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora