capitolo ventisette

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pov: narratore esterno

l'uomo dai capelli corvini seminudo, era tra le braccia della sua donna.

sembrava una sensazione unica, un tocco delicato e una mente drogata.

le dita che viaggiavano, ed esploravano i corpi degli amanti,
i due tra le braccia dell'altro, niente di più romantico.

le luci fioche, che a malapena illuminavano la stanza, i loro occhi non avevamo bisogno di vedere, ma i loro corpi avevano bisogno di sentirsi.

i due erano dipendenti l'uno dell'altra, avrebbero perso qualunque cose pur di rimanere insieme.

la donna, non sopportava di rimanere senza il suo lui.

e l'uomo pare avesse la stessa paura.

erano innamorati folli.
nessuno, infatti, nega che lo siano pure ora.

t/n's pov
era notte fonda,
niente di più bello e rilassante di stare con il mio uomo, studiare ogni dettaglio, ogni centimetro del suo corpo e della sua anima.

vorrei che questo momento non finisse mai, sarebbe fin troppo drammatico pensare che ci sarà una fine a tutto questo.

è stato un colpo di fulmine appena i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta, eppure, ogni volta che scontro i suoi lumi corvini, è come se tutte le volte fossero la prima.

un incantesimo,
sono sempre ipnotizzata dal suo sguardo,
predatorio o no, è lo sguardo di lawliet.

mi uccideva ogni volta che mi toccava, un battito veniva a mancare insieme al respiro.

i gemiti fuori uscivano dalla mia bocca ogni volta che le nostre labbra si posavano l'una sull'altra.

inutile dire che vado pazza per quest'uomo.

<<ehi>> lo richiamai facendogli voltare gli occhi su di me.

<<dimmi (t/n)>>
<<ci pensi mai alla prima volta?>>
<<prima volta?>>
<<si>>
<<tutte le volte sono la mia prima volta, importanti e speciali come essa>>
lo baciai, sentendo questa frase mi riscaldò il cuore, il mio battito era irregolare, forse per la grande eccitazione.

a seguire del bacio, riprese ad accarezzarmi i capelli e giocarci intrecciandoli sulle sue dita.

<<ti amo così tanto (t/n), merda, a volte penso come tu, anche solo essendo qui con me, sia riuscita a farmi innamorare ad arrivare a non riuscire di pensare di fare qualcosa, nè tantomeno vivere senza di te>>
<<è questo il vero amore lawliet?>>
<<se questo non è amore, non saprei cosa dovrebbe esserlo>>

lo fisso negli occhi,
è davvero questo l'amore?
non pensavo di poter provare emozioni simili, da poter portare il peso della parola "amore".

<<non sai cos'è l'amore, (t/n)?>>

mi fermo prima di rispondergli,
sí, io sono innamorata di L Lawliet, però.. è davvero questo quello che la gente comune chiama "amore"?

<<si lawliet, non lo so, però sai..>>

mi fissa come se la sua vita dipendesse dalla mia risposta, in questo momento potrebbe sembrare un fraintendimento, perciò vorrei spiegarmi al meglio con lui.

<<dimmelo>> il suo tono si fece più serio, e il suo sguardo mi mangiava dalla curiosità, la sua anima era morente dentro di lui per sapere quella dannata risposta.

<<ti amo lawliet, e lo sai bene, prima non sapevo cosa fosse quello che tutti chiamano "amore". però, sei riuscito a farmi aprire gli occhi, come sempre al contrario, mi hai sempre mostrato la via più sicura per me, mi hai sempre aiutata per le decisioni dove sarei andata in panico, e ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me. sei fantastico in tutto, lawliet.
non smetterò mai di amarti, e ucciderei chiunque ti porterebbe via da me>>

le campane.. fanno davvero un baccano assordante// lawliet x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora