тħє тɾåνєℓ

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Dopo aver preso il primo aereo per la California dall'aeroporto di Monaco, scendemmo in una località calda e accogliente vicino al mare, con un pulmino che ci scortò fino a casa. "Casa" era un termine generico. Il nostro era un appartamento condiviso con un altra famiglia di cui non sapevamo quasi niente. Era una bella casa in riva al mare, con il tramonto e l'alba da fissare per ore, delle scale e una gigantesca camera da letto solo per me :3
Quando arrivammo alle scale del portichetto d'entrata trovammo due signore sorridenti e molto allegre con due ragazzi seduti sugli scalini di legno bianco che parevano essere i loro figli. Le due donne ci corsero incontro accogliendoci con calorosi abbracci e baci sulla guancia.
Mia madre mi diede una leggera spintina come cenno di avvicinarmi ai due misteriosi individui sulle scale. Così feci.
Andai prima dal moro che sembrava più allegro, nonostante il biondo dallo sguardo magnetico mi attirasse di più.
Allungai una mano -Nicole- il ragazzo mi strinse la mano e ricambiò rispondendo -Cal-.
Andai verso il biondo che pareva perso nei suoi pensieri e con un colpo di finita tosse attirai la sua attenzione -Nicole- lo dissi anche stavolta ma con tono più flebile. Il ragazzo si alzò e allungò la mano -Luke- gliela strinsi {contatto} un brivido scivolò lungo la schiena e rimanemmo in mobili per qualche secondo. Il suo sguardo fece soffocare il mio e quando io arrosii leggermente lui si fece sfuggire un ghigno che pareva essere il suo rude sorriso.
-Perchè non andate a visitare la città, credo che alla signoria farebbe piacere- le sorrisi come per ricambiare, anche se il termine "signorina" non mi entusiasmò particolarmente.
-Lascio il compito a Luke, devo fare una corsa a casa- replicò Cal con un malizioso sorriso sul volto. Luke si alzò in piedi afferrò il casco da moto che era posto accanto al suo fianco e me lo appoggiò in testa aggiungendoci un -vedi di tenerti ragazzina- mi afferrò il polso e mi portò alla moto nera che pareva gridare -ora noi andremo veloci e tu cadrai all'indietro- sorrisi anche la sua stretta sul mio polso era troppo forte e montati sul bestione cromato davanti a noi.
Salutai i miei con un cenno della mano, e notai le espressioni preoccupate e poco convinte oscurare il loro volto. Prima ancora che potessi aggrapparmi alla sua maglietta nera con una Band di cui non conoscevo il nome sopra, sentii il rumore della marmitta oscillare e in meno di cinque secondi la moto sgommò via , provocandomi un leggero urlo e colpo al cuore. Il ragazzo fece una risata, come se se lo aspettasse e poi il viaggio cominciò. Erano le 14:05 del pomeriggio e il sole cocente batteva sulle mie gambe, ma il fresco vento causato dal nostro eccesso di velocità mi faceva stare bene. Girammo molte spiaggie finchè non arrivammo alla scogliera più alta di una spiaggia stupenda. Erano le 15:30 e una volta parcheggiata la moto ci incamminammo sulla salita che portava allo strapiombo. Il ragazzo biondo si sedette alla fine della roccia lasciando cadere le gambe nel vuoto che lo separava dal mare, poi si girò verso di me e con sguardo profondo, con i suoi occhi che riflettevano il cielo e il mare allo stesso tempo disse -tu non vieni?- il mio sugardo si illuminò e non mi feci ripetere due volte quell'invito. Mi sedetti vicino a lui, indecisa sul fatto di decidere se fosse più bella la distesa d'acqua o lui stesso. Parlammo del più e del meno, poi torammo a casa. Mi fece fare un giro turistico della casa e mi spiegò che ogni stanza era comunicante. -Abitiamo nella stessa casa, il giardino e la terrazza sono di entrambi, e anche la soffitta e la cantina. Ah si .. Nella cantina suono qualche Volta... Non lamentarti del rumore. La piscina è sempre aperta.. A tutte le ore. Per il resto, basta che chiami.- le sue instrzioni era state chiare e sempilici. -Grazie Mille- conclusi io. -Ah e .. Stasera si esce, fatti trovare pronta per le 19.20 ragazzina- -daccordo- risposi io senza esitare.
Era un Ragazzo Freddo e miserioso. Nascondeva le sue emozioni e rideva poco. Mi intrigava. Mi intrigò già dal primo sugardo.

"Remember Me"|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora