𝗿𝘂𝗶𝘁𝗵

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Io sono nato per essere un principe.

Sono nato per esserlo, no?

Certo che sì.

Insomma, stiamo parlando di me.

Certo che sono nato per essere un principe.

Sento le mani della mia cameriera sistemare gli ultimi boccoli a posto, i denti d'osso del pettine che accarezzano piano la mia testa, l'odore familiare di quel profumo cipriato ed economico che si mette.

Essere me non è mica facile, davvero.

Non è facile essere nati per essere un principe.

Bisogna saper fare un sacco di cose.

Le dita sono gentili mentre sento il fiocco di seta del mio vestito da notte allacciarsi sul mio collo sottile. Le immerge nella crema di fiori d'arancio prima di spalmarla delicatamente su tutte le distese scoperte della mia pelle chiara.

Devi essere perfetto, se vuoi essere un principe. Parlare bene, presentarti bene, essere sempre impeccabile. Devi sapere come muovere le mani, come le gambe, come dare alle persone che ti guardano e ammirano la sensazione di essere assolutamente irraggiungibile e comunque così sensuale da non poter lasciare un istante la loro mente.

Mi sento sistemare il tessuto morbido contro le braccia lunghe, spuzzare un po' d'acqua fresca sulla nuca per rinfrescarmi in questi giorni d'afa e togliere piano tutti i gioielli.

Devi essere così etereo da incarnare in tutto e per tutto qualcosa di surreale.

E di più surreale di un principe degli Elfi, al mondo c'è ben poco.

Rido appena quando la sento sganciare gli intricati orecchini d'oro bianco che porto sulle punte delle orecchie, mi fa il solletico.

− Le ho fatto male? –

− No, no, nessun problema. – rispondo, sorridendo e basta.

Sono nato per essere un principe.

Lo so e basta.

La cameriera ripone tutti i gioielli, e ne porto davvero tanti solo sulle orecchie, senza contare la tiara, le collane, i bracciali, gli anelli e i gioielli che metto sul corpo, e sorride in un modo quasi mesto e distaccato, quando ha finito.

Rimane in piedi accanto a me.

Aspetta che la congedi.

È nuova, a sua discolpa, è ancora parecchio rigida. Non sa che con la servitù, soprattutto quella che vive a così stretto contatto con me, sono piuttosto tranquillo e a mio agio.

Dico sempre che se mi vedono la mattina con la bava alla bocca e i capelli arruffati allora possono benissimo andarsene da camera mia senza attendere che dia loro il permesso.

Alzo le spalle piano.

− Vai pure. – le dico.

Ringrazia abbassando lo sguardo e si defila in un attimo.

Tenera, avrà all'incirca la mia età.

Per essere un principe non ti basta la dinastia regale e non ti basta il denaro, non ti basta un titolo arido o un'investitura ottenuta per caso.

Ti servono diverse cose.

Ti serve la bellezza e quella so di averla.

Ti serve che le persone ti guardino come guardano me, come studiano di me ogni particolare ed ogni angolo di pelle scoperta, come sembrano volermi toccare anche solo con lo sguardo.

scottish sithe || iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora