𝗴𝗹𝗮𝗶𝗻𝗻𝗲 𝗶𝗮𝗿𝗮𝗶𝗻𝗻 𝗮𝗴𝘂𝘀 𝗱𝗮𝘁𝗵𝘁𝗲

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Va tutto bene.

Continuo a dirmi, mentre cammino un passo alla volta verso il mercato, che va tutto bene.

Non succederà niente.

Va tutto bene, Hajime, tutto bene, non c'è nessun problema.

Tooru non scomparirà dalla tua vista, Tobio farà il bravo, e tutti felici come tre coglioni starete trotterellando allegramente verso le Lande fra meno di un'ora.

Vero?

Vero, assolutamente.

La locanda in cui li ho mandati, è un posto sicuro. La proprietaria è una vecchia impicciona appena appena inquietante che fa sempre commenti che non deve, ma è affidabile, non va a parlare in giro, e non chiederà niente a Tooru che rimarrà zitto a farsi i cavoli suoi.

Non è che ci siano problemi.

Alla fine, si tratta solo di una mezz'ora.

Che cosa potrebbe mai succedere, in una mezz'ora?

Mi viene da ridere quando il tipo di fronte a me, un Umano vestito da paesano e che credo effettivamente lo sia, un paesano, mi vede arrivare e si allontana tutto spaventato.

Non ho perso la mia verve, eh?

Continuo a fare paura.

Poco male, non è che voglia piacere a questa gente.

Non me ne frega un cazzo.

Lo supero e imbocco la via principale.

Tooru starà bene, non succederà niente.

Niente, niente, niente di niente.

Scorro con gli occhi attorno a me, guardando le bancarelle addensarsi al fondo della strada che percorro, a comporre il mercato che cerco.

Ci sono tante cose, che vendono qui.

Vendono il cibo fresco, come le uova, ma non è che me ne faccia molto, vendono erbe e medicinali, infusi, tessuti, oggetti lavorati, un po' di tutto.

Un po' il marasma di gente mi mette a disagio.

Vivo completamente da solo da un decennio, non è che abbia paura delle folle ma uno inizia ad abituarsi alla solitudine, quasi a provare affetto nei suoi confronti.

Non mi piacciono le persone.

Fanno rumore.

Lo so che sembra una stronzata, visto e considerato che al momento ho una gigantesca cotta per qualcuno che urla invece di parlare e non è in grado di stare zitto, ma c'è differenza.

Tooru parla con me.

Questi... parlano fra di loro, e di loro, non me ne frega davvero un cazzo.

Credo che il mio fastidio mi si legga in faccia.

Ecco, questa è un'altra conseguenza della vita da eremita.

Se vivi da eremita ti dimentichi come fingere le emozioni, e io che già non ero proprio un talento nel farlo, ora sono disastrosamente chiaro per chiunque mi passi di fronte.

Non sono come l'Elfo, che invece sa perfettamente come manipolare se stesso per dare agli altri un'idea definita della sua persona.

No.

Io sono un libro aperto.

E che tutta questa gente mi dia fastidio, me lo si legge decisamente in faccia.

scottish sithe || iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora