𝘀𝗲𝗮𝗻𝗮-𝗰𝗵𝗮𝗿𝗮𝗶𝗱

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Torno dentro la stanza passando dal bagno nel freddo del mattino.

La pelle mi formicola, ho ancora i capelli umidi, l'aria fresca quasi brucia contro le zone del mio corpo che non sono perfettamente asciutte.

I miei passi squittiscono contro le mattonelle di terracotta, il silenzio attorno a me è tanto tombale che anche solo l'atto di vivere, mi pare far rumore.

C'è calma.

Ma non è una calma pacifica.

È una calma...

Un po' rotta.

Non so cosa pensare, non so cosa provare. Credo sia ben che appurato quanto scarsamente io sia in grado di gestire le mie emozioni, ma se posso ammetterlo, quasi mi stupisco ogni volta delle reazioni che ho.

Mi sento ansioso. Impaziente, ma spaventato.

Sto per...

Forse.

Forse no.

Non devo illudermi.

Ma vorrei così tanto, vorrei così tanto.

Mi odierà? Forse mi odia ancora. Forse prova solo repulsione nei miei confronti, solo disgusto. Se è lui non so che reazione avrà nei miei confronti, e non saperlo mi disturba, non poterlo prevedere mi mette giusto quella punta di panico che mi stringe la bocca dello stomaco.

Però non riesco ad estirpare via la sensazione di felicità che l'idea mi provoca.

Anche se mi dovesse odiare, anche se...

Vorrei vederti. Vorrei vederti, vivo e intero, e ricordarmi di tutte le stronzate che abbiamo fatto assieme. Vorrei tornare alla tua presenza e ritrovare quella sensazione che mi hai dato per tanti anni prima che distruggessi tutto con le mie mani.

Voglio farti vedere che sono cambiato.

Voglio parlarti di Tooru.

Voglio...

Mi chino verso il bordo del letto, recupero le mutande e me le infilo in silenzio.

Abbiamo sognato tanto, quando eravamo solo due ragazzini, te lo ricordi? Io ci penso, ogni tanto. Quando la consapevolezza di ciò che ho fatto mi si riaccende addosso, ripenso a te, a quello che abbiamo fatto assieme, ai nostri sogni.

Non era tutto orribile.

Io, forse, lo ero.

Tu, tu no.

Stavamo seduti a fare la guardia di notte come tutti i soldati più giovani e tu c'eri, in quelle serate interminabili, seduto dietro di me, la schiena contro la mia, a rompere il guscio delle noci che rubavamo dalle cucine e passarmele una dietro l'altra.

Non vorrei tornare a quel momento perché Tooru non c'era, allora.

Ma vorrei poterlo rivivere.

La... consapevolezza di non essere da soli. L'amore di un'amicizia, la sensazione di pace che hai sempre infuso dentro di me.

Mi manchi.

Mi manchi ogni giorno.

Come l'aria, come il respiro.

Tu ogni tanto pensi a me?

C'era, prima di questo mese, in me, nei tuoi confronti, la rabbia dell'essere stato tradito. Mi faceva bruciare il sangue nelle vene, l'idea che mi avessi abbandonato così, per la tua integrità morale, perché so quanto fosse, e spero sia, importante per te, ma credevo di essere più importante ancora.

scottish sithe || iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora