𝗶𝗼𝗰𝗵𝗱𝗮𝗿

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Me lo ripeto ad ogni passo che percorro sul selciato.

Ad ogni movimento di anche, ad ogni premersi dello stivale sulla terra, ad ogni rumore secco di foglie schiacciate, continuo a ripetermi la stessa frase.

"Non è pericoloso".

Non lo è.

Non può esserlo.

So che ho convinto Iwa-chan che non lo fosse, ma se lo fosse stato davvero non mi avrebbe mai lasciato andare, ne sono convinto.

Eppure...

Questi due mi terrorizzano, io sono nella confusione più totale e tutto quello che faccio mentre cammino è ripetermi che andrà tutto bene, che non morirò e che tornerò sano e salvo dal mio mezzo Umano col broncio.

Io...

So perché ho deciso di accettare questa proposta.

E non è per il bagno né per le chiacchiere spietate di persone che sono sicuro siano l'un l'altra piuttosto divertenti.

È perché voglio delle risposte.

E quelle risposte le voglio il prima possibile, senza che il mio adorabile, dolce, meraviglioso Iwa-chan si metta in mezzo con la sua troppo alta considerazione di me. Non è che mi dia fastidio, anzi, adoro che mi protegga. Ma io voglio sapere, e certe volte per sapere devi anche un po' liberarti delle tue sicurezze.

Da dietro sono un'improbabile combinazione, nonostante questo decisamente attraenti.

Keiji, la Strega, è più flessuoso, più letale, sembra che tutto il suo corpo sia stato scolpito nel ghiaccio più gelido. Gli occhi azzurri sono spaventosamente penetranti, il viso è regale in un modo che prima non avevo mai visto.

Kenma è più minuto ma la sua bellezza è estremamente delicata, femminile.

Mi chiedo cosa ci sia da farmi così tanti complimenti.

Non mi sembra di aver visto una singola persona non bella in maniera impossibile da che sono arrivato qui.

Si tengono per mano, credo che siano molto... amici. Chiacchierano fra di loro nella testa, si capisce da come si guardano di tanto in tanto, dalle risatine sporadiche, dalle labbra che si sollevano senza alcun motivo palese.

Mi sento un po' fuori posto.

E un po' solo, tanto che ci sono, ma questo è qualcosa di familiare, per me, per cui lascio perdere.

Non ho mai avuto un amico. Mi sono sempre chiesto che cosa volesse dire averne uno, se mi sarei sentito meno inutile e meno falso, meno rotto, ma non è mai successo. Se la gente inizia a dirti che vuole scoparti quando hai sette anni, non ti fidi di chi dice di voler essere tuo amico. Se le persone ti stanno attorno solo perché sei bello o ricco o della famiglia reale, non te lo puoi proprio permettere.

Mi colpisce nel petto una punta d'invidia, quando sposto di nuovo gli occhi su di loro.

Anch'io vorrei qualcosa del genere.

Non credo accadrà mai, ma impedire al mio povero cuore di sperare, è impossibile.

Mi sistemo la camicia sui fianchi e riprendo a camminare, guardandomi attorno per evitare qualsiasi altro pensiero sconveniente. Già devo affrontare la consapevolezza di essere diverso da quello che ho sempre creduto, aggiungere a questo anche i miei problemi personali potrebbe non essere la migliore delle idee.

Sono tutti svestiti, qui.

Tutti con dei pantaloncini sotto il ginocchio e basta.

Sarà la cosa della temperatura corporea che ha detto Iwa-chan. Di fatto anche quando ho dormito con Tobio l'ho sentito, che era bollente nonostante il freddo a circondarci.

scottish sithe || iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora