CAPITOLO 1

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Finalmente era finita un'altra estate noiosissima passata da sola con me stessa e Kreacher, l'elfo domestico della casata dei Black.

Mi odiava. Borbottava sempre cattiverie su di me e il mio status: mezzosangue, o come preferiva chiamarmi lui "sangue sporco".

Ma finalmente sarei tornata a Hogwarts.
Avrei rivisto i miei quattro combinaguai ma soprattutto Draco, credo che sia l'anno buono per me e lui...come coppia intendo...l'ho capito dalle lettere che mi mandava.

Si. Mandava. Al passato, perché erano ben tre settimane che non si faceva sentire.

Mancava. Mi mancava moltissimo.
Il mio furetto platinato.

Non ditegli che l'ho chiamato così! Lo odia.

-

Primo settembre.
Ore sette e trenta del mattino.

Ero ferma al binario 9 ¾ ad aspettare che il treno partisse per Hogwarts.

Per quel giorno avevo scelto un outfit molto semplice. Gonna svasata nera corta, mi arrivava giusto giusto sotto il culo, abbinata ad una camicetta bianca, stile molto da "brava scolaretta". Il tutto ornato da una collanina d'oro e da qualche anello fine, sempre dorato.

Mi ero seduta sui miei bagagli.
Il mio solito baule e le solite due valige di vestiti.
E si, non li avevano ancora caricati in stiva.
Mi chiedo cosa aspettino...boh...

Stavo "felicemente" chiacchierando con Ron, Harry ed Hermione che mi stavano raccontando di quanto si siano divertiti in vacanza.
Io li stavo ascoltando ma non prestavo attenzione.

Io volevo lui.

Gli altri erano già arrivati ed erano già saliti sul nostro vagone: prima classe e tutte serpi del sesto anno. Funzionavano così le cose...

Aspettai finché il treno non fischiò per segnalare la imminente partenza ma poi lo vidi.

Superò il muro ed eccolo lì...

Era bellissimo.
Vestito di solo nero, gli risaltava la carnagione chiara e i capelli biondi.
Solita valigetta o...non ho mai capito come chiamarla sinceramente, vabbe, quella...alla mano e un bastone da passeggio nell'altra.

Era il bastone di Lucius.

Sapevo che era stato rinchiuso ad Azkaban e che Draco si ritrovò nell'immediato etichettato come l'uomo di casa, gli stava stretto quel nuovo soprannome. Povero...

Finalmente i nostri occhi si incrociarono e sulle sue labbra apparì un sorrisetto. Il solito sorrisetto alla Malfoy. Talmente esplicito da non essere decifrabile. Semplicemente bello.

Gli corsi in contro e lui aprì le braccia.
Mi ci fiondai in mezzo e lui mi strinse a se.

Mi ero fiondata da lui senza prestare la minima attenzione a nessuno dei tre componenti del Golden Trio, li chiamavo così insieme agli altri.

I nostri corpi erano perfettamente incollati.
Si incastravano alla perfezione e sembravano non volersi mai staccare, però, purtroppo, siamo stati obbligati a separarci perché o perdevamo il treno o lo perdavamo. Scelta difficile non trovate?

"Dopo di te bambolina", disse con il suo solito tono dolce e gentile.

"Sei sempre un gentleman, non è così?", chiesi scherzosa.

"Avanti...", mi spinse leggermente, "Entra e chiudi la bocca, hai già parlato troppo", ridacchiò mordendosi il labbro inferiore, stava scuotendo anche la testa come per dire: non cambierà mai.

Amore Innocente // DRACO MALFOY  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora