9 : 𝓡𝓲𝓭𝓮𝓻𝓮 𝓲𝓷𝓼𝓲𝓮𝓶𝓮

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2 novembre 2019

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2 novembre 2019

Ayla salì in fretta le scale, non voleva farsi beccare dai figli della ormai defunta Miss Pour: Broccolo e Cavolfiore.

«Che nomi stupidi» esclamò la prima volta che li aveva sentiti. Erano ad una cena di famiglia.
«Ma se Miss Pour è riuscita a trovare l'amore, forse c'è speranza anche per me» aveva risposto Lee Jordan, uno dei più grandi amici dei suoi genitori.

Camminò tre volte avanti e indietro davanti all'arazzo e una porta elegante apparve davanti ai suoi occhi. Controllando di non essere vista entrò dentro. Aveva saltato le lezioni quella mattina senza avvertire nessuno.

La stanza Va-e-Vieni si era trasformata per lei in un sala dai toni chiari: le pareti erano bianche e il parquet giallastro. Al centro di essa troneggiava un enorme pianoforte nero lucido. Era magnifico.

A passo svelto Ayla lo raggiunse e con leggerezza passò un dito sopra i tasti. Quasi non li toccava per la cura e la dolcezza che stava impiegando.

Fece il giro dello strumento e alla fine si posizionò davanti. Con cautela si mise seduta e posò le mani sopra producendo una singola nota.

Poi una seconda. E una terza. Fino a non fermarsi più.

The Secret History riempì la stanza.

Ayla non sentiva neanche più il suo respiro. Solo la musica. Solo la melodia che le scaldava il cuore e le svuotava la mente.

Perché per lei la musica era stata una salvezza. Aveva iniziato pochi anni prima da sola e da allora non ne aveva più fatto a meno. Suonare era ciò che meglio le riusciva. Suonare era ciò che la faceva stare bene. Suonare era Ayla Baston. Ma nessuno ne era a conoscenza tranne Roxanne e Fred. Lo avevano scoperto un pomeriggio mentre giravano per la Londra babbana insieme ai loro genitori.

La Baston si era fermata davanti ad un pianoforte posizionato in mezzo ad una via. L'aveva fissato per lunghi secondi e facendo finta di legarsi la scarpa rimase indietro per poter suonare
un paio di note.
I due Weasley l'avevano osservata senza distogliere lo sguardo. Da allora, ogni volta che rimanevano solo loro tre, Ayla suonava per loro.

Suonò per lunghi minuti, senza fermarsi. Le sue mani proseguivano da sole. Leggere. Esperte. Fatate.

Quella mattina di novembre il suo umore era a terra.

Non aveva dormito bene e seguire le lezioni era l'ultimo dei suoi pensieri.

Aveva avuto un incubo.

L'aveva sognato. Di nuovo.

Si fermò di colpo.

Non stava più suonando.

Un respiro. Una nota.

Un respiro. Una nota.

Così, poco per volta, tornò a suonare. Fino a completare la melodia. Sospirò.

Left Alone di Jurrivh era stata l'ultima melodia ad aver imparato. Sbagliava ancora le note. E sbagliò anche questa volta.

Ricominciò da capo.

E Ayla desiderò poter fare così anche nella vita reale. Non avrebbe cambiato tante cose. Solo una. Avrebbe deciso di non conoscerlo mai. Ma ormai era andata così e non poteva farci niente.

Nonostante l'incubo che si ripeteva in continuazione nella testa ripensò alla festa. Sorrise un po'. E realizzò. Erano due giorni che James la evitava.

Ricordava ciò che le aveva detto due sere prima?
"Non credo" pensò con il sorriso.

Quei commenti di Potter l'avevano sorpresa davvero. Era ubriaco, questo era sicuro, ma vederlo arrossire e in imbarazzo glielo aveva fatto vedere un po' meno rompi pluffe del solito.

Passò il resto della giornata chiusa lì dentro. Fu il suo stomaco a dirle di raggiungere la Sala Grande per cena.

Gradino dopo gradino si ritrovò davanti al grande portone.

Roxanne alzò lo sguardo. Così come Albus, Rose e la piccola Lily. Le sorrisero tutti.

Ayla si avvicinò a loro, erano seduti al tavolo dei Grifondoro quella sera.
"Ciao" disse con un sorriso.

Nonostante tutto voleva bene alla sua famiglia.

"Ti sei persa una scena fantastica oggi a colazione!" la voce della Potter era euforica "Hai presente l'amica insopportabile di Dominique?"
"Quale delle tante oche?" Albus trattenne una risata alle parole di Ayla.
"Mora, capelli lunghi fino al..."
"Culo?" Lily arrossì, così come Hugo "Puoi dirla come parola... Culo!" gridò Ayla facendo ridere tutti.

"Stavo dicendo che lei e Dom hanno litigato e si sono picchiate"

La Baston sgranò gli occhi "Ti prego, dimmi che Dominique le ha prese"
"È una Weasley! Certo che no" disse Rose con un certo orgoglio. Forse non era a conoscenza degli avvenimenti di pochi giorni prima.

Ayla lasciò correre.

Le raccontarono della piccola rissa e di come neanche Cassius Warrington, il professore di pozioni, fosse riuscito a separarle in un primo momento.

Poi Rox fermò la chiacchiera "C'è James... ti... ti va bene se viene qua?"

Ayla non rispose. Nascose un sorriso, alzò solo le spalle e girò il viso verso il ragazzo.

Potter si avvicinò a loro sistemandosi i capelli. Sembrava nervoso. Agitato. Per niente e suo agio.

"Ciao a tutti" iniziò "Baston"

Era la prima volta che si rivolgevano parole dalla sera di Halloween. La ragazza fece finta di niente e tornò ad ascoltare la conversazione sulla giornata di lezioni.

Dopo il discorso della Preside, sulle quattro tavolate apparvero numerose portate.
Si riempirono i piatti. La Baston stava morendo di fame, non mangiava niente della sera precedente.

Mentre si portava il cibo alla bocca, sentì una strana sensazione. Come se qualcuno la stesse fissando.

E qualcuno la stava fissando davvero.

Si voltò e incrociò i suoi occhi. Assunse l'espressione "Cosa vuoi?"

James trattenne una risata e si grattò l'angolo della bocca. Lei sgranò gli occhi e prese velocemente il tovagliolo per pulirsi dal pomodoro.

Si guardarono di nuovo e scoppiarono a ridere. Per la prima volta. Insieme.


𝕒𝕟𝕘𝕠𝕝𝕠 𝕒𝕦𝕥𝕣𝕚𝕔𝕖

So che il capitolo è più breve degli altri ma ho deciso che non ci sarà una lunghezza minima per i capitoli. Questo mi piaceva così. Di sole 1000 parole e va bene così.

Ho i prossimi capitoli già scritti, quindi probabilmente aggiornerò un po' prima della settimana prossima. 

Avete delle teorie dopo questo capitolo?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, come sempre lasciate stelline e commenti.

Al prossimo capitolo!

Migliore || James Sirius PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora