CAPITOLO 33

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POV di RO

Qualcuno bussò alla porta.
"Avanti ".
"Amico ma stai bene?"-mi chiese Jason entrando nella stanza buia.
"Si si "-dissi io distrattamente.
"Cavolo non si vede niente"-disse mentre cercava qualcosa.
Accese la luce e prese la sedia per metterla vicina al letto.
"Dai racconta"-disse Jason aspettando che parlassi.
"Non c'è niente da raccontare".
"Oh mamma mia Brad non puoi stare qui a fissare il soffitto devi fare qualcosa se senti che lei è la ragazza che vuoi accanto a te".
"Ma tu non capisci! Proprio nel momento che lei mi stava perdonando l'ho lasciata li . Proprio nel momento in cui lei aveva bisogno di me io l'ho abbandonata e quindi non sono io il ragazzo che lei merita . Io voglio il meglio per lei"-dissi io guardando il soffitto e poi Jason.
Jason non rispose ma rimase in silenzio. Alla fine si alzò per uscire dalla stanza ma si bloccò davanti alla porta.
"Com'è che tutti hanno capito che lei vuole solo te e le tue perfette imperfezioni ? Com'è che tutti lo hanno capito e tu no ? E dai Bradley a chi vuoi prendere in giro ? Hai soltanto paura di amarla per paura di perderla"-disse Jason e poi uscì .
Ormai era inutile negare perché anche questa volta aveva ragione...

POV di ELLY

"Il treno del binario 6 sta per partire . Invitiamo i passeggeri a recarsi nei propri vagoni ".
Camminai verso il binario e salì sul vagone della seconda classe.
Mi sedetti vicino al finestrino aspettando che il treno partisse mentre fissavo il vuoto immersa nei miei pensieri.
Non mi accorsi neanche delle persone che mi sedevano accanto.
Finì per addormentarmi . Dormì per tutto il viaggio fino a quando qualcuno mi chiamò.
"Signorina ! Signorina !".
Aprì gli occhi lentamente non ricordando dove fossi.
"Oh mio dio mi scusi sono mortificata"-dissi al ragazzo accanto a me.
Avevo dormito per tutto il viaggio sulla spalla di un ragazzo.
Che figuraccia!
"Ahahahaha non si preoccupi . Non capita tutti i giorni di fare da cuscino a una bella ragazza come lei"-rispose con un sorriso e poi mi fece l'occhiolino.
In quel momento volevo scomparire ma diventai solamente rossa. Ci alzammo dato che eravamo arrivati a destinazione e prendemmo le valigie senza dire una parola.
"Mi ha fatto piacere viaggiare con lei "-disse ridacchiando.
Io abbassai lo sguardo per evitare di farmi sorprendere di nuovo rossa , più rossa di un pomodoro. Era alto , occhi color ghiaccio e capelli castani. Mi sorrise di nuovo e poi mi diede la mano.
"È stato un piacere . Io sono David"-disse stringendomi la mano.
Non so perché ma lo avevo visto da qualche parte.
"Elly piacere "-risposi cercando di capire chi fosse.
"David? David Jefferson ?"-dissi dopo due minuti.
Lui sorrise inarcando le sopracciglia non capendo.
Poi sgranò gli occhi e mi abbraccio.
"Elly ? Elly Connery ? Sei proprio tu?".
Ero sorpresa dal suo gesto ma ricambiai l'abbraccio.
"Si sono io"-dissi ridendo.
"Ma abiti ancora li?"-chiese lui staccandosi dall'abbraccio.
"Beh diciamo di si . Adesso vivo a Londra ma torno a casa nelle vacanze".
"Che bello rivederti . Sei sempre la stessa. La piccola Elly " -disse giocando con una ciocca dei miei capelli.
Era cambiato parecchio ma sapevo che dentro era sempre lo stesso.
Era il mio vicino nonché il mio migliore amico quando Brad se ne era andato.
Avevo sofferto e stavo sempre sola. A scuola David fu l'unico a fare amicizia con me.
Passavamo le giornate in campagna
a giocare a palla , a nascondino o a rincorrerci fino a ridere come matti.
Ma quando un giorno David mi disse che doveva partire con i suoi genitori mi lasciò sola .
Se ne andò dicendo che gli ero sempre piaciuta perché ero diversa .
Mi diede un bacio sulla guancia per poi andare via.
Fu brutto perché dopo quello che era successo con Brad sembrava di rivivere ogni cosa.
E alla fine tutti andavano via e io rimanevo sola ...
Ma adesso lui a differenza di Bradley era qui.
Lo guardai sorridendo come sempre.
"A cosa pensi? Sei sempre stata una ragazza misteriosa. Non ti ho mai capita. E per questo mi sei piaciuta"-disse lui.
Restammo in silenzio a guardarci.
"Hai la macchina o prendi un taxi ?"-chiesi io.
"Ho la macchina ma l'ho lasciata qui vicino da un amico se vuoi ti posso dare un passaggio fino a casa tanto devo andare anche io li ".
Ci incamminammo verso la macchina sotto il sole. Faceva freddo.
Quel freddo che punge la pelle ma che rende ancora più piacevole il calore del sole.
"È questa ?"-chiesi io indicando un pick-up.
"Si . Ti piace ?".
Girò verso di me per aprirmi lo sportello e poi mise le valigie dietro.
La macchina era pulitissima e c'era un profumo di buono .
David saltò su e accendendo la macchina ci avviammo verso casa.
La vera casa.

La musica che resta sei TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora