CAPITOLO 38

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POV di Brad

"Signor Willcan ".
Appena sentì il mio nome mi alzai per andare verso l'infermiera.
Mi fece aspettare in un'altra stanza il dottore .
Odiavo gli ospedali , mi mettevano tristezza e solitudine.
Dopo mezz'ora entrò il dottore.
Un vecchietto con i capelli bianchi , la barba lunga e dei piccoli occhiali poggiati sul naso.
"Allora cosa abbiamo qui?".
"Sono caduto e mi fa troppo male il braccio".
Il polso era gonfio e nero e non potevo muoverlo.
Il dottore cercò di muovere il mio braccio ma rinunciò subito dopo una mia smorfia di dolore .
"Caro giovanotto possiamo fare una radiografia ma ti posso assicurare che è rotto".
Cavolo...
Mi portarono in radiologia e feci l'esame .
Mi fecero aspettare altre due ore .
Ero talmente stanco che mi addormentai sulla sedia.
"Signor Willcan?".
"Mmmmm"
"Signor Willcan deve entrare il dottore la sta aspettando ".
Mi alzai di scatto sentendo quelle parole e andai nella stanza indicata.
Il dottore mi spiegò che mi ero rotto il braccio e che dovevo mettere il gesso.
Uscì dal quel manicomio alle 3 del pomeriggio.
Il gesso era fastidioso e faceva un male cane.
Presi un taxi e andai in quella pensione.
La vecchietta del bancone appena mi vide sorrise fino a mostrarmi tutta la sua splendida dentiera.
"Salve qualcuno ha lasciato qualche messaggio per me?".
"No mio caro giovanotto".
Continuava a ridacchiare . Era strana molto strana.
Andai in camera .
Aprì la porta e mi buttai sul letto.
Poi capì perché la vecchietta rideva.
Stava poggiato sul tavolino.
Era stropicciato ma per me era importante. Il disegno che avevo messo nella finestra di Elly era nella mia camera.
Presi il foglio cercando delle annotazioni o messaggi ma niente.
Faceva il suo profumo meraviglioso.
Poi però capì .
Capì che se lo aveva trovato e riportato qui senza farsi vedere allora non voleva più vedermi.
Forse mi aveva già dimenticato.

POV di ELLY

Arrivai a casa stanca morta.
Preparai la vasca da bagno con l'acqua calda dato che faceva freddo.
Ancora non aveva nevicato una cosa molto strana essendo quasi a Natale.
Entrai nell'acqua e subito i muscoli si rilassarono.
Incominciai a canticchiare mentre spalmavo la schiuma sul corpo.
Quando finì , uscì dall'acqua.
Presi l'asciugamano e lo avvolsi attorno al corpo.
Incominciai a spazzolare i capelli quando senti suonare alla porta.
Pensai che fosse Brad .
Forse aveva trovato il disegno e finalmente si era deciso a venire.
Corsi verso la porta tenendo la tovaglia .
Aprì la porta per trovarci solo ... David.
Uffaaaaaaaa.....
"David"
"Scusa forse non è il momento adatto".
"No entra pure . Vado a vestirmi e arrivo".
Andai nella mia stanza e incominciai a cercare qualcosa da mettere.
Poi misi l'asciugamano nella testa e scesi di nuovo.
"È successo qualcosa David?".
"No perché ".
"No così sembri strano".
"Che fai stasera?"-disse dopo un po.
"Niente rimango a casa. Forse chiamo mia madre e mia sorella perché?"-chiesi io.
"Vuoi uscire con me a cena?".
"Noi due?".
"Si noi due soli".
"È un appuntamento?".
"Tu vuoi che lo sia?".
"Non lo so "-poi pensai che Brad ancora non si era fatto vivo . Pensai che a lui non importava più niente.
"Si ok "-dissi infine.
"Dici sul serio?".
"Si certo a che ora passi a prendermi? ".
"Le sette va bene ?".
"Più che bene".
David se ne andò dopo dieci minuti e io pranzai davanti alla tv con un panino.
Mi sentivo sola troppo sola.
La tv mi teneva compagnia e non sapevo che fare.
Mia madre sicuramente stava lavorando e mia sorella era a lezione. Quindi decisi di fare un po di shopping.
Partì verso il centro commerciale che c'era lì vicino. Mi comprai un paio di scarpe con il tacco e delle Vans. Comprai anche due abiti e dei vestiti da indossare tutti i giorni. Decisi che per l'appuntamento sarei andata dal parrucchiere perché non mi andava di farmi i capelli da sola. Mi feci fare una bella treccia lunga .
Andai a casa e misi il vestito nuovo viola. Mi truccai e mi preparai con calma fin quando non si fecero le 6:30.
Verso le sette qualcuno suono alla porta .
Mi guardai per l'ultima volta allo specchio e andai ad aprire a David.
Sistemai il vestito e aprì la porta .
Ma poi capì che non era David ma Bradley...

La musica che resta sei TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora