CAPITOLO 34

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POV di RO

"Vado io "-gridò Jason andando
verso l'ingresso
dato che avevano suonato
alla porta.
Sentì una voce femminile molto familiare , così decisi di
alzarmi controvoglia per vedere ci fosse.
Lexie parlava davanti la porta con Jason , che la guardava sbavandogli addosso.
"Hei amico non è cosa per te"-dissi io interrompendo la loro tranquilla chiacchierata.
Jason mi lanciò uno sguardo arrabbiato per poi ritornare a sorridere a Lexie.
Dopo cinque minuti di silenzio passati ad osservarci , Lexie fu la prima ad aprir bocca.
"Allora? Te ne stai qui ad autocommiserarti e la lasci andare così?"-disse rompendo il silenzio e passandomi davanti gesticolando.
Mi strofinai la mano in faccia,
stanco di sentire questi due
che si lamentavano della mia vita sentimentale penosa.
"Adesso vai da lei.
È a casa di sua madre da sola e questa è l'ultima occasione che hai per riprenderla Brad. Lei ti vuole accanto"-disse Lexie porgendomi un borsone con la mia roba.
Non volevo controbattere perché avevano ragione ed era arrivato il momento di ascoltare i miei amici.
"Non sapete quanto vi odio ma vi adoro allo stesso tempo. Siete fantastici ragazzi vi voglio bene".
Dopo di che presi la borsa,le chiavi e il telefono e andai alla stazione.
Feci il biglietto e corsi verso il binario 6 quasi in partenza.
Dopo dieci minuti il treno partì e non riuscivo a calmarmi.
Forse stavo sbagliando ma i miei amici avevano ragione perché se Elly mi amava allora meritava ciò che ero.
Ero così nervoso e non
sapevo cosa gli avrei detto
o quale sarebbe
stata la sua reazione ma dovevo
almeno provare .
Così dopo aver preparato un discorso mentale chiusi gli occhi e mi addormentai.

POV di ELLY

Arrivammo a casa dopo mezz'ora di strada.
David non faceva altro che fissarmi e sorridere mentre cantavo a squarciagola.
"Siamo arrivati mia signora "- annunciò ridacchiando dopo aver girato in una stradina.
Ero così emozionata.
Finalmente ero a casa , lontana dalla città.
Ero a casa lontana dalle preoccupazioni.
️Ma soprattutto ero a casa lontana da Brad.
In quel momento quel vuoto tornò dentro di me.
Ma dovevo essere forte ,lui aveva scelto così , come sempre aveva pensato anche per me.

David parcheggiò il pick-up e poi mi aprì lo sportello.
Guardai la casa come fosse la prima volta.
E solo tre mesi e mezzo fa ci vivevo.
Ma lì ero cresciuta e avevo vissuto i ricordi più belli e incancellabili .
E solo lì mi sentivo a casa.
David mi portò le valigie davanti la porta e poi incominciò a guardarmi.
"Allora io..."
"Ti va di rimanere?"-gli chiesi io.
Lui mi guardò sorpreso ma felice.
"Come ai vecchi tempi tv e pizza. Allora ti va?"- chiesi di nuovo io.
" Ma certo che si . Sicura di non voler riposare?"-disse David.
"Sicurissima".
Presi le valigie e le portai nella mia camera.
Poi passai davanti lo specchio.
Ero diversa. Mi sentivo
più donna.
In soli tre mesi ero cambiata parecchio.
Andai nel bagno a cambiare il cerotto sul viso e coprì i segni ,delle notti passate a piangere ,con un po di make-up .
Scesi al piano di sotto dove David beveva un bicchiere d'acqua seduto sullo sgabello del bancone.
Anche lui era cambiato parecchio.
Era sempre stato un bel ragazzo. Indossava dei pantaloni color kaki
con una camicia blu aderente che lasciava intravedere i muscoli.
"Allora sono ancora le cinque e mezza che facciamo ?"-chiesi io raggiungendolo e sorridendogli.
"Ti va un film?"-disse lui.
"Certo ... Emh quale vuoi vedere?".
"Il tuo preferito "-disse guardandomi intensamente.
Ci sedemmo sul divano e guardammo un film mentre la sera scendeva tranquilla intorno a noi.
E in quel momento mi sentì davvero bene.

La musica che resta sei TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora