CAPITOLO 37

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POV di RO

Presi una camera .
Quella sera faceva troppo freddo .
Sistemai le mie pochissime cose e mi feci una doccia calda.
Dopo una giornata stressante ci voleva .
Avevo il polso gonfio e dolorante.
Anche se l'acqua calda fece rilassare i muscoli , la mia mente non faceva altro che pensare a quel ragazzo.
Uscì dalla doccia e dopo essermi asciugato , indossai dei pantaloni della tuta.
Andai verso il bagno per cercare qualche fascia nella cassetta del pronto soccorso quando mi bloccai davanti lo specchio.
Non sembravo nemmeno io.
Ero diventato ancora più adulto , più maturo.
Avevo capito cosa volevo veramente nella mia vita ed ero disposto a fare qualsiasi cosa.
Perché se un giorno l'avrei persa dovevo almeno dire che avevo fatto il possibile per averla mia.
Mi guardai ancora . Dai capelli scuri agli occhi color nocciola. Dalla bocca serrata ai muscoli.
Guardai per l'ultima volta il vecchio Brad.
Lo stupido ragazzo che ero , per far spazio a quello nuovo.
Uno disposto ad amare per tutta la vita, la sua donna.

Passai il resto della serata a guardare uno stupido show televisivo mentre fasciavo la mano .
Pensai ad Elly...
Chissà con chi era!Cosa stava facendo?!Se mi stava pensando!
Finì per addormentarmi immerso nei miei pensieri...
BRAD NON LASCIARMI MAI. DICEVA.
NON LO FARÒ MAI. PERCHÉ DUBITI DI ME ?
LA BACIAI DELICATAMENTE PER DIMOSTRARLE CHE FACEVO SUL SERIO.
MI STRINGEVA COSÌ FORTE COME SE AVESSE PAURA CHE SCAPPASSI.
MA QUANDO MI STACCAI DAL BACIO PER DIRLE QUANTO L'AMAVO, LEI NON C'ERA PIÙ.
ELLY? ELLY? ...
Mi svegliai matido di sudore.
Allungai il braccio nel letto per cercare lei.
Ma ero solo , come sempre.
Mi alzai e andai in bagno .
Non mi sentivo un granché .
Il braccio era gonfiato parecchio e faceva un male cane.
Decisi che l'indomani sarei andato all'ospedale e poi da Elly.

POV di ELLY

Mi feci una doccia veloce e mi cambiai.
Indossai un pantaloncino con una maglia a maniche lunghe stretta.
Faceva freddo ma l'unica cosa che mi avrebbe aiutato era correre.
Presi l'iphone e le cuffie e attaccai la musica al massimo .
Chiusi la casa e con la felpa attaccata alla vita incominciai a correre nel quartiere.
Mi sentivo un'altra persona.
Una persona nuova con tanta forza ed energia.
Dopo due ore di corsa mi fermai un attimo per prendere aria.
L'aria fresca mi spostava i capelli appiccicati al viso.
Chiusi gli occhi e mi concentrai sul respiro.
Ma il mio sguardo cadde in quella insegna.
Dopo qualche esitazione entrai.
"Salve Jane "-dissi all'anziana signora dietro il bancone.
"Oh mia cara quanto sei grande. Ormai sei una donna . Fatti abbracciare "-disse la signora.
"No Jane sono tutta sudata".
"Almeno posso offrirti da bere ?".
"Volentieri ".
Ci sedemmo e parlammo per cinque minuti del più e del meno.
"Quale buon vento ti porta qui , mia cara ? ".
"Ho bisogno di un favore Jane.Lo so che non potresti . Ma ho bisogno di sapere se qui c'è un certo ragazzo di nome Willcan Bradley".
Lei si alzò e mi sorrise.
"Magari si o magari no . Chi lo sa "-disse andando verso il bancone e tornando da me ridendo.
"Willcan? No tesoro non ne ho idea"-disse porgendomi una chiave e facendomi l'occhiolino.
"Grazie Jane sei unica".
"Sarà il nostro piccolo segreto".
L'abbracciai forte e poi salì le scale piano piano.
Ogni scalino che salivo sentivo il cuore che batteva sempre più forte.
Mi stava esplodendo dal petto e al posto delle farfalle avevo un intero zoo nello stomaco.
Cercai la stanza indicata nel cartellino.
La stanza 107.
Mi fermai lì davanti esitando .
Pensai che non era giusto entrare così di botto. Si sarebbe spaventato o magari stava facendo la doccia. Quindi decisi di bussare lievemente.
Aspettai una risposta . Ma nessuno venne ad aprire.
Misi la chiave nella serratura e aprì piano piano.
"Si può ? "...
In camera non c'era nessuno.
Andai nel bagno ma niente.
C'era il suo borsone sopra il letto e i vestiti erano sparpagliati.
Di solito non lo faceva mai . Era un tipo ordinato.
Mi sedetti sul letto e cercai di pensare cosa fare.
Sentivo il suo profumo ovunque.
Trovai il disegno che mi aveva lasciato nella finestra nella tasca dei miei pantaloni e così decisi i lasciarglielo sul tavolino vicino il letto.
Uscì dalla stanza e portai la chiave a Jane .
La ringraziai e andai via di li .

La musica che resta sei TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora