La musica che resta sei TU

CAPITOLO 35

POV di RO

Arrivai alla stazione alle 8:30.
Presi le valigie e mi avviai verso un taxi.
C'era mezz'ora di strada dalla stazione a casa di Elly.
Ero nervoso e non facevo altro che ripetermi il discorso che avevo preparato per lei.
Era buio e faceva freddo fuori.
Feci dei respiri profondi quando
la macchina svoltò per la stradina . Ero arrivato e anche se avevo paura dovevo farlo.
Io provavo qualcosa per lei.
Amore?
Se l'amore è non saper stare senza di lei.
Se ti manca quando respiri.
Se l'amore è dare la propria vita pur di vederla sorridere per l'ultima volta.
Se l'amore era tutto ciò allora io l'amavo con tutto me stesso.
Era la mia vita.
L'unica che mi faceva stare bene.
Mi faceva ridere di cuore e quando avevo bisogno , lei era sempre presente per me.
Mi feci coraggio e scesi dall'auto dopo aver pagato.
Presi le valigie ed entrai dal cancelletto sul retro che era sempre aperto.
C'erano le luci accese.
Così mi avviai verso la porta e bussai.

POV di ELLY

Avevamo passato la serata a guardare dei film.
"Tu stai comoda. Vado ad aprire io."-disse David andando alla porta.
Dopo cinque minuti entrò nella stanza.
"Ecco le pizze!!".
Avevo una fame da lupi.
Mi sedetti dritta sul divano pronta a mangiare.
"Margherita con patatine per te e quella semplice per me"-disse David porgendomi la pizza.
"Grazie".
Mangiammo in silenzio.
"Mmmmmm che buona questa pizza"-dissi io .
David rise per come gustavo la pizza.
Ad un tratto i nostri sguardi si incrociarono e lui si avvicinò a me .
Eravamo così vicini che i nostri nasi si sfiorarono.
"Hai della salsa sul viso"- disse David allungando la mano per pulirmi.
Che figura !
Cosa pensavo stesse facendo?
Era un bel ragazzo eccome se era bello.
Ma non potevo illuderlo
perché nel mio cuore c'era qualcun'altro.
E lui non lo meritava.
Presi un fazzoletto e mi pulì il viso.
Dopo venti minuti attaccammo un altro film.
Finì per appoggiarmi sulle gambe di David e mi addormentai cadendo in un sonno profondo.

POV di RO

Bussai alla porta aspettando che Elly venisse ad aprire.
Aspettai a lungo perché immaginavo stesse dormendo e così non
insistetti.
Dopo cinque minuti ,fuori al freddo , la porta si aprì rivelando una
figura maschile.
"E tu chi sei?"-dissi io arrabbiato.
"Questo lo dovrei chiedere io ?"- rispose il ragazzo davanti a me.
Non avevo mai visto prima ad ora questo ragazzo.
"Sono un'amico di Elly . Dov'è lei ?"-risposi cercando di entrare in casa.
"Hei amico non puoi entrare. Non ti conosco ed Elly in questo momento non può venire quindi ti conviene andare via ".
"Sennò che fai ?"-dissi io provocandolo.
Il ragazzo aprì la bocca per
poi richiuderla ma nel momento che cercai di farmi avanti mi
chiuse la porta in faccia.
Ma che cavolo ?!?
Bussai un'altra volta.
Ma nessuno venne ad aprire.
Chi è questo ragazzo ? Incominciai a farmi i film mentali.
Forse un ragazzo che aveva conosciuto sul treno e lui ne aveva approfittato.
Mi venne il panico mentre bussai un'altra volta ,ma questa volta un po' più forte.
Alla fine decisi di andarmene .
Prima però feci il giro della casa.
Mi misi sotto la finestra di Elly .
Le luci erano spente , ma dovevo fare qualcosa .
Così mi arrampicai fino al piccolo balcone della camera .
Cercai di guardare cosa stesse succedendo all'interno , ma non si vedeva niente.
Dal mio borsone presi un fogliettino accartocciato.
Non volevo lasciarlo lì ma
dovevo farlo.
Incastrai il foglio nella finestra e poi
scesi senza far rumore anche se caddi.
Mi rialzai dolorante ,
presi il borsone e mi incamminai nella strada buia e deserta.
Era da anni che non andavo lì.
Quella casa era un incubo ma
nello stesso tempo era qualcosa di unico perché mi aveva regalato momenti magici.
Dopo venti minuti di camminata
mi ricordai di una vecchia pensione li
vicino .
Così mi incamminai.
Questa volta non mi sarei arreso così facilmente.