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Forse era solo lui o forse la prigione sembrava davvero più buia e cupa rispetto agli altri giorni. Per quanto fosse illuminato l'ambiente, l'unica lampadina che non funzionava bene posta esattamente a pochi metri dietro di lui faceva diventare quel posto più inquietante del solito.

Era andato con sua madre a trovare suo padre solamente una settimana fa e poteva giurare che quel giorno la prigione non era così tetra, anzi. Niente sarebbe potuto cambiare cosi tanto solamente in una settimana. Anche se ripensandoci solo pochi giorni prima di quella visita aveva litigato con Judy... quindi in realtà una settimana bastava e avanzava per cambiare la percezione che si aveva di un posto; a dirla tutta bastava anche per mandare a puttane un'amicizia.

Non si era reso conto di quanti muri aveva abbattuto con Judy fino al giorno in cui ricominciò a frequentare la sua vecchia comitiva. Riavvicinandosi a quest'ultima Nick dovette per forza comportarsi come faceva prima di conoscere la leporide, dovette rindossare la maschera di prima, ma facendolo scoprì che questa versione di se stesso che una volta aveva indossava facilmente e senza sforzo ora gli sembrava un po' sbagliata, come una camicia che si era ristretta nell'asciugatrice.

Sfortunatamente, il motivo di quel cambiamento si era spostato sul posto dall'altra parte della stanza della loro aula di matematica. Quando non era in classe, era costantemente affiancata da qualche amico, che fosse Ben o Fru Fru o qualche altro mammifero. A un certo punto, Nick aveva notato che anche McHorn si era unito al suo piccolo gruppo di guardie del corpo, e quando se ne accorse ripensò alla loro conversazione sulle "relazioni non convenzionali" che ora gli sembrava così buffa come cosa.

Nick, devo ammettere, non capiva perché continuasse a inseguirla quando non sapeva nemmeno cosa voleva dire, perché quello che Judy aveva chiesto era del tutto logico. Qualsiasi mammifero ragionevole avrebbe fatto quello che aveva fatto lei, ovvero prendere le distanze per impadronirsi dei suoi sentimenti. Certo gli piaceva scherzare, ma non era crudele . Non voleva portarla avanti. Bene. Non voleva ingannare Judy , si corresse. E nemmeno Jessica, se era per questo. Dio, stava diventando complicato.

Scuotendo la testa per "togliersi" quel pensiero, Nick si concentrò nuovamente sul suo compito attuale, che era mettersi a proprio agio in questo ambiente estremamente scomodo. Quando trasse a se una sedia, questa fece molto rumore, il suono echeggiò contro le fredde pareti di pietra e lui fece una smorfia controllandosi abilmente intorno per assicurarsi di non aver attirato troppa attenzione su di sé.

Non c'era nessun altro nella stanza. Solo lui. Le sue orecchie si appiattirono, la coda sprofondò a terra. L'unica volta che era venuto da solo, era letteralmente solo.

E lo pensò finché non vide suo padre entrare dentro la stanza. Le orecchie di Nick si tesero, e sollevò le zampe sul tavolo tamburellando ansiosamente le dita mentre suo padre si sistemava.

<Sta bene, signor Wilde?> Chiese l'ufficiale che lo aveva accompagnato. Poi, con un tono più amichevole e calmo aggiunse, <Vuoi che vi lascio soli?>

<Sto benissimo, Chris grazie. Puoi restare, sempre se a mio figlio e alla sua-> guardò frettolosamente Nick, solo per vedere che suo figlio questa volta era solo. Il signor Wilde sbatté le palpebre sorpreso. <-a mio figlio e basta a quanto pare, vada bene.>
Riguardò suo figlio per avere conferma, cosa che accadde subito dopo.

<Va bene, allora mi metterò da parte.>

<Andrà tutto bene, grazie.> Nate si voltò per guardare suo figlio, ma poi sembrò essere colpito da un pensiero e tornò a guardare Chris. <Harold mi ha detto che Jack stava portando delle ciambelle per il suo turno, però. Quindi se hai voglia di sottrarti momentaneamente ai tuoi doveri per questo, non lasciare che ti trattenga! Prometto che non inizierò nessuna pazza rissa, mi conosci.> Sorrise scherzosamente.

вσуѕ ℓιкє уσυ// 𝗓𝗈𝗈𝗍𝗈𝗉𝗂𝖺 𝖿𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 𝗂𝗍𝖺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora